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Tuttosport: A Udine prove di un attacco mai visto

Tuttosport guarda in casa Torino e si chiede: "Fuoco di paglia o principio di esplosione?
Monica Tosolini

Tuttosport guarda in casa Torino e si chiede: “Fuoco di paglia o principio di esplosione? Cominceremo a comprenderlo domenica a Udine, là dove Pellegri è destinato a disputare due partite di fila da titolare nel Toro: il primo Gronchi… granata che lo riguarda, da quando è tornato sotto l’ala di Juric . Ma i francobolli più unici che rari non si fermano qui, in vista della trasferta in Friuli. Perché contro la squadra rivelazione della parte sinistra della classifica sono alte, più che concrete le possibilità che il tecnico schieri una formazione mai vista prima, partendo proprio dal tridente offensivo. Ovvero con il giovane centravanti prima punta (prima del Cittadella, da titolare aveva giocato soltanto contro il Lecce in campionato), assistito alle spalle da Vlasic e Miranchuk (contro i pugliesi il russo era ancora infortunato e aveva trovato spazio Radonjic dall’inizio). I segnali arrivati dopo la vittoria in Coppa Italia a questo conducono: e il fatto che Juric non abbia voluto impiegare il trequartista russo è risultato doppiamente indicativo, in tal senso. Rientrato contro il Napoli dopo un lungo infortunio (lesione muscolare, quasi 50 giorni ai box da metà agosto in poi), Miranchuk si è immerso in tre differenti tonalità di grigio contro la squadra al comando della classifica, l’Empoli e infine la Juventus. Grigio nerastro, più che luccicante. I progressi fisici sì, questi si sono visti, con il recupero man mano del ritmo partita. Ma la verve nella produzione del gioco e la capacità di colpire sono rimasti sospesi nell’aria: in cielo, dove il russo spedì il pallone dell’1 a 0 nel derby, in pratica un rigore in movimento, giusto 2 minuti prima che Vlahovic stecchisse il Torino. Juric non ha mai smesso di dedicare a Miranchuk parole di miele, simili a quelle che nella scorsa stagione dipingeva per Praet .Radonjic , di nuovo brillante l’altra sera e non solo per quella fuga palla al piede conclusa con la bordata spacca-risultato, è considerato da Juric un jolly in grado di dare il meglio di sé negli spazi ampi: dopo le titolarità nel derby e in Coppa, i segnali sono di una ripartenza dalla panchina con utilizzo strategico nella ripresa. Abile nello stretto nonché tatticamente accorto, Miranchuk rappresenta un bocciolo che ancora non si è aperto, nei meccanismi di crescita pianificati da Juric. Le difficoltà a trovare la porta con concretezza fra troppi gol divorati non solo ma soprattutto da Vlasic e Sanabria (8 reti in 10 giornate; soltanto la Samp ultima in classifica ha segnato di meno, 5 reti) e l’inconcludenza di un trittico offensivo senza pivot (vedi le partite contro Sassuolo e Juventus) stanno portando il tecnico a smontare di nuovo l’attacco, per confezionare a Udine un tridente inedito dal primo minuto: Miranchuk, Vlasic, Pellegri. «Sto cercando soluzioni nuove per risolvere i problemi», ripete Juric da una decina di giorni”.

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