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Udinese: un anno fa, scelte azzeccate. E’ l’ora del bis

I bilanci, si dice sempre, si fanno alla fine.
Monica Tosolini

I bilanci, si dice sempre, si fanno alla fine. E quello degli acquisti estivi della scorsa stagione, al termine del campionato 2020/21, può dirsi senz’altro positivo. Molte erano le aspettative sui big, e da quel punto di vista si può affermare che Roberto Pereyra non ha certo deluso, anzi. Pare essersi conquistato l’eredità di De Paul in vista della cessione del diez.

Ci si aspettava grandi cose da Gerard Deulofeu e la delusione è arrivata dalla sua indisponibilità per la gran parte della stagione. Quando però è stato bene e ha potuto essere schierato titolare (si era arrivati a gennaio/febbraio), ha confermato di essere calciatore di indubbia qualità. E’ stato leader contro Spezia e Verona. Peccato che, come detto, i guai fisici gli abbiano di fatto impedito di dare di più.

Buono anche l’apporto di Fernando Forestieri, arrivato nello scetticismo generale e diventato beniamino della tifoseria grazie alla grande generosità e alla tecnica profuse in campo. 

Ottimo, invece, si è dimostrato da subito il ritorno di Nacho Pussetto: se la malasorte non si fosse abbattuta su di lui il 3 gennaio sotto forma di rottura del crociato, l’Udinese avrebbe potuto fare un girone di ritorno decisamente di altro spessore.

Fin qui le ‘vecchie conoscenze’ o ex Watford. Va però ammesso che anche gli acquisti nuovi di zecca hanno per lo più convinto. Su tutti Tolgay Arslan, che non ci ha messo molto ad inserirsi e dimostrare personalità e qualità in campo. Peccato per quell’episodio ‘maldestro’ contro il Torino, costato la sconfitta casalinga contro i granata; ma in generale, il suo bilancio è decisamente buono, condito da 3 gol in 30 presenze in campionato. Importante anche l’arrivo di Nahuel Molina, che Gotti ha inserito al momento giusto e che, grazie alle sue prestazioni in bianconero, si è conquistato la Nazionale maggiore argentina con immediato esordio due giorni fa. A Udine, dalla gara contro la Fiorentina del 28 febbraio, è diventato il titolare della fascia destra: è vero, ha commesso a volte alcune ingenuità, ma se anche l’Inter lo ha già puntato una ragione valida c’è.

Bene anche Kevin Bonifazi, che si è riscattato dalle delusioni con le maglie di Torino e Spal. Da dicembre è diventato titolare nel terzetto difensivo e si è fatto notare dalla Roma. L’Udinese riflette sul suo riscatto e relativo ingaggio, ma è indubbio che meriterebbe la conferma.

Si è fatto notare, nonostante un impiego decisamente inferiore (17 presenze, per lo più spezzoni di partite) anche Jean Viktor Makengo, giocatore in cui qualcuno ha rivisto il primo Kwadwo Asamoah. Lui rimarrà a Udine, contrariamente a Thomas Ouwejan che pure male non aveva fatto. Anche per lui ci si aspettava un altro anno ad Udine, invece a sorpresa il club non lo ha riscattato e lo Schalke 04 se l’è preso subito. In appena 403 minuti in campo ha sfornato due assist: è piaciuto sicuramente più di Zeegelaar e con Larsen dato in partenza sembrava essere una soluzione accettabile.

Il tutto a riprova che, un anno fa, quando in poco tempo si è operato per allestire una squadra convincente, tra le difficoltà di un mercato condizionato dal Covid, le scelte sono state azzeccate. Ora non resta che sperare in altrettante decisioni adatte ad un futuro con sempre maggiori soddisfazioni.

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