Home » Udinese, fine dell’era dei 40 punti. Bisogna puntare più in alto

Udinese, fine dell’era dei 40 punti. Bisogna puntare più in alto

E anche la stagione 2020/21 è andata in archivio, lasciando il posto ai bilanci.
Monica Tosolini

E anche la stagione 2020/21 è andata in archivio, lasciando il posto ai bilanci. Numeri, considerazioni, statistiche e una realtà: i 40 punti finali sono uno dei peggiori bottini del dopo Guidolin. 

Pare incredibile, se si pensa a quanto più travagliate siano state certe annate in cui si è dovuti ricorrere addirittura a due/tre cambi di guida tecnica. Eppure, nella stagione in cui un solo allenatore ha mantenuto la guida di una squadra che, qualitativamente, sembrava essere migliore delle precedenti, si è ottenuto uno dei risultati peggiori senza nemmeno rischiare mai realmente di andare in serie B.

Alla faccia della proiezione finale stilata dal Cies il 10 febbraio, previsione che prevedeva 48 punti finali per una Udinese che si sarebbe dovuta piazzare addirittura al nono posto. Quello era il momento migliore dell’Udinese, reduce dai pareggi imposti a Atalanta e Inter e dai successi su Spezia e Verona. La squadra girava, c’era un Deulofeu in più, e l’orizzonte sembrava sereno. Sembrava essere arrivata finalmente l’attesa svolta. Ma già in quel fine settimana, ecco la prima avvisaglia a smentire i più rosei presagi: la batosta in casa della Roma per 0-3. Inutile, rivangare il seguito. Basta solo ricordare che l’ultima vittoria al ‘Friuli’ è datata 6 marzo: come dimenticare un simile avvenimento?

Di alibi, se vogliamo, ce ne sono. Va ammesso. Non bastano però a spiegare un finale che rimette tutto e tutti in discussione. 

I numeri fotografano la triste realtà: per quanto criticabili siano state le annate dal 2013/14 in poi, la necessità di agguantare la salvezza ha quasi sempre dato la scossa alla squadra che nel finale si è messa a pedalare. Eccezion fatta per la stagione di Stramaccioni, che ha chiuso con 4 sconfitte finali che gli sono costate poi la conferma. Allora l’Udinese chiuse a 41 punti. 

Peggio di stavolta, l’Udinese ha fatto nel campionato in cui si sono avvicendati Colantuono e De Canio: nel 2015/16, l’Udinese ha concluso a 39 punti, con la sconfitta finale al ‘Friuli’ per mano di un Carpi matematicamente retrocesso e posizionato a -1 dai bianconeri. E come oggi, a 40, ha chiuso anche la squadra targata Delneri-Oddo-Tudor: allora hanno pesato le 11 sconfitte consecutive tra febbraio e aprile. Tudor ha ottenuto la permanenza in A nelle ultime 4 partite, in cui l’Udinese non era certo già andata in vacanza.

Per il resto, in un modo o nell’altro, l’Udinese ha vacillato tra i 43 e i 45 punti. Con Iachini-Delneri nel 2016/17 aveva concluso a quota 45, esattamente come con Tudor-Gotti lo scorso anno. Con Velazquez-Nicola-Tudor nel 2018/19 i punti finali erano stati 43. Nell’ultima stagione di Guidolin, 44. 

Alla fine, però, nonostante il susseguirsi di stagioni deludenti e con l’Europa che manca da 8 campionati, Paròn Pozzo ci spera ancora nei viaggi oltreconfine e, festeggiando gli 80 anni, lo ha ribadito pubblicamente. Per un simile obiettivo, però, servono cambiamenti su più piani. Da attuare già adesso.

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia