Home » Gazzetta dello sport: Inter, rosso di rabbia

Gazzetta dello sport: Inter, rosso di rabbia

A fine partita è esplosa la rabbia di Antonio Conte per il rosso non dato ad Arslan in occasione del fallo su Lukaku e per il poco recupero concesso dall'arbitro Maresca.
Monica Tosolini

A fine partita è esplosa la rabbia di Antonio Conte per il rosso non dato ad Arslan in occasione del fallo su Lukaku e per il poco recupero concesso dall’arbitro Maresca. La Gazzetta dello sport apre proprio da qui, da quanto accaduto al termine di Udinese-Inter. “Ancora tu, non mi sorprende lo sai. Antonio Conte non è Lucio Battisti e non usa neppure la sua stessa dolcezza per urlare tutta la rabbia dell’Inter, in campo e nel tunnel verso gli spogliatoi. E’ accaduto di tutto a Udine, il timore dell’Inter è che al danno si aggiunga una squalifica corposa per l’allenatore. Perché la rabbia di Conte era tridimensionale: per quella mancata espulsione di Arslan nel primo tempo che ha segnato un confine nella partita, certo. Rabbia per un recupero molto poco generoso concesso da Maresca, in rapporto al gioco assai spezzettato del secondo tempo. E rabbia, infine, anche per l’occasione persa in classifica: il titolo d’inverno sarà pure un passatempo statistico, ma è meglio provare l’effetto che fa invece che lasciarlo agli altri…

“Maresca, sei sempre tu”, ha ripetuto più volte Conte. Sì è sempre lui. “Maresca era infatti il Var di Inter-Parma dello scorso 31 ottobre, match nel quale l’Inter si lamentò in maniera decisa per un calcio di rigore non concesso su Perisic: quel pomeriggio l’a.d. Marotta uscì allo scoperto nel post partita, parlando allora di «vuoto normativo». Le proteste dell’Inter, allora, non erano prive di senso, prova ne sia il fatto che lo stesso Maresca fu poi fermato dal designatore Rizzoli. E nel calcio non vale mica il «panta rei», non passa tutto. E’ il contrario, tutto resta. E resta nella testa di Conte. O in quella di Lele Oriali, anche lui espulso per proteste dopo il fischio finale. Tensione a mille, all’arbitro è sfuggito più volte un «bisogna sempre accettare, anche quando non si vince», ripetuto e indirizzato al vice di Conte, Stellini, e al capitano Handanovic che si erano avvicinati a chiedere spiegazioni. Parole che, alle orecchie dei giocatori nerazzurri, sono parse quasi una provocazione. E che infatti hanno contribuito ad aumentare l’incendio, piuttosto che a spegnerlo. Il peggio doveva ancora venire: gli animi si sono ancor più surriscaldati una volta imboccato il tunnel verso gli spogliatoi, tragitto lungo il quale Maresca e Conte si sono di nuovo incrociati. La voce si è alzata parecchio, i due sono arrivati vicini al contatto fisico, evitato solo grazie all’intervento degli altri presenti, giocatori compresi: il rumore di porte sbattute sovrastava il resto, il «sempre tu» di Conte che riecheggiava, sono volati anche insulti pesanti. E in casa Inter c’è adesso il timore per l’entità della squalifica dell’allenatore: bisognerà capire quanto pesante risulterà il referto di Maresca, il rischio è che si vada ben oltre Inter-Benevento di sabato prossimo”.

Completamente diverso, molto più ‘posato’, l’atteggiamento di Conte davanti alle tv. Martedì ci sarà il verdetto del giudice sportivo.

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia