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Tuttosport: Verona, panchina calda

Verona-Udinese, sfida del 3 ottobre che chiuderà la prima giornata dopo la sosta per le Nazionali, dice che c'è ancora l'Udinese sulla strada di Gabriele Cioffi.
Monica Tosolini

Verona-Udinese, sfida del 3 ottobre che chiuderà la prima giornata dopo la sosta per le Nazionali, dice che c’è ancora l’Udinese sulla strada di Gabriele Cioffi. Il tecnico toscano, arrivato in Friuli come vice di Gotti e lo scorso dicembre divenuto suo successore, si troverà di fronte il club che lo ha valorizzato, affidandogli la prima panchina in serie A. 

Oggi il suo Hellas arriva alla sfida con l’urgenza di fare punti, visto il quartultimo posto in classifica. E con una squadra che deve ancora trovare una identità. Cioffi è già stato a rischio dopo le disfatte iniziali in Coppa Italia con il Bari e in campionato con il Napoli. Ora la sua panchina sembra di nuovo traballante. Tuttosport ricorda che la convinzione di Setti nei confronti dell’allenatore non è “ferrea perché la falsa partenza del Verona, poker interno subito dal Bari in Coppa e cinquina rimediata al debutto in campionato con il Napoli, aveva già messo in discussione la panchina gialloblù, rinsaldata dal pareggio di Bologna e, soprattutto, dalla vittoria interna con la Sampdoria. Ma nelle trasferte con Lazio e Fiorentina due sconfitte senza appello: all’Olimpico con qualche recriminazione, netta sotto il profilo del gioco più che nel risultato, al Franchi.

E alla ripresa ecco arrivare al Bentegodi la lanciatissima Udinese, esame severo e, ora come ora, quasi proibitivo per il Verona visto a Firenze. E ancora una volta Cioffi è sulla graticola. Per ora la società tace ma i malumori ci sono. Il mercato aperto e un Verona più lesto a vendere che a comprare erano le attenuanti di un allenatore alle prese con una rosa in divenire. Ma ora anche queste giustificazioni sono venute meno. Il Verona fatica non solo a segnare, ma anche a costruire. La difesa a tre traballa, il centrocampo non ha la necessaria intensità. Senza dimenticare che lo stesso tecnico in questo momento non sembra avere le idee chiare. In difesa nessuno dei giocatori rappresenta un punto fisso. Gunter a Roma è andato in panchina, a Firenze era nell’undici iniziale. Dawidowicz subito in campo con la Sampdoria poi è finito tra i rincalzi. Contro la Viola dentro Hrustic dal primo minuto dopo che Lazovic da trequartista aveva fatto la differenza. Per assurdo il mercato ha ancor di più disorientato un Verona alla ricerca di un’identità. Se dopo la Lazio Cioffi era deluso solo del risultato perché «la squadra mi è parsa in crescita», aFirenze la delusione è stata totale: «Così non basta» ha sentenziato. Di sicuro non potrà bastare con l’Udinese. La squadra che ha permesso a Cioffi di farsi conoscere e apprezzare. La stessa squadra che, dopo la sosta, potrebbe dare una spallata alla panchina del suo ex allenatore. Più che mai destini incrociati”.

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