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Udinese premiata a Bergamo da un gran carattere

L’Udinese si presenta al Fratelli d’Italia di Bergamo con 3 assenze di rilievo.
Monica Tosolini

L’Udinese si presenta al Fratelli d’Italia di Bergamo con 3 assenze di rilievo. Due tra i titolari, PEREYRA e DEULOFEU, oltre a quella del difensore argentino PEREZ, sino ad ora senza minutaggio in campionato, la cui indisponibilità dal punto di vista clinico, appare quantomeno enigmatica. Recuperato invece un po’ a sorpresa l’altro neo acquisto SUCCESS che si accomoda in panchina.

La Dea del valente Gasperini è reduce dalla trasferta Champions di Old Trafford a Manchester, occasione nella quale non solo ha sfiorato l’impresa, ma ha saputo dimostrare una volta di più quanto il lignaggio del club abbia raggiunto una reale dimensione “europea”, inclusi consensi pressoché unanimi; la “garra” non manca di certo agli uomini del Gasp che opposti ai friulani devono rinunciare comunque non solo ai difensori centrali Toloi, Djimsiti, Demiral, ma anche ai nazionali Pessina e Gosens. 3 assenze significative là dietro, per 4 ex altresì davvero pesanti anche in senso letterale data la stazza; gente come Muriel, Zapata, Pezzella e Musso, con quest’ultimo opposto per la prima volta a compagni di tante battaglie, Albiceleste inclusa, oltre a qualità tecnica esibisce fisico prorompente. Emozioni vivide dunque per l’ambizioso portierone di San Nicolas plasmatosi in Friuli, il cui pomeriggio non potrà evidentemente rappresentare una parentesi professionale come tante altre …

Gotti in attesa di sperimentare un’invocata (da molti) difesa a 4 con conseguente accantonamento di uno dei 3 pilastri centrali, conferma una volta di più il consolidato 352 con la variante tattica del 343 annunciato alla vigilia, modulo che prevede MOLINA rilanciato dal primo minuto, incursore addestrato ad incunearsi tra le maglie difensive avversarie. Negli 11 d’avvio anche Nacho PUSSETTO, chiamato a far reparto con il 23.enne centravanti portoghese BETO BETUNCAL, autore di due reti decisive nelle ultime altrettanti gare.

In avvio le squadre si studiano con la Dea obbligata dal contesto a fare la gara. L’Udinese lascia il possesso ai padroni di casa (alla fine della frazione i nerazzurri supereranno il 70%), mettendo grande attenzione nella fase difendente. BETO è vivace oltreché punto di riferimento avanzato per l’intera compagine. Da una sua incursione nasce un diagonale a metà tempo che MOLINA non riesce a trasformare in gol , cogliendo comunque il palo esterno con Musso attento. Ma anche gli orobici divengono pericolosissimi con una deviazione sotto misura a 5’ dal 45º di Ilicic che coglie il legno smorzandosi un po’ fortunosamente tra le braccia di SILVESTRI. Primo tempo che si conclude con netto possesso palla a favore dei nerazzurri, mentre l’Udinese appare come spesso avviene, attendista; il pari sembra lo specchio più appropriato della sfida.

Al rientro dagli spogliatoi la squadra di Gasperini prova a stringere i tempi. I ritmi si intensificano con la squadra di Gotti che appare vigile e attenta. Al 10º della ripresa il misfatto. A centro campo non viene fischiato un fallo apparso netto, subito da UDOGIE in prossimità dell’out. L’arbitro non interviene e lascia che gli orobici battano la rimessa laterale con molta scaltrezza. Due passaggi mirati e palla sul mancino maligno di Malinovsky che dal limite trafigge inesorabilmente SILVESTRI al quale solo un intervento miracoloso avrebbe potuto consentire una ribattuta.

A metà ripresa prende corpo la girandola di sostituzioni, con l’ingresso tra i padroni di casa dell’ex Muriel al posto dell’altro ex Zapata ben contenuto dalla retroguardia friulana. Tra i nostri, sempre a metà ripresa, entrano prima ARSLAN e SUCCESS, poi ad un quarto d’ora dal termine SOPPY e SAMARDZIC; a poco dal termine FORESTIERI. La squadra a seguito del gol subito fa di necessità virtù, costringendo i padroni di casa a difendere l’esiguo vantaggio. Musso non compie miracoli almeno sino a pochi minuti dal termine quando su un retropassaggio diabolico di Lovato interviene come un felino deviando in angolo. Sembrava fatta per il gruppo di Gasperini espulso qualche minuto prima, se non si fossero fatti i conti con la voglia dei friulani di riagguantare il risultato, per molti versi dirimente per il futuro. SOPPY otteneva un angolo importantissimo sul quale si accingeva per la battuta SAMARDZIC. Il sinistro assai educato del tedesco, sanciva la replica della virtuosa traiettoria già pennellata a Genova quando fu NUYTINCK a deviare di testa quanto bastava per favorire il tapin di FORESTIERI. Ieri a beneficiare del sinistro teutonico partito con il contagiri, é stato il 9 bianconero in arte BETO, per la terza volta consecutiva a segno, capace nella circostanza di anticipare tempestivamente l’uscita di un non incolpevole Musso.

Pari meritato seppur raggiunto in extremis, in virtù degli ultimi 20’ di esclusiva marca friulana. Il rammarico anche questa volta, nonostante il valore acclarato dell’avversario, è di aver estratto il massimo del potenziale, solamente una volta sotto con la sconfitta ad un passo. Forse è proprio necessario lavorare alacremente su tale aspetto, al fine di uscire dalla mediocrità di una classifica che ad oggi non premia i valori assoluti del gruppo.

Tra le virtù espresse, bella sorpresa da questo SUCCESS; agile, svelto, utile nel contesto di gara e speriamo nel futuro; sembra tornato il giocatore che tanto prometteva un paio di stagioni fa.

Mercoledì sera nel derby con il Verona, al Friuli scenderà un avversario tosto che, se valutati i soli primi tempi, si attesterebbe tra le posizioni di vertice assoluto. Tudor che a Udine non pare aver lasciato troppi rimpianti, ha plasmato un gruppo con gli ex Faraoni, Lasagna e soprattutto Barak, che per almeno un ora di gioco sa come mettere in difficoltà anche gli squadroni. Un motivo in più per non sbagliare l’approccio, nervo scoperto nella gestione Gotti, poiché una partenza a 100 all’ora, una saggia lettura nel corso della gara che si chiudesse con una vittoria convincente, suonerebbe come il naturale punto di partenza verso traguardi maggiormente ambiziosi.

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