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Udinese: ora la ‘modalità’ decimo posto

Si potrebbe dire che Udinese-Torino è iniziata al fischio finale della gara contro l'Atalanta.
Monica Tosolini

Si potrebbe dire che Udinese-Torino è iniziata al fischio finale della gara contro l’Atalanta. Seconda sconfitta consecutiva, figlia di errori tecnici e di atteggiamento iniziale sbagliato subito rimarcati dal Dt Marino, che già annuciava un confronto con Pozzo. Confronto andato in scena martedì. Il Paròn è sceso in campo e sicuramente alla squadra avrà sottolineato un concetto: l’obiettivo non è più la salvezza, quasi raggiunta. E’ tempo di alzare l’asticella fino al decimo posto.

Era giusto dare ‘motivazioni’ ad una squadra che sembra non riuscire a perdere la pessima abitudine di ‘accontentarsi’. Questo dice l’andamento degli ultimi anni. Stavolta, però, la proprietà vuole finalmente la svolta nella mentalità.

Sarà il caso di metterla in pratica già sabato con il Torino, a Udine alla disperata ricerca di punti salvezza. Contro la squadra di Nicola non sarà una missione facile: è vero che l’ex tecnico bianconero ha uno score contro l’Udinese di 1 vittoria, 1 pareggio e 4 sconfitte, e che il ‘Friuli’ è campo ostico per i granata, che qui hanno vinto solo 6 volte in 35 gare, ma Belotti & co. sono reduci dal pareggio nel derby e sono più che mai motivati a tentare il colpaccio contro i bianconeri friulani.

A tre giorni dal match Gotti ha perso una pedina fondamentale come Nuytinck, leader e guida della difesa. Con lui in campo, l’Udinese ha perso solamente tre volte e ha subito 12 gol in 15 gare e 7 clean sheet. C’è di che preoccuparsi, visti i cali di tensione palesati dai colleghi di reparto soprattutto senza di lui. 

Ci sarà Samir, una delle certezze assieme a Musso, Molina, De Paul, Pereyra e Larsen. Loro dovrebbero essere i titolari certi del posto, anche se il ruolo di Pereyra rimane la variabile che determina poi la formazione. Con Forestieri di nuovo in forma, è probabile che Gotti arretri l’argentino in mediana, dove può agire con De Paul. Gli esterni saranno quasi certamente Molina e Larsen mentre in mezzo il ballottaggio è sempre tra Walace e Arslan, i due che si sono fatti preferire a Mandragora tanto da convincere il napoletano a riunirsi al suo mentore Nicola.

In avanti Llorente sembra favorito come punta, e accanto a lui dovrebbe agire Forestieri.

In difesa Becao, Bonifazi e De Maio si contendono il ruolo centrale e quello di destra. Gotti, più di chiunque, può fare le valutazioni del caso: il mister sa che non potrà sbagliare alcuna scelta.

Per l’Udinese è tempo di ripartire: i bianconeri arrivano da due sconfitte di campionato e non perdono tre gare di fila nella competizione dallo scorso ottobre. Non è proprio il caso di replicare. 

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