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Inter, Musso di nuovo nel mirino

Antonio Conte tira dritto per la sua strada, convinto che i frutti del lavoro svolto sin qui per cambiare la forma della sua Inter presto si vedranno.
Monica Tosolini

Antonio Conte tira dritto per la sua strada, convinto che i frutti del lavoro svolto sin qui per cambiare la forma della sua Inter presto si vedranno. Rispetto alle recenti uscite, contro l’Atalanta si è vista una squadra più accorta e bilanciata sia nelle scelte di formazione che nell’atteggiamento complessivo. La formazione di Gasperini è riuscita raramente a rendersi pericolosa, eppure, in una delle poche occasioni in cui si è affacciata dalle parti di Handanovic, è andata a bersaglio. Col portiere sloveno giudicato da più parti troppo passivo nel suo tentativo di opposizione al sinistro di Miranchuk.

IL PROBLEMA – I 16 gol incassati nelle 10 partite disputate sin qui dall’Inter tra campionato e Champions League rappresentano il vero elemento di analisi sul quale soffermarsi per provare a comprendere le difficoltà ad esprimere appieno le potenzialità di una squadra che ha immesso nella sua rosa giocatori importanti. Un aspetto sul quale è tornato, prima dell’ultima partita, lo stesso Beppe Marotta e che sono riconducibili principalmente all’incapacità di raggiungere un equilibrio tra le due fasi di gioco. Ma è altrettanto chiaro che, se un portiere che aveva abituato tutti a parare il parabile e qualche volta pure l’imparabile inizia a perdere qualche colpo, siamo in presenza di un ulteriore problema.

L’EREDE – Conte non cambia idea su Handanovic, che dell’Inter è pure uno dei leader silenziosi, ma c’è anche una carta d’identità che parla chiaro e che dice che gli anni sono 36. Nei piani del club nerazzurro è prevista la permanenza del numero uno sloveno fino a giugno 2022, ma il tempo delle riflessioni per una scelta di maggiore prospettiva si avvicina. E in casa Inter non desta più sorpresa che uno dei candidati più autorevoli alla sua successione sia Juan Musso, stella dell’Udinese e della nazionale argentina. Un ragazzo cresciuto in maniera esponenziale nel corso degli ultimi anni e divenuto una garanzia nel ruolo. Tanto che la valutazione resta importante, anche in epoca di Covid: 35 milioni di euro, non uno di meno, con l’Inter impegnata a trovare la formula e forse pure qualche contropartita per soddisfare le pretese del club friulano.

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