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Pasqualin: Pereyra e Pussetto? Gino Pozzo deve guardarsi allo specchio e decidere

A due giorni dal via ufficiale della sessione estiva del mercato 2020, si attendono le mosse dell'Udinese. Il primo scossone lo ha dato la cessione, pur messa in conto, di Seko Fofana.
Monica Tosolini

A due giorni dal via ufficiale della sessione estiva del mercato 2020, si attendono le mosse dell’Udinese. Il primo scossone lo ha dato la cessione, pur messa in conto, di Seko Fofana. Ora si attendono le prossime scelte che dovranno dare un volto nuovo all’Udinese. Ma in una finestra quanto mai anomala, che mercato aspettarsi? Claudio Pasqualin, decano degli agenti, ha una sua idea su ciò che potrebbe accadere ai presunti protagonisti bianconeri.

Partiamo dalla cessione di Seko. Cosa deduci dalle modalità della sua cessione? “Ho sempre pensato che sia giusto che a prevalere sia la volontà del giocatore, non si possono tenere calciatori controvoglia. Se poi lui stesso indica la destinazione e l’operazione è fattibile, ben venga. Infine, il prezzo concordato penso sia adeguato. Quindi, in questo caso, mi sento di parlare di operazione corretta, giusta”.

Non c’è il rischio che questo crei un precedente? Magari adesso anche un De Paul potrebbe essere tentato di assumere un atteggiamento come quello dell’ex compagno, se ne capitasse l’occasione: “Con De Paul un discorso simile non funzionerebbe. Lui ha ben altra valutazione. E poi, ogni trattativa è storia a sé. I Pozzo non sono diventati fatine. De Paul è un simbolo dell’Udinese, dalla sua cessione si aspettano un ritorno economico importante. Chi vuole l’argentino, dovrà presentarsi con la somma giusta”.

La Juve sembra la società più vicina al giocatore. Destinazione possibile? “Non ci credo molto. Lì De Paul non potrebbe aspirare a fare il titolare, cosa che lui vuole. Potrebbe esserlo in una Fiorentina o in una Roma, ma non alla Juve. Credo che siano altri i profili che Agnelli cerchi da mettere vicino a Ronaldo, tipo Mbappè. De Paul potrebbe far parte della rosa della Juve, ma non potrebbe ambire alla maglia da titolare lì, per quanto sia cresciuto”.

A proposito di accontentare i giocatori: Barak non vuole rimanere a Udine e gli estimatori non gli mancano. Non potrebbe essere utile a Gotti? “Il Barak visto a Lecce era roba da lustrarsi gli occhi. Ha fatto bene anche ieri in amichevole: certo che qui farebbe comodo. Ma se lui vuole andare via.. Credo però che gli 8 milioni di valutazione di cui si parla siano pochi”.

E il mal di pancia di Lasagna, allora? Bisogna assecondarlo? “Non credo che quel mal di pancia sia così acuto. Con un po’ di lassativo, passa. Battute a parte, la sua dimensione migliore è Udine, a Napoli o Roma sarebbe in discussione ogni domenica. Conosco bene il suo agente, Massimo Briaschi: è una persona seria, credo lo possa consigliare bene”.

Si parla di possibili ritorni dal Watford. Pereyra e Pussetto, due colpi? “Sì, sarebbero due bei colpi. Dipende solo da una persona: Pozzo deve guardarsi allo specchio e decidere. Penso che Pussetto torni volentieri, non credo abbia voglia di giocare in Championship. Per la carriera di entrambi, Udine potrebbe rappresentare una occasione di rilancio”.

Questo mercato è particolare, per molti aspetti, uno su tutti le tempistiche. E’ il caso di fare la rivoluzione all’Udinese? “No, non credo sia il caso. Quanto fatto nella scorsa stagione, dimostra che la squadra c’era. E’ chiaro, viste le premesse, che ci saranno cambiamenti, in particolare nella mediana”.

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