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Sulla ruota di Udine esce il magico 3

In un clima da resilienza al Covid si gioca Udinese Parma
Monica Tosolini

In un clima da resilienza al Covid si gioca Udinese Parma, 3ª di fila in casa, ma anche gara importantissima per i ragazzi di GOTTI, obbligati a rimuovere senza indugi, l’insostenibile 0 in classifica.

I ducali, falcidiati dal virus che ha messo fuori causa almeno 7 elementi, ultimo Bruno Alves, pagano per giunta diversi infortunati tra i giocatori di seconda fascia. Assenti i due centravanti Cornelius e Inglese, non marcano visita altresì, l’ivoriano Gervinho bestia nera dei friulani, e il neo acquisto Cyprien, centrocampista di qualità di cui si dice un gran bene, inizialmente relegato in panchina.

Le defezioni per GOTTI si limitano, si fa per dire a 6; oltre a MUSSO, la più rilevante, indisponibili anche NUYTINCK, WALACE, JAJALO, MANDRAGORA e STRYGER. Convocati finalmente i nuovi BONIFAZI, PUSSETTO e DEULOFEU, vera linfa vitale in casa bn.

Tatticamente si parte con l’usuale 352, con la sola novità rispetto alla Roma di NICOLAS tra i pali preferito in volata a Simone SCUFFET.

Parte meglio il Parma nel possesso di palla dimostrando una considerevole personalità. Le occasioni latitano e sembrano frutto più di personalismi che di gioco di squadra. La prima vera palla-gol tocca ad OKAKA pescato da un assist al bacio di RDP, ma il colored italiano non trova di meglio che scagliare la palla contro Sepe da non più di 5 metri, dimostrando come la freddezza sotto porta non rappresenti il proprio punto di forza; tutto ciò mentre un certo Totò di Natale sugli spalti osserva impensierito. Il parallelo tra ieri e oggi nell’immaginario dei tifosi doc, appare stridente come non mai…ah come ci manca il Totò nazionale!

A rompere gli equilibri a metà frazione, ci pensa il centrocampista brasiliano Hernani, alla vigilia accreditato solo di panca. Il suo tiro scagliato dai 20 metri e leggermente deviato da SAMIR, diventava sufficiente a “uccellare” NICOLAS apparso sorpreso e poco reattivo nella circostanza. Proprio sicuri che SCUFFET non sia all’altezza del brasiliano? Buon per i bianconeri, nell’occasione in maglia blu, divisa celebrativa dei friulani all’estero, che a SAMIR il carattere non faccia difetto; nemmeno 100” e un’incornata da angolo consentiva ai padroni di casa di pareggiare le sorti proprio grazie al carioca di Rio. Sospirone di sollievo e fantasmi per il momento allontanati dal Friuli. La frazione si chiudeva con un pari in parte penalizzante per gli uomini di GOTTI, seppur in grado di mostrare un Parma ordinato nel tenere il campo ed efficace nel giro palla.

Al rientro nessuna sostituzione per i padroni di casa, nonostante una panchina ritenuta importante. Deve trascorrere un quarto d’ora per annotare un cambio in avanti con Nacho PUSSETTO al posto di un avulso KL15. È evidente che la colonia degli argentini tende a pesare sempre più, diventando di fatto la spina dorsale della squadra. A riportare l’ago della bilancia in favore dei suoi, ci pensa proprio el Tucu, il quale fiondandosi tra lo svagato torello a retrocedere dei parmensi, punisce la presunzione tecnica di una difesa orfana nella circostanza della fondamentale esperienza di Alves. Il tabellino dei marcatori riporterà alla fine l’autorete di Iacoponi (giustiziere della passata stagione), ma gli indubbi meriti della deviazione decisiva alle spalle di Sepe, son tutti dell’ex Watford, il cui rientro in Friuli sembra una delle mosse più sagge della dirigenza.

La gara appare ben incanalata, pur con un Parma che giustamente non ci vuol stare. I pericoli generati dagli emiliani, sembrano arrivare più dall’agilità di Karamoh che dello spauracchio Gervinho, apparso piuttosto svogliato è assente nel corso della gara. Ed è proprio l’ex Inter a sorprendere l’intero reparto arretrato bn, deviando un prezioso cross ben indirizzato dall’ex Pezzella intorno al 70º. Il 2-2 a poco più di una ventina di minuti dal termine, evoca il sentore di una doccia fredda non solo per i giocatori, ma anche per il migliaio di tifosi sugli spalti sempre pronti ad effondere il proprio senso di appartenenza ai propri beniamini nel bene e nel male.

L’ipotetica conquista di un solo punto dopo 4 gare di cui 3 in casa, paragonabile ad una mezza sconfitta dato l’avversario stanco e decimato, induce Mr. GOTTI a giocarsi la carta della disperazione Gerard DEULOFEU, al rientro dopo il brutto infortunio patito a fine febbraio. GOTTI che poco prima aveva inserito anche MAKENGO, giocatore dotato di grande esplosività fisica, ridisegnava tatticamente la squadra con un 4231 impostando dietro ad OKAKA, DEULOFEU a sinistra, NACHO nel suo naturale ruolo di destra, e FORESTIERI a muoversi dietro al centravanti. Squadra forse spregiudicata, ma in grado di svelare forse il senso di un prossimo canovaccio tattico con il Tucu nel ruolo del connazionale argentino, e una mediana fatta da RDP affiancato da una cagnaccio come l’ex Nizza, almeno in attesa del rientro dei centrocampisti convalescenti.

La stanchezza delle contendenti, associata alla necessaria esigenza dei 3 punti, faceva saltare parte degli schemi con i due esterni d’attacco abili nello svariare sull’intero fronte d’attacco. Accadeva così che il buon Nacho riceveva palla sui quaranta metri trovando un discreto pertugio centrale. Anzichè servire FORESTIERI liberatosi sulla destra, l’esterno argentino decideva di avanzare di diversi metri utili a sferrare il fendente verso la porta avversaria. Mai decisione ed egoismo fu più azzeccato! Sepe sorpreso e 3-2 raggiunto a 2’ dal 90º, quasi a far assaporare il sapido gusto di una vittoria tanto attesa. Gioia incontenibile e Covid che non poteva aleggiare nemmeno tra le più recondite immaginazioni, almeno nell’osservare l’abbraccio collettivo dei ragazzi, in tal modo testimoni di una reale unità di intenti con il proprio tecnico.

A quel punto il Parma non ne aveva più, e gli ultimi minuti trascorrevano senza causare particolari patemi tra le fila bianconere, sancendo una vittoria dalla valenza capitale. Vittoria salvifica per tutti dunque, per GOTTI che cercava conferme tecniche, per il gruppo penalizzato in termini di punti per il gioco sino ad ora espresso, per la classifica che fa uscire la squadra dalla zona caldissima, per l’ambiente che iniziava a dubitare sulle scelte fatte e sulle motivazioni ascrivibili al gruppo. Vittoria ottenuta alla terza casalinga, all’insegna del numero 3. 3 come i punti ottenuti, 3 come i gol realizzati, 3 come il numero di maglia (SAMIR), cui verrà attribuita la prima segnatura stagionale.

Tuttavia la meritata vittoria non deve illudere più di tanto. Molti giocatori sembrano essere ancora indietro di condizione, anche se conforta vedere qualche trama di gioco piuttosto interessante. Dietro manca l’esperienza e la guida di Bram NUYTINCK, pur riconoscendo che sia DE MAIO che SAMIR stanno facendo molto bene. Non così si può dire del brasiliano BECÃO che sta trovando qualche difficoltà di troppo tanto che probabilmente verrà insidiato dal neo acquisto BONIFAZI. In mezzo si è ben distinto il turco ARSLAN almeno sino a quando la birra l’ha sostenuto, ma è evidente che la grinta di MAKENGO tornerà molto utile nel breve termine. In avanti abbiamo già segnalato come le variabili siano molte, sino a giocare con due punte veloci appoggiate da inserimenti dei centrocampisti. Sulle fasce ci è piaciuto OUWEJAN, tecnico, attento e propositivo negli attacchi esterni a differenza di un ZEEGELAAR che spesso appoggia all’indietro anzichè in avanti. A destra manca molto il senso tattico di STRYGER, oramai pronto al rientro, ma potremo aspettarci qualcosa di buono anche da MOLINA, inopinatamente tenuto fuori dalla panchina assieme a PRÖDL, BONIFAZI e COULIBALY per sopraggiunti “problemi aggiuntivi”.

I punti ottenuti rivestono enorme valenza soprattutto in previsione della gara di Firenze, in calendario per domenica prossima alle ore 18.00. Toscana è terra notoriamente affascinante come poche al mondo, ma in ottica calcistica tremendamente inospitale verso i colori bianconeri, a secco da oltre un decennio al Franchi, nel capoluogo fiorentino. Se questa volta, GOTTI e ragazzi riusciranno nell’impresa di invertire il trend contro l’ex Iachini, beh allora potrebbero aprirsi scenari forse inusitati, quantomeno diversi da quelli che ci hanno subdolamente ammorbato – tanto per rimanere in tema di virus – negli ultimi 5/6 anni.

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