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Vicario: “Una grande gioia per me e la mia famiglia poter dare serenità a Hanna e Milan”

Guglielmo Vicario campione di solidarietà. Merita di essere evidenziato il gesto con cui ha deciso di agire concretamente per aiutare una famiglia di profughi ucraini.
Monica Tosolini

Guglielmo Vicario campione di solidarietà. Merita di essere evidenziato il gesto con cui ha deciso di agire concretamente per aiutare una famiglia di profughi ucraini. Il giovane portiere friulano, con la sua famiglia, ha deciso di ospitare nella sua casa di Udine mamma e figlio di 8 anni fuggiti da Dnipro, dove il papà ingegnere si trova ancora. In esclusiva a Telefriuli, Vicario racconta come è nata l’idea di muoversi concretamente in aiuto del prossimo: “Tutto è nato da un’idea che è partita dai miei genitori. Sono stati promotori di questa iniziativa che mi hanno sottoposto. Mia mamma ha avuto un contatto con la Danieli di Buttrio, che ha una filiale in Ucraina. Con le loro corriere hanno portato le famiglie dei loro dipendenti qui in Friuli. Mia mamma e mio papà hanno dato disponibilità immediata per ospitare qualcuno. Abbiamo subito condiviso questa iniziativa e in piena sintonia abbiamo deciso di attivarci. Siamo contenti di poter cercare di dare un minimo di aiuto e di serenità a queste persone con un piccolo gesto che ci sentivamo di fare. Adesso inizierà il bello, perchè il nostro obiettivo di famiglia è quello di cercare di metterli nelle condizioni migliori, quindi mi sto attivando per fare felice Milan trovandogli una scuola calcio, che è il grande desiderio che ci ha confessato lunedì sera a cena. Cerchiamo anche di poter comunicare al meglio, quindi adesso l’obiettivo è far fare loro delle lezioni di italiano per riuscire a comunicare in maniera ottimale”.

Com’è stato il primo incontro con loro? Come siete riusciti a comunicare? “E’ stato molto toccante, molto bello. Ho provato ad immedesimarmi nella situazione di un ragazzino che ha 11 anni e che ben capisce quello che sta accadendo. Poi la videochiamata con il padre ha messo a nudo tutte le problematiche che sta vivendo questa povera gente. Sapere di poter provare a fare il massimo per queste persone, per noi è una grande cosa”.

Avete già individuato una scuola calcio per lui? “Sì, mi sono messo in contatto con le scuole calcio che ho frequentato io da bambino, quindi con il Bearzi e con il Chiavris di Udine. Adesso vediamo quella che sarà l’opportunità più semplice per fargli trovare anche un po’ di socialità”.

Vi rivedrete presto: “Sì, spero di farlo venire allo stadio per Udinese-Empoli”.

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