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Turci: Nicolas o Scuffet? C’è una gerarchia

Dopo l'esperienza al Milan, Gigi Turci è tornato a Genova dove vive con la famiglia, in attesa di una nuova proposta professionale interessante.
Monica Tosolini

Dopo l’esperienza al Milan, Gigi Turci è tornato a Genova dove vive con la famiglia, in attesa di una nuova proposta professionale interessante. Ha quindi modo di osservare e studiare la serie A, l’Udinese in particolare. E segue con curiosità la situazione della porta bianconera, che dopo l’infortunio di Musso vede il ballottaggio tra Nicolas e Scuffet per la maglia da titolare. A Telefriuli l’ex portiere bianconero spiega la sua visione della cosa: “Il ragionamento sulla sostituzione è molto semplice. Dipende tanto dalle gerarchie stabilite a inizio stagione in base a determinati fattori quali il valore dell’atleta, ma anche il rispetto della persona in sè. Scuffet non era nei piani societari, è rimasto a fine mercato e non faceva parte dei piani iniziali. E’ rimasto nell’area portieri a disposizione. Contano le gerarchie. Musso era il titolare, c’era da stabilire ad inizio stagione chi fosse il sostituto proprio per evitare problemi. Si decide in base al talento, al valore del giocatore, quanto può essere determinante, quante garanzie può dare e c’è da considerare anche il rispetto della persona. Nicolas negli ultimi due anni è sempre stato il vice: se quando si infortuna Musso, non si fa giocare lui, significa che c’è qualcosa che non va. Io ho un debole per Simone, l’ho seguito da quando era un ragazzino, quando ha debuttato in serie A e non aveva ancora 18 anni. Viene da una stagione importante, ha vinto un campionato allo Spezia e perciò è sicuramente motivato e carico. Ma si è venuta a creare una situazione che è un po’ anomala e non è stata programmata. Per quanto straveda per Simone, se per due anni Nicolas è stato considerato da società e allenatore il vice di Musso, è rispettoso che rimanga tale”.

Nicolas ha giocato solo 3 gare, in Coppa Italia, in due anni. Scuffet ha giocato fino al 21 agosto. Se guardiamo l’affidabilità, chi dei due è messo meglio? “Se Nicolas è stato considerato affidabiel come secondo negli ultimi due anni, non vedo perchè non debba essere considerato affidabile adesso. Capisco che sia il destino del secondo quello di giocare poco, ma ritengo che Nicolas conosca bene i compagni, il gioco, conosce le esigenze dell’allenatore..Il calcio di per sè è illogico, perciò ci può stare tutto. Io cerco di dare un senso da esterno. Poi solo chi è dentro può capire le dinamiche. E’ anche una questione di rispetto per la persona. Poi io stravedo per Simone e gli auguro il meglio”.

C’è un altro ragionamento da fare: Scuffet a gennaio sarà di nuovo sul mercato. Una vetrina, anche per un solo mese, gli va data? “Bisogna vedere quali sono i piani della società che molto probabilmente lo voleva girare nuovamente in prestito perchè continuasse il suo percorso di crescita. Non credo che Simone abbia bisogno di queste 4 partite per mettersi in vetrina. Diverso è il discorso se servono a lui per giocare, per togliersi delle soddisfazioni, va bene”.

Le differenze tra Nicolas e Scuffet? “L’età prima di tutto. La carta d’identità ha un peso sicuramente. Simone ha appena fatto 24 anni. Nicolas ha fatto la A a Verona, è un portiere molto preparato dal punto di vista della gestione palla (inteso come fase di possesso): diventa quasi un regista aggiunto. Simone, da questo punto di vista, forse deve ancora migliorare. Ma poi il portiere deve essere valutato a 360°, non basta la gestione palla, questo è un aspetto. Serve anche un buon grado di efficacia. Simone tra i pali è un ottimo elemento, ha una fisicità superiore a quella di Nicolas, ma sono tutti elementi che all’interno di una partita possono essere validi o meno. In prospettiva possono essere considerati in maniera diversa. La differenza la fa comunque il grado di affidabilità: il secondo non deve essere convincente in un solo aspetto. Forse Nicolas ha qualcosa in più per quanto riguarda la gestione palla, ma secondo me sono entrambi affidabili”.

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