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Gazzetta dello sport, Galeone: “Tre giocatori per Allegri”

Giovanni Galeone è stato il maestro di Massimiliano Allegri.
Monica Tosolini

Giovanni Galeone è stato il maestro di Massimiliano Allegri.  Lo ha guidato all’Udinese tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, ma si conoscono dai tempi in cui lui allenava il Pescara e l’attuale tecnico della Juve ne era giocatore. Alla Gazzetta dello sport ha parlato di Juventus e non solo:

Galeone, come vede la griglia di partenza della Serie A? «Sul mercato l’unica squadra che per ora si muove bene e con chiarezza è il Milan. Dobbiamo aspettare gli sviluppi di acquisti e cessioni, ma in pole position metto Juve e Inter, con la Juve leggermente davanti».

Perché? «Simone Inzaghi è stato bravissimo con la Lazio, però subentrare sulla panchina di una squadra scudettata non è facile. Poi l’Inter ha venduto Hakimi, giocatore di grande importanza: verrà sostituito con Bellerin, credo. E non ci sarà più Eriksen. È arrivato Calhanoglu, bravo, ma con altre caratteristiche».

E la Juve? «Se comprasse Locatelli e Jorginho, vincerebbe lo scudetto con la sigaretta in bocca perché quei due assieme a Rabiot formerebbero un centrocampo eccezionale. Locatelli forse arriverà, Jorginho no di sicuro. Allegri ha bisogno di tre innesti».

Quali? «In primis un difensore centrale mancino, perché Chiellini, se rinnoverà il contratto, non garantirà più di 15-20 partite per via dell’età. Poi un centrocampista di regia: do per scontato che comprino Locatelli e credo che si muovano per il ritorno di Pjanic. Infine prenderei un centravanti come Vlahovic, anche se dovesse rimanere Ronaldo».

Lei terrebbe CR7? «Garantisce 25-30 gol a campionato, tantissimi, però condiziona la squadra in una certa maniera. Finché hai la difesa imperforabile, con Ronaldo parti sempre da 1-0 e vinci, ma negli ultimi anni la fase difensiva della Juve scricchiolava. Nella stagione di Sarri avevano il 75 per cento di possesso palla, però nell’economia del 25 per cento di non possesso hanno incassato 43 reti, non bene. Sotto questo aspetto la Juve non è stata la solita Juve, anche perché sono state schierate troppe formazioni differenti».

Un tecnico nuovo e bravo? «Zanetti del Venezia. In B ho visto la partita in cui il suo Venezia ha preso “a pallate” il Monza, non una squadra qualunque».

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