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Di Natale alla Gazzetta dello sport: “Raspadori è pronto al salto, Inzaghi farebbe un affare”

Totò Di Natale, storico bomber bianconero, consiglia Raspadori
Monica Tosolini

Totò Di Natale, storico bomber bianconero da 209 reti in A in 445 partite e sesto posto all time del nostro campionato, 227 gol con l’Udinese in tutte le competizioni, tre titoli di capocannoniere, ha scelto di sviluppare la sua carriera in provincia. Provincia che sta stretta a Giacomo Raspadori, alle prese con un mal di pancia provocato dalla tentazione Inter.

La Gazzetta dello sport ha chiesto a Totò di commentare la situazione di Raspadori e di consigliarlo per il futuro:

Di Natale, oggi a Raspadori sembra star stretta la provincia, cosa che invece per lei è stata un elemento di forza. Lei non è caduto davanti alla tentazione di Juve, Napoli, Milan, Roma… «Ma la scelta che ho fatto io l’ho presa in età più matura e fu soprattutto una scelta di vita: la mia famiglia stava benissimo a Udine e anche io ero felice. Non c’era motivo di cambiare. La situazione di Raspadori è diversa: quando un club come l’Inter si interessa a te ci sta che uno possa vacillare. Giacomo è un ragazzo forte, uno che farà tanta strada. E sono già più stagioni che dimostra il suo valore».

Potesse dargli un consiglio, cosa gli direbbe? «Suggerirei di finire l’anno al Sassuolo e poi andare con più consapevolezza in una grandissima squadra. Un conto è giocare e crescere al Sassuolo, un altro è presentarsi a San Siro, con la maglia dell’Inter e con un club che lotta per vincere lo scudetto: sicuramente ci sarebbero meno spazio e possibilità di giocare da protagonista. Almeno nell’immediato. Ecco perché sono convinto che la strada migliore sarebbe un altro anno a Sassuolo: all’Inter potrebbe mettersi in mostra entrando a gara in corso, ma sarebbe diverso».

Ma in casi del genere, non è meglio assecondare l’eventuale desiderio del giocatore? «Il Sassuolo è un club serio, in cui è cresciuto e dove è stimato. Se ci fosse questa possibilità, lo lascerebbero libero di decidere. Se la voglia di Inter sarà più forte di tutto, sarà giusto lasciarlo andare, per il bene di tutti».

Dove si aggiungerebbe a un pacchetto di grandi attaccanti. «Anche Raspadori è un profilo da grande squadra: è un tipo sveglio, che vede bene la porta e sa giocare in più posizioni. È un giocatore alla Sanchez per intenderci: può fare la prima o la seconda punta e ha delle caratteristiche perfette per giocare accanto a Lautaro o Dzeko, ma pure con Correa o Sanchez. E poi ha valori umani importanti, come Tonali al Milan: ragazzi umili con i piedi per terra e il desiderio di diventare protagonisti ad alti livelli. Chi prende giovani così, fa sempre un affare…».

Raspadori ha segnato solamente un gol in questa stagione. «Nel mio secondo anno a Udine venivo da una stagione da 28 reti, poi è arrivato Guidolin e per le prime sette gare non riuscivo segnare. In questi casi bisogna stare sereni, non vivere con assillo il desiderio di gol ma pensare a giocare di più per la squadra. Il gol viene da solo e una volta che ti sblocchi è tutto in discesa. Esistono periodi in cui fai cento tiri e non prendi la porta e altri che come la tocchi, la butti dentro».

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