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De Laurentiis: Troppi rigori negati, potrei chiedere i danni

Attacco e provocazione.
Monica Tosolini

Attacco e provocazione. A una settimana dal rigore negato a Milik contro il Lecce e le polemiche arbitrali, Aurelio De Laurentiis ha rotto il silenzio: “Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi li ripagherebbe? Credo che ci sia materia per avvocati di livello. Che cosa accadrebbe se cinque, sei, sette società, offese da torti arbitrali gravi, dovessero decidere di fermare il campionato?”.

Al Corriere dello Sport il presidente del Napoli è stato chiaro: “”Il principio “chi sbaglia paga” assiste tutti i processi democratici in cui ci si confronta. Se un giudice sbaglia nell’emettere una sentenza, può essere chiamato a risarcire i danni cagionati. L’arbitro non dovrebbe sottostare alle stesse regole? Il Napoli quest’anno si è visto negare moltissimi rigori. Non lo dico soloio, ma lo riconoscono anche tutti i media”.

In questi giorni si parla molto della possibilità di usare il Var a chiamata: “È una misura doverosa, forse addirittura tardiva. Per me possono bastare due fiches, una per tempo, spendibili dagli allenatori”. Il Var fa ancora discutere: “Se l’arbitro, per incapacità o per altezzosità, non lo adopera, si macchia di un delitto sportivo, perché compromette un risultato calcistico. Se si rifiuta di impiegare un mezzo che gli consente di raggiungerle fa un torto anzitutto a se stesso. Poi fa un danno sportivo e, di conseguenza, un danno economico che può essere rilevantissimo”.

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