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Uno sguardo indietro: il pagellone 2020/21

La salvezza è importante, certo, ma non basta per… salvare un anno partito con ben altri presupposti.
Monica Tosolini

La salvezza è importante, certo, ma non basta per… salvare un anno partito con ben altri presupposti. Gli infortuni hanno avuto la loro parte, certo, ma in generale la squadra sembra essersi limitata a svolgere il compitino, come l’allievo (non) diligente che raggiunge la sufficienza risicata – anche per demeriti altrui – ma “potrebbe fare di più”. Più dei 40 punti, dei due mesi senza una vittoria casalinga, del record europeo di rigori causati. E ora attenzione: la rivoluzione non serve e anzi sarebbe dannosa. Bastano chiarezza, giocatori motivati e una rosa coerente per fare meglio di così.

MUSSO 7-. Per l’ultimo anno a Udine ci aspettavamo di meglio. Raramente è stato decisivo, non ha migliorato i suoi lati deboli e alla fine ha sbracato come tutti, incassando caterve di gol, anche evitabili.

SCUFFET SV. Mr Sfortuna, come sempre, ha avuto a disposizione una partita sola – quella con la Juve – e come sempre si è preso anche colpe non sue.

GASPARINI SV. I 3 minuti di esordio nell’ultima partita servono solo per rendere più amara la sua cessione, già decisa da tempo, alla Juventus. Al solito, Udine fa i portieri i casa, poi li disfa (o se ne disfa).

NICOLAS 5 – Come i gol presi nelle due presenze al posto di Musso contro Parma e Fiorentina. Ha fatto poi meglio alla Reggina, in serie B.

BECAO 5+. Non è un caso se dal suo lato si sono verificate sempre le ‘disattenzioni’ che hanno portato alle numerose debacle difensive della squadra. Forse ha bisogno di una difesa a quattro per essere più sicuro.

BONIFAZI 6,5. Con Nuytinck al fianco è stato quasi perfetto, ma ha sulla coscienza una parte dei ripetuti rovesci degli ultimi mesi. Chissà se lo confermeranno oppure cercheranno un’altra soluzione ‘esotica’.

DE MAIO 6–. Quando è stato chiamato a tappare buchi (e che buchi!) non ha fatto poi malissimo, ma il continuo spostamento al centro e a destra non lo ha aiutato a far valere la sua esperienza.

MOLINA 6/7. Una delle sorprese dell’anno, anche se la fase difensiva è ancora un punto debole, anzi, debolissimo. Il rischio è di vedere un altro Cuadrado 2, ossia un giocatore spiccatamente offensivo sacrificato per il modulo.

NUYTINCK 7+. Con lui in campo, tutta un’altra Udinese, anche se sulla sinistra non può sfruttare al meglio le doti da ‘libero’ e impostare il gioco come sa. Senza i suoi infortuni, forse ci sarebbero stati ben altri risultati.

OUWEJAN 6. E’ partito titolare e sembrava la scelta giusta per la fascia sinistra, ma il rendimento è stato condizionato dalle prolungate assenze. Rivedibile, comunque.

PRODL SV. Chi?

SAMIR 5. Dopo tanti anni in Friuli, fa sempre gli stessi errori e fatica a rendersi appetibile in chiave di mercato. Il suo destino è nelle sue mani, anzi, nei suoi piedi.

STRYGER LARSEN 7–. Senza il rigore regalato al Milan a partita finita, sarebbe stato almeno da 7 pieno. In Nazionale dà il meglio di sé a sinistra, ma nella difesa a quattro, qui invece ha fatto il 5°, l’interno, l’ala, il terzino centrale…

TER AVEST 5 – Alla sua terza stagione in bianconero, l’olandese non è riuscito nemmeno a beneficiare della folta presenza di connazionali in rosa. A gennaio è tornato in Patria, dove ha reso di più.

ZEEGELAAR 5. Non ci siamo. Presenza impalpabile e ingiudicabile soprattutto come centrale, la scelta azzardata delle ultime partite.

ARSLAN 7. Ecco la sorpresa positiva! Ha gamba, corsa e tiro, forse ha sofferto un po’ il dualismo con Walace, ma è uno dei giocatori attorno a cui costruire qualcosa di nuovo, in tutti i sensi.

COULIBALY 5+. Ha fallito anche la seconda chance in Friuli. Troppo evanescente per la A.

DE PAUL 7,5. Sarebbe stato da 8, o anche più, se avesse giocato anche per la squadra e non si fosse limitato, in troppe partite, a cercare la porta da solo. Senza di lui, la squadra perde però il 50% del tasso tecnico: difficile da sostituire.

JAJALO SV. Oscar della sfortuna, non c’è altro da dire.

MAKENGO 5,5. Se doveva essere il sostituto di Fofana, allora preferiamo mille volte lo ‘stop metallico’ e la furia agonistica del francese. Ancora da sgrezzare.

MANDRAGORA 5. Poteva essere il leader, ha scelto di autoescludersi e di provare la fortuna a Torino, dove non ci ha guadagnato molto nel cambio. Ma neppure l’Udinese.

PALUMBO SV. Mandato allo sbaraglio a inizio stagione, quando la rosa era ai minimi termini, ha avuto la sfortuna di infortunarsi seriamente. Meglio un altro anno di panchina o uno di esperienza in B?

PEREYRA 6,5. Chiamato agli straordinari, ossia a reinventarsi punta, ci ha messo volontà ed esperienza. Potrebbe essere il sostituto ‘in casa’ per De Paul, basta non chiedergli miracoli!

WALACE 6–. Il problema è che non abbiamo ancora capito quale sia la sua ‘specialità’. Poco incisivo in fase avanzata, in amnesia quando deve difendere.

BRAAF 6+. Poteva essere la rivelazione dell’anno e invece la sfortuna ha colpito anche lui, dopo il suo primo gol. Conviene aspettarlo, per non evitare gli errori fatti in passato.

CRISTO SV. Presenza rapida e impalpabile.

DEULOFEU 5,5. Nelle poche partite giocate, ha dimostrato di essere l’uomo giusto per una squadra che punta tutto sulle ripartenze, ma è stato in campo davvero troppo poco per tenere fede alla sua fama.

FORESTIERI 6-. Anche lui partito bene, si è un po’ perso tra ruoli diversi e brandelli di partite ormai compromesse.

LASAGNA 4. Una grande delusione. In A non ha mai segnato tanto, ma neanche così poco, e neppure il cambio d’aria gli è servito.

LLORENTE 4,5. La grande illusione. Il fisico lo ha sostenuto per troppo poco per giustificare l’entusiasmo per il suo arrivo, inteso come ‘rinforzo’ che non c’è stato. Non è però solo colpa sua se l’attacco è stato uno dei peggiori della A.

MATOS 5 – Una apparizione nella partitaccia contro lo Spezia. Non è mai riuscito a giocarsi le sue chance a Udine.

MICIN SV. Per lui, solo rapide apparizioni.

NESTOROVSKI 5. Infortuni a parte, non ha convinto chi ritiene che la sua carriera non sia destinata alle serie minori. L’impegno però non è mai mancato.

OKAKA 5. Troppo, evidentemente, il peso dell’intero reparto sulle sue spalle comunque larghe. Doveva tenere alta la squadra, spizzare per gli inserimenti e far valere la sua stazza in area e questo è accaduto raramente.

PUSSETTO 6/7. Senza l’infortunio, avremmo visto un altro campionato. L’uomo giusto per rapidità e senso del gol, speriamo almeno di potercelo godere il prossimo anno.

GOTTI 5,5. Il voto è la media tra il 7 delle partite decisive e convincenti e il 4 del finale (ma anche dell’avvio) di campionato. Si è fossilizzato troppo su uno schema trito e ritrito e non è stato neppure aiutato troppo, né dalla squadra, né dalla società in sede di mercato.

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