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Udinese: Uno stop da 26 milioni di euro

Il destino della stagione 2019/20 è ancora avvolto in una nebbia che stenta a diradarsi.
Monica Tosolini

Il destino della stagione 2019/20 si definirà nelle prossime settimane. L’estenuante braccio di ferro tra tutte le parti in causa ha prodotto una idea di ripartenza verso metà giugno. Nei prossimi tre giorni si cercherà di stilare un calendario che si spera di poter rispettare fino alla fine.

Intanto, però, una cosa è certa: a livello economico, lo stop per Covid-19 è stato un bagno di sangue per le società. Una situazione che già presagisce un conto salato per il futuro. E’ difficile fare un calcolo preciso di quanto costerà tutto questo ad ogni società, ma un esempio significativo può arrivare dalla svalutazione del patrimonio calciatori di ogni squadra. L’Udinese, giusto per guardare in casa nostra, ha già perso un quinto del valore complessivo della rosa passato dai 125,505 milioni dell’8 marzo (data in cui la squadra ha disputato l’ultima partita) ai 99,43 milioni del 20 aprile, giorno in cui Transfermarkt ha aggiornato i dati. In sostanza, la famiglia Pozzo a Udine ha visto volare via 26,075 milioni.

E’ chiaro che i giocatori meno utilizzati hanno sofferto in misura minima dello stop. Per i portieri Nicolas e Perisan, che il campo non lo hanno mai visto in questa stagione, la perdita è stata praticamente irrilevante (100mila euro in due). Altri, però, pur essendo rimasti sostanzialmente ‘al palo’, come Prodl o Teodorczyk, giusto per rimanere in tema di giocatori praticamente non utilizzati, hanno comunque perso qualcosina. L’austriaco, arrivato infortunato, si è svalutato di 300mila euro e il polacco di ben mezzo milione.

E’ chiaro che a soffrire di più sono stati i cartellini dei ‘big’ come De Paul, Musso, Mandragora, Jajalo e Lasagna, ma comunque lo stop alle partite ha tirato giù tutti. C’è da mangiarsi le mani soprattutto per il caso di Ken Sema, l’unico giocatore che a marzo aveva visto aumentare il suo valore di arrivo (passato da 3,5 a 5 milioni) e dopo meno di un mese ha perso quasi tutta la cifra che aveva prodotto in più, finendo ad una valutazione di 4 milioni. Il problema si fa serio per giocatori come De Paul e Fofana, da mesi destinati a fare il mercato dell’Udinese. Per l’argentino Pozzo deve scordarsi i 30/35 milioni che chiedeva la scorsa estate e dovrà accontentarsi di 20. Per Fofana, inutile sperare in una doppia cifra, visto che dai 12 milioni di valutazione Transfermarkt è sceso ai 9,5.

Le perdite sono state pesanti per alcuni giocatori in particolare: Lasagna, sceso da 7 a 5,5 milioni; Okaka passato da 4 a 3,2, ma anche Nestorovski, finito da 3,5 a 2,8 milioni. Becao, dopo un inizio esaltante grazie alla rete della vittoria sul Milan, è pian piano sparito dai radar degli allenatori e degli estimatori passando da una cifra di 7 milioni a dicembre, ridotta a 6 a marzo e a 4,8 ad aprile. Tenere Walace in panchina e poi a casa in Brasile ha fatto perdere all’Udinese 1,2 milioni. Sempre meno, però, del crollo disastroso di Jajalo, passato da 12 a 9,5 milioni.

Le perdite nel reparto difensivo sono state più contenute e proporzionali al valore iniziale dei cartellini. Ekong (-0,8), Nuytinck e Larsen (-0,7) quelli maggiormente deprezzati.

Alla fine, però, l’Udinese può consolarsi almeno in parte con Rolando Mandragora: i Pozzo lo hanno pagato 20 milioni due anni fa e la Juve ora dovrebbe riprenderselo a 26; ma il giocatore adesso ne vale 12.

Non c’è che dire: le vecchie, care, plusvalenze ancora una volta si rivelano provvidenziali per l’Udinese.

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