Gazzetta dello sport: Il muro del Toro

La solidità della difesa del Torino di Juric è la stessa di quella del Torino di Mazzarri che nella stagione 2018/19 vide i granata approdare ai preliminari di Europa League. Lo sottolinea oggi la Gazzetta dello sport evidenziando che quella granata è la terza miglior retroguardia della serie A. Finora ha subito 12 reti in 12 gare. E i protagonisti di questo risultato sono: “Bremer è il ministro della difesa, giunto a una piena maturazione, il perno chiave. Buongiorno è il giovane allievo prediletto, dal futuro (e dal presente) assicurato. Djidji e Rodriguez gli operai specializzati, rinati con la cura Juric. A completare il quadro c’è l’interessante talento di Zima e la certezza storica di un Izzo in attesa dell’occasione per dimostrare di essere il leone di sempre. Dal primo giorno, Juric ha avviato la rivoluzione partendo dal basso, dalle fondamenta, dall’assetto difensivo. È diventato il progettista capo di una difesa tornata a dare affidabilità e certezze dopo i crolli delle recenti stagioni. Vanja Milinkovic Savic è il portiere rimasto inviolato in tre partite su 12, meglio di lui hanno fatto solo Ospina (7 clean sheet), Skorupski e Rui Patricio (4). Il Toro ha subìto al massimo due gol in una partita, si è verificato solo contro l’Atalanta e la Fiorentina nelle prime due giornate, e di recente nella vittoria casalinga sul Genoa (3-2). Il muro granata ha concesso poco, anzi pochissimo agli avversari. Il Toro è in testa a due classifiche di rendimento del campionato che rappresentano il manifesto della sua ritrovata solidità: è la squadra che ha incassato meno tiri complessivi (103) ed è quella che ha concesso meno tiri nello specchio (31)”.