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Accordo Cts-medici: la quarantena durante il campionato passa da 14 a 7 giorni

E' stato trovato un accordo tra il Comitato tecnico scientifico e i medici di Serie A in merito al protocollo sanitario da seguire in occasione di un'eventuale positività emersa alla ripresa del campionato.
Monica Tosolini

E’ stato trovato un accordo tra il Comitato tecnico scientifico e i medici di Serie A in merito al protocollo sanitario da seguire in occasione di un’eventuale positività emersa alla ripresa del campionato. In base a questa modifica, nel caso di un giocatore contagiato, il periodo di quarantena viene ridotto da 14 a 7 giorni, sia per il diretto interessato, sia per la sua squadra, mentre rimane di due settimane se la positività viene riscontrata durante gli allenamenti collettivi. Un compromesso per evitare uno stop piu lungo alla ripresa del campionato e rischiare di compromettere l’intero torneo.

LE LINEE GUIDA DELLA FIGC

Dopo aver fornito le indicazioni “per ottenere le massime garanzie oggi possibili per tutelare la salute dei calciatori, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori in caso di ripresa degli allenamenti collettivi (documento del 18 aprile 2020)”, la Commissione Medico-Scientifica Federale ha provveduto ad aggiornare le linee guida sulla base delle evidenze medico-scientifiche in divenire e ha recepito le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico del governo.

Nel documento di 14 pagine sono elencate le modalità riguardanti le sessioni di lavoro, l’utilizzo degli ambienti comuni e i passi da seguire in caso di positività al coronavirus. “Qualora, durante il periodo di ripresa degli allenamenti di gruppo, ci sia un caso di accertata positività al Covid-19 – si legge – , si dovrà provvedere all’immediato isolamento del soggetto interessato. Inoltre, si dovrà provvedere a pulizia/sanificazione generale. La mappatura degli ulteriori contatti del soggetto positivo seguirà le prescrizioni del Ssn. Da quel momento, tutti gli altri componenti del Gruppo Squadra verranno sottoposti ad isolamento fiduciario presso una struttura concordata; saranno sottoposti ad attenta valutazione clinica sotto il controllo continuo del medico sociale, saranno sottoposti ad esecuzione di tampone (anche rapido) ogni 48h per 2 settimane, oltre ad esami sierologici da effettuarsi la prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni, o secondo periodicità o ulteriore indicazioni del Cts. Nessun componente del suddetto Gruppo Squadra potrà avere contatti esterni, pur consentendo al gruppo isolato di proseguire gli allenamenti”. “Per Gruppo Squadra – chiarisce il documento – si intendono tutti coloro che nella fase di ripresa dovranno necessariamente operare e opereranno a stretto contatto tra di loro: i calciatori, gli allenatori, i massaggiatori, i fisioterapisti, i magazzinieri, altri componenti dello staff, etc. e, naturalmente, il medico/i Sociale/i.

In questa fase, il gruppo dovrà essere ragionevolmente limitato nel numero alle persone considerate indispensabili ad assicurare una ripresa degli allenamenti collettivi nella massima sicurezza ed efficacia”. “Tutti i soggetti – si legge – verranno sottoposti a esame clinico effettuato dal responsabile sanitario, specialista in Medicina dello Sport e a tampone o altro test rapido validato a 72/96h dall’inizio degli allenamenti di gruppo e anche al tempo zero delle attività collettive. Il tampone verrà ripetuto ogni 4 giorni. Il test sierologico verrà effettuato al tempo zero e verrà ripetuto ogni 14 giorni”.

“In ottemperanza ai rilievi formulati dalla Cts”, il documento precisa “che l’approvvigionamento dei test molecolari per le persone interessate alla ripresa degli allenamenti di squadra ‘non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese’, e si intende esclusivamente a carico delle singole società. Al fine di ovviare alle difficoltà operative di reperimento del reagentario a livello locale, e di standardizzare le procedure degli esami previsti, ma fermo restando le attività svolte dalle singole squadre, la Lega si adopererà, nel rispetto di quanto stabilito al capoverso precedente, per individuare laboratori autorizzati, criteri di esami e di trasmissione tempestiva dei referti ad un’unità terza, al fine di garantire coordinamento e immediatezza delle comunicazioni”.

Per quello che riguarda la sessioni di allenamento, “i soggetti appartenenti al Gruppo Squadra dovranno raggiungere il luogo e far ritorno al domicilio al termine dell’allenamento con mezzi propri e rispettando le misure anti contagio. Dovranno essere evitati, per quanto possibile, autisti. Tutti i soggetti dovranno essere dotati dei dispositivi di protezione individuale”.

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