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Gotti: Mi aspetto che giocare contro l’Udinese diventi sempre più difficile per tutti

Mister Luca Gotti, alla vigilia di Udinese-Sassuolo, ha parlato in conferenza stampa anticipando i temi della gara.Domani ci si attende un nuovo risultato positivo.
Monica Tosolini

Mister Luca Gotti, alla vigilia di Udinese-Sassuolo, ha parlato in conferenza stampa anticipando i temi della gara.

Domani ci si attende un nuovo risultato positivo. Come state voi e come vede il Sassuolo? “A loro mancano più di due giocatori di grande valore rispetto alla rosa a disposizione. Cercheranno comunque di mettere in campo una formazione buona. Sappiamo che partita ci aspetta. Loro a tratti sanno essere dominanti, noi dobbiamo essere bravi a capire i momenti in ogni fase della gara”.

Quali step deve fare la squadra secondo lei? “Non procedo in ottica di medio o lungo termine. Navigo a vista, quindi guardando di volta in volta alla partita da affrontare. Gradualmente cerco di contribuire a dare a questo gruppo l’identità più consona ai singoli che lo compongono. L’Udinese non può prescindere dall’atteggiamento, la classifica non deve cambiare il nostro modo di scendere in campo. Il focus va sempre tenuto in maniera precisa sulla gara da affrontare”.

Il modulo: il 4-3-3 è un’arma tattica in corso d’opera o si può utilizzare di più? “Nella mia idea di dare dei concetti sempre più riconoscibili, con compiti e funzioni sempre più riconosciuti, faccio trovare delle costanti che aiutano i giocatori durante la partita. Il 4-3-3 mantiene la struttura a tre centrocampisti. E’ chiaro che il sistema di gioco deve essere riconosciuto e interpretato in corso d’opera, potrebbe diventare una alternativa plausibile”.

Per vincere non contano solo i moduli, ma innanzitutto la qualità. Per il 4-3-3 serve quell’equilibrio che finora, per questa squadra è stato un optional. “L’aspetto tattico e l’aspetto numerico legato ai moduli è assolutamente relativo. Su questo concordo. Quindi anche il 4-3-3 diventa relativo. La partita di domani non si vince con la tattica, ma con la voglia di combattere, di conquistare gli spazi”.

Il Sassuolo viene da un periodo non buonissimo e ha assenze importanti. “Al di là dei risultati scaturiti, ha giocato benissimo le ultime due partite che pure ha perso. Mi aspetto che giocare contro l’Udinese, però, diventi sempre più difficile per tutti”.

Okaka deve ritrovare il gol. E De Paul, invece, gioca in maniera più ordinata. “De Paul si sta vestendo sempre più di panni che non aveva ancora messo nel campionato italiano. Tutti lo attendevano soprattutto per i gol, io ho spesso detto che sono soddisfatto della sua partecipazione alla fase difensiva. Okaka credo sia entrato stabilmente in una nuova fase della sua vita professionale. Alla soglia dei 30 anni ha fatto diverse esperienze, ora comprende meglio il calcio e per primo sa che non è solo con il gol che può dare il suo contributo alla squadra. E’ maturo, si mette al servizio della squadra”.

De Paul non è attaccante, è mezzala a tutto campo, giocatore universale: “Credo che la collocazione che di volta in volta gli riservo conferma questo”.

Il mister, infine, ci tiene a fare una comunicazione ad un amico: “Voglio fare auguri di cuore a Max Calderan, che sta per affrontare una impresa fuori dai limiti dell’umano, una spedizione nel deserto più inospitale del mondo, il secondo per estensione: il Rub’ al-Khali. Partirà la prossima settimana: gli mando un abbraccio e la raccomandazione di non esagerare”.

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