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Mihajlovic: “Non è il modulo a far vincere le partite, ma i giocatori”

Sinisa Mihajlovic ha analizzato i temi di Udinese-Bologna nella conferenza stampa di questa mattina, prima della rifinitura e della partenza per Udine.
Monica Tosolini

Sinisa Mihajlovic ha analizzato i temi di Udinese-Bologna nella conferenza stampa di questa mattina, prima della rifinitura e della partenza per Udine. Le sue parole sono state riprese da fantacalcio.it:

“Domani continueremo a fare le nostre cose. Cambiare non significa stravolgere, cerchiamo di essere più attenti in fase difensiva. Non esiste un modulo che fa vincere le partite, ma sono i giocatori che le vincono. Abbiamo dato più compattezza in difesa, ma quando attacchiamo usiamo i nostri principi. Aspettiamo i giocatori che devono rientrare in forma, mi aspetto tanto dagli esterni offensivi. Questo modulo mi piace poco perché a me piace giocare a viso aperto, ma qualche volta sono costretto a difendere e sto cercando di cambiare qualcosa dentro di me per dare più equilibrio alla squadra. Io mi comporto di conseguenza rispetto a quanto visto in settimana”.

Sugli esterni “Skov Olsen per come giochiamo ora può fare l’esterno di centrocampo, mentre Orsolini può tranquillamente fare il ruolo di seconda punta dove ha anche meno incarichi difensivi. Si possono adattare benissimo. Lo stesso vale per Sansone che può fare sia la seconda punta che il trequartista”.

Su Barrow “Ha avuto delle difficoltà, il problema del covid e ora sta molto meglio non solo per i due gol. Il suo ruolo è l’esterno, ma comunque come Orsolini si trova in un ruolo dove è più libero e ha meno incarichi difensivi quindi per lui è più facile Su Binks “Vediamo, è un giocatore affidabile e giovane che può ricoprire quel ruolo, non sono preoccupato. Lui può giocare solo in mezzo ai tre secondo me”

Su Medel “Non l’ho visto, arriva verso mezzogiorno. Ho visto solo Dominguez. Sicuramente ci parlerò, lui mi ha chiamato dal Cile e ha detto che è pronto per giocare. Dovremo vedere, ha giocato tra giovedì e venerdì mattina, ha un viaggio di 16 ore alle spalle. Nico è un po’ più giovane, non ha giocato quindi per lui è un po’ più semplice. Medel faccio fatica a vederlo in campo, vedremo, anche se mi ha fatto piacere che mi abbia chiamato. Ci siamo sempre confrontati tra uomini, ci ho sempre parlato chiaramente con il massimo del rispetto. Lui quando non gioca è difficile da gestire, non lo fa apposta, è fatto così”.

Su Schouten “Non ho capito cosa abbia, gli esami momento rilevano niente, ma lui continua a sentire dolore. Forse sarà disponibile la prossima settimana, ormai sono due mesi che è fuori. Quando ci ho parlato si è anche emozionato perché gli dispiaceva non essere disponibile”.

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