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Udinese tonica, a Ferrara punti pesantissimi

Gara cruciale quella in programma con gli estensi. 5 punti abbondanti di vantaggio sui “grifoni” terz’ultimi, in virtù degli scontri diretti a favore, rappresentano margine rassicurante solo in parte.
Monica Tosolini

Gara cruciale quella in programma con gli estensi. 5 punti abbondanti di vantaggio sui “grifoni” terz’ultimi, in virtù degli scontri diretti a favore, rappresentano margine rassicurante solo in parte. Un risultato positivo al Mazza darebbe ulteriore ossigeno al gruppo, compensando il mezzo passo falso conseguito con i rossoblu di Nicola al Friuli.

GOTTI deve rinunciare a JAJALO peraltro in buon spolvero, a causa di una elongazione muscolare, WALACE il naturale sostituto. BECÃO, DE MAIO e OKAKA i prescelti per le 3 caselle in dubbio alla vigilia. ZEEGELAAR nonostante la rampogna post Genoa, viene schierato sulla corsia di sinistra al posto dello squalificato Ken SEMA.

DI BIAGIO nell’altra sponda, punta sull’ex Donatello PETAGNA, 3 gol nelle ultime 3 partite intere, bomber di peso già ceduto a dicembre al Napoli, adottando un 3511 strutturato con gli ex Felipe e D’Alessandro.

30°C nel basso Polesine mitigati da un’umidità inopinatamente bassa intorno al 50%, indicano condizioni non certo ideali, ma nemmeno insopportabili. Si parte con l’Udinese sorniona che abbassa i ritmi per generare artatamente situazioni di ripartenza, lasciando un palleggio sterile ai padroni di casa. In una di queste KL15 alza di testa sopra la traversa un ottimo cross di RDP dopo pochi minuti. Servono altresì 18’ ai bn, per l’occasione in grigio, per passare; su un rinvio corto della difesa spallina il Diez non perdonava con un esterno destro dal limite in grado di non lasciare scampo a Letica.

Spal tramortita e Udinese in pieno controllo del match. Altri 18’ e OKAKA raddoppiava con pregevole deviazione di prima su ripartenza con tiro di RDP deviato dalla difesa. 2-0 ampiamente meritato, più che per il dominio, per la qualità è la personalità dimostrata nel rettangolo di gioco. Unica nota stonata ZEEGELAAR, scarsamente propositivo, mai in grado di andare sul fondo, e soprattutto inaffidabile tatticamente…SEMA è altra roba!

Alla ripresa la Spal cerca di produrre calcio, ma i ritmi prodotti non impensierivano minimamente i ragazzi di GOTTI, i quali si son dimostrati con continuità molto tonici sul piano atletico e mentale. Nonostante un buon Petagna dalle parti di MUSSO non si arrivava con frequenza, anzi era proprio KL15 imbeccato da un iperatletico FOFANÁ, a confezionare una segnatura su ripartenza con una conclusione in diagonale dalle geometrie quasi impossibili. Bravo KEVIN.

Molto bene NUYTINCK dietro, padrone della difesa e leader carismatico, grande regista vocale il portiere MUSSO, e in ultimo spazio al giovane centrocampista BALLARINI, un millenial speriamo in grado di entrare per meriti acquisiti nella rosa 2020/21.

La trasferta nel ferrarese ci ha palesato un’UDINESE tonica, con personalità, esperta quanto basta per meritarsi ancora per un’altra stagione la massima serie. Per questa Spal invece il destino pare segnato. Dopo l’era Semplici ripartirà una nuovo progetto con la cadetteria ormai ad dietro l’angolo.

Per i ragazzi di GOTTI servirà ancora un piccolo sforzo. Un plauso va tuttavia attribuito ad un tecnico che in sordina ha saputo fare di necessità virtù con una rosa ristretta e non più di una decina di elementi in grado di dire la propria in massima serie. 3,4 punti ancora e partirà una programmazione societaria che non potrà non tener conto del peso specifico di due elementi decisivi come MUSSO e RDP. Perdere loro significa rinunciare al 40,50% del potenziale in rosa. Così come accadde per TOTÒ, SANCHEZ e ALLAN, elementi mai realmente sostituiti a distanza di anni.

Si parlerà inevitabilmente di mercato ora che la salvezza appare prossima. Dobbiamo tuttavia ammettere che “lucrare” su due talenti puri come gli argentini, senza rinforzare per contro l’organico nella denegata ipotesi dovessero approdare verso altri lidi, rischierebbe se possibile, di allontanare ancor più una tifoseria che, invece va riappassionata con accorgimento ed intuizione emotiva.

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