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Udinese, manita poco dignitosa

I verdetti della cadetteria con Empoli e Salernitana in A, Pordenone salvo - bravo Domizzi - le minacce della Federazione alla Juventus in ottica Superlega, costituirebbero argomenti di per se sufficienti per disquisire a lungo
Monica Tosolini

I verdetti della cadetteria con Empoli e Salernitana in A, Pordenone salvo – bravo Domizzi – le minacce della Federazione alla Juventus in ottica Superlega, costituirebbero argomenti di per se sufficienti per disquisire a lungo su tematiche di grande interesse, ma l’attualità ci porta a Napoli, dove l’Udinese nell’anticipo della 36ª giornata, proverà sulla carta, ad intralciare la corsa Champions della società guidata dall’amico De Laurentiis.

L’indisponibilità di ARSLAN, uno dei migliori nel match con il Bologna, limita ancor più le scelte di Mr.GOTTI, che rilancia in partenza MAKENGO in mezzo al campo e ZEEGELAAR nei tre dietro accanto a BONIFAZI; NUYTINCK indisponibile. El Tucu in avanti gioca sotto la prima punta OKAKA, ancora preferito ad un convalescente LLORENTE, ex desideroso di dimostrare come non sia stato valorizzato appieno sotto il Vesuvio.

Parte la sfida con il Napoli che ha l’obbligo di fare la partita visto l’obiettivo Champions da centrare. Dopo il primo quarto di gara che scorre via senza troppe emozioni, intorno alla mezz’ora crolla la flebile diga eretta; ci pensa Osimhen a generare una gran occasione su cui interviene con efficacia MUSSO salvo cedere sul tapin si ritorno ad un tocco sotto misura dell’ex Zielinski. Pochi minuti e Fabian Ruiz raddoppiava con un tiro da fuori area a giro di fatto imparabile. Partita però riaperta a pochi minuti dal termine della frazione, quando OKAKA nonostante una marcatura stretta del duo partenopeo si girava con abilità battendo MERET. 4º centro stagionale per Stefano e 2-1 sull’unica occasione generata: primo tempo archiviato con Meret inoperoso.

Alla ripresa gli azzurri di casa mostrano altro passo, correndo e girando palla molto più velocemente dei nostri, i quali mostravano una marcata svogliatezza all’impegno, consentendo di fatto agli avversari di arrivare sempre primi sulla palla. Va bene che la vacanza è partita da sabato pomeriggio una volta raggiunti i 40, ma salvare dignità e orgoglio sportivo dovrebbe rappresentare motivazione sufficiente per garantirsi amore e soprattutto stima da parte della propria tifoseria. Se le figure devono essere quelle osservate al Maradona, al netto delle indisponibilità, meglio restarsene a Udine ed incassare un bel risultato a tavolino a tutta salvaguardia della professionalità.

Il 3-1 arrivava dopo una decina di minuti su reiterati giochini in retropassaggio che nemmeno il Barça si permette quando in vantaggio di 3 reti al Camp Neu gioca contro l’Eibar … MUSSO cerca con un tocco impreciso di servire un RDP marcato da Lozano il quale, non solo lo anticipa, ma insacca nonostante uno sbilanciamento nella corsa. 10’ ancora e ci pensa il lucchese De Lorenzo con un tocco ravvicinato a dilatare inesorabilmente le distanze. GOTTI approfitta per dare spazio a FORESTIERI oltre a MICIN (al debutto stagionale) e FORESTIERI. Il 5-1 di Insigne spesso a segno contro i friulani sanciva un divario oltreché tecnico, di carattere mentale e questo non è affatto propedeutico se si vogliono iniziare cicli virtuosi.

Se si accettano con leggerezza le sconfitte, le vittorie si allontaneranno sempre più. Questo fa capire che all’obiettivo 10º posto nessuno ci ha mai creduto veramente. Anche quest’anno 40 punti, salvezza ottenuta e ….liberi tutti! Se pensiamo che le magliette recano da diverse stagioni il motto “ la passione è la nostra forza”…. beh, consiglieremmo ai responsabili del marketing bn per l’anno venturo, di sostituire lo slogan con – i 40 punti garantiscono la nostra libertà – Riflettiamoci sopra!

Riflettori dunque accesi sulla vetrina bianconera proiettata al mercato, poiché da sempre ognuno ha un suo prezzo. Ai due fuoriclasse cui va dato merito di aver dato un gran contributo alla causa della salvezza, va tributato un gran ringraziamento oltre ad un sincero “in bocca al lupo” sul proseguo di carriera, poiché entrambi rimarranno a lungo nei nostri cuori.

Alla squadra ‘21/22 servono almeno 3 elementi di livello, un centravanti, una seconda punta oltre ad una mezzala che possa sostituire adeguatamente il peso ed il carisma di RDP, ovvero il 40% della squadra. Poi un portiere d’affidamento assoluto se partirà come sembra anche MUSSO.

Per la panchina non sarà facile trovare un altro GOTTI, uno con le qualità del tecnico di Contarina, sempre che si intenda spendere al di sotto dei 500.000 € a stagione o che lo stesso tecnico possa esimersi dall’interferire sulla campagna acquisti, a Udine da sempre appannaggio della società. Qualora il tecnico veneto fosse altresì confermato alla guida della squadra, una volta condivisi cambi mirati nei ruoli base, riconosciute le abilità tattiche del mister, forse un approccio meno attendista, un po’ di corsa in più e maggior velocità nel giro palla, potrebbero rappresentare situazioni in grado di migliorare il rendimento globale del gruppo.

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