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Rovini: “Questa Udinese è da settimo o ottavo posto”

Quella di Emanuele Rovini è una storia particolare
Monica Tosolini

Quella di Emanuele Rovini è una storia particolare: nell’estate del 2014 il talento cecinese è stato individuato dall’Udinese, che ne ha acquisito la metà del cartellino dall’Empoli. Un anno dopo, il club friulano ha deciso di far sua anche l’altra metà del cartellino. A quei tempi il ragazzo era indicato da molti come il possibile erede di Totò Di Natale. Ma le rosee prospettive hanno dovuto fare i conti con la malasorte che su Rovini si è accanita sotto forma di problemi fisici e infortuni che ne hanno minato la carriera. Dopo i prestiti alla Spal, alla Pistoiese e alla Pro Vercelli, Rovini da tre anni è impegnato in un percorso terapeutico, ma la voglia di calcio è rimasta grande. Segue il mondo del pallone sempre con grande passione e forse ad agosto riuscirà anche a tornare a calcare quei rettangoli verdi che tanto ama. Da doppio ex, a udineseblog.it espone il suo punto di vista su Udinese e Empoli, realtà che ha conosciuto da vicino e che continua a seguire con particolare interesse.

Innanzitutto, è doveroso chiederti come stai? “Bene, mi sto curando e guardo avanti con fiducia. Vediamo se ad agosto riesco a ripartire, in Promozione, qui dalle mie parti”.

Il calcio per te gioia, o meglio aspettative, e dolore: “Sono stato fermo tre anni, sono stato male. Pensavo che il calcio mi poteva dare tanto ma in quel lasso di tempo ho capito che le cose importanti della vita sono altre. La salute è una. Anzi, forse quella più importante”.

Cosa vedi, guardandoti indietro? “Ricordo che le aspettative erano tante, anche per quanto stavo dimostrando in campo”.

Empoli e Udine hanno rappresentato le tappe più importanti per te: “Sì. A Udine di fatto ho vissuto solo un anno, ma molto bello. Ad Empoli sono cresciuto, ho vissuto l’esperienza al 100%. Sono maturato molto come giocatore e come ragazzo”.

A Udine qualcuno pensava che tu potessi raccogliere l’eredità di Di Natale: “Il mio ruolo ideale è la seconda punta, anche se mi sono adattato in tutte le zone del campo avanzate. Totò era immenso, ma negli ultimi anni faceva la prima punta, quando non aveva più il passo per interpretare altri ruoli”.

L’Empoli, una società che deve molto al presidente Fabrizio Corsi: “Il presidente è eccezionale, non sbaglia un colpo, sa sempre trovare giovani che fanno la differenza. L’ultimo esempio è Bajrami. La squadra, con Andreazzoli, gioca bene e ha la classifica che merita”.

L’Udinese: come ti sembra la squadra di Cioffi? “Sinceramente non pensavo avrebbe fatto così bene. Ma può contare su giocatori che hanno qualità come Deulofeu e Pereyra, altri che sono cresciuti come Beto e Molina. E poi, rendiamoci conto, che a livello di reparto, l’Udinese ha attaccanti difficili da trovare in serie A”.

Degli attuali bianconeri, chi è quello che ti piace di più? “Molina. Non pensavo fosse così forte. E’ in assoluto il migliore della mediana e ti dico che secondo me può fare anche la mezzala, lo vedrei bene nei tre di centrocampo. E’ davvero un bel giocatore: arriva al gol con facilità, ha corsa, difende bene. E’ completo”.

Gli allenatori, Andreazzoli e Cioffi: “Se permetti citerei anche Gotti, uno davvero bravo che non pensavo l’Udinese lasciasse andare via. Ma devo dire che Cioffi mi ha impressionato, non lo conoscevo, ma ho visto che la squadra con lui gioca a calcio”.

Che differenze noti tra l’Udinese di Gotti e quella di Cioffi? Secondo te come mai c’è stato il cambio? “Non posso saperlo, ma da fuori ho avuto l’impressione che nelle ultime partite la squadra non credesse più nell’allenatore. Con Gotti facevano bene, ma la squadra sembrava disunita alla fine. Con Cioffi li vedo più compatti, sempre. Penso che, se si confermerà in questo finale di stagione, meriti la conferma”.

Se sarà confermato partirà dall’estate. Una situazione diversa. Credi saprà ripetersi? “E’ da vedere. Cioffi è stato chiamato in una situazione in cui comunque la salvezza non era a rischio, perchè quelle sotto sono effettivamente troppo deboli. Se parti dall’inizio, le cose cambiano, ci sono probabilmente altri obiettivi con una squadra come questa. Questo è un gruppo che può ambire al settimo o ottavo posto”.

Udinese e Empoli hanno sfornato allenatori e giocatori. Uno, ad esempio, è Zielinski che con la maglia dei toscani si è di fatto lanciato: “A Udine non ha avuto spazio perchè quella Udinese era una top 11, ben diversa da quella degli ultimi anni. Era difficile trovare spazio, lo è stato anche per uno come Bruno Fernandes. Ricordo che quando c’ero io, lui veniva a giocare anche in Primavera, eppure le sue qualità si vedevano già. Certo, nemmeno io immaginavo che sarebbe diventato un titolare inamovibile del Manchester, ma si capiva che avrebbe fatto strada”.

Tornando ad oggi: che partita prevedi sabato? “Una gara che sarà giocata a viso aperto da entrambe le squadre. L’Empoli lo fa sempre, con Andreazzoli in panchina; l’Udinese no, a volte si chiude, come a Milano, altre no, come a Napoli dove ha perso immeritatamente. Entrambe sono praticamente salve: prevedo una bella partita”.

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