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Squadra ed elementi in netta crescita, classifica rassicurante

Dietro si corre, e i risultati positivi delle squadre in lotta per la salvezza, impongono alla squadra di GOTTI di conquistare punti importanti nell’atteso derby del triveneto.
Monica Tosolini

Dietro si corre, e i risultati positivi delle squadre in lotta per la salvezza, impongono alla squadra di GOTTI di conquistare punti importanti nell’atteso derby del triveneto. La squadra di Juric anche in questa stagione continua a stupire con risultati superiori ad ogni più plausibile aspettativa. Esauritosi il rapporto con il simpatico ghanese Badu, accordo rescisso a Gennaio, ai vari Faraoni, Barak, si è aggiunto di recente un altro elemento dai trascorsi bn, l’attaccante Kevin Lasagna, a rendere ancor più nutrita la colonia degli ex bianconeri trasferitesi in riva all’Adige.

Il mercato bn è stato caratterizzato dalla partenza di elementi forse non da primo piano (Lasagna e Mandragora permettendo), ma anche da due ingressi di valore, il più maturo dai trascorsi gloriosi Fernando LLORENTE, e la giovane promessa olandese di origini Surinamesi, Jayden BRAAF.

Bello alla vigilia riassaporare l’apporto emotivo di pubblico tifoso riposizionato ai margini dei campetti; iniezione di fiducia per un gruppo che recupera finalmente la disponibilità di Stefano OKAKA. Manca tuttavia l’estro e la qualità di RDP, appiedato dal giudice sportivo dopo l’ingenuità di Spezia.

Mr.GOTTI opta conseguentemente per il Tucu a svolgere i compiti del Diez, propone la coppia basco-catalana LLORENTE-DEULOFEU tra gli avanti, recupera SAMIR, un titolare per lui inamovibile, mentre il talentino BRAAF ingaggiato per stimolare il numero 9, si accomoda tra i disponibili. Ivan Juric che arriva dalla sconfitta di Roma per contro, schiera i 3 ex bn, oltre all’azzurro Zaccagni, affiancando al mantovano il connazionale Kalinic in una formula piuttosto offensiva che implica un raggio d’azione più arretrato per il ceko Barak.

Si parte senza notare la mancanza di Don Rodrigo, non tanto per la qualità, quanto per una interpretazione tattica differente dall’usuale. Molte più palle alte per il navarro e appoggi continui per un rinfrancato DEULOFEU che ingaggia nel corso di frazione una sua personale sfida con l’estremo veronese Silvestri. Il ReLeone sembra di colpo diventato il perno d’attacco bianconero. I centrocampisti lo cercano con frequenza e lui si fa trovare con sponde e spizzate molto interessanti. I cross, situazione in cui la squadra eccelle per statistica, si sprecano, così come i tempestivi interventi di Silvestri, sempre attento ad ogni giocata dei rivali. Termina il primo tempo con qualche rimpianto per non esser riusciti a bucare la rete avversaria nonostante le numerose occasioni.

Alla ripresa il Tucu vero tessitore delle trame offensive bn, risentendo di un affaticamento, confidiamo di lieve entità, lascia il campo a NESTOROVSKI, cambiando di fatto il canovaccio tattico (forse Mandragora poteva esser convinto a rimanere), inevitabilmente più squilibrato.

Il Verona del primo tempo apparso a suo volta piuttosto sbilanciato, induce il proprio tecnico ad attuare ben 3 cambi tattici tra cui un Lasagna del tutto impalpabile; non abbiamo contato più di tre palle toccate e due falli commessi per l’attaccante mantovano – comunque in bocca al lupo Kevin. Il nuovo assetto tattico fornisce risultati apprezzabili maggiormente per gli ospiti, complice forse un calo fisico degli avanti bn, consentendo agli scaligeri un giro palla fluido ed apprezzabile, gioco che libera spesso sulla destra esterna Faraoni, giocatore assai diverso da quello conosciuto in Friuli. La squadra di Juric gioca veloce la palla, Barak avanzato di una ventina di metri appare molto più efficace e la stessa tecnica di Zaccagni, a tratti si fa apprezzare. L’Udinese rifiata chiudendosi con attenzione attorno a NUYTINCK, un leader silenzioso irrinunciabile. Il Verona gioca, ottiene angoli a ripetizione senza pungere però, se si analizzano i ridotti interventi di MUSSO, di fatto mai chiamato in causa.

La partita sembra incanalarsi verso un nulla di fatto con un pari in fondo accettabile per diversi motivi da entrambi le contendenti, quando GD ricordando di essersi consacrato giocatore nella cantera blaugrana, deciso con caparbietà a contendere agonisticamente una palla a Di Marco a 15 metri dalla bandierina sull’out di destra d’attacco bn a meno di dieci minuti dal 90º, conquistava un pallone importante, involandosi come un falco verso la porta avversaria. Silvestri, inoperoso nella ripresa, a sino ad allora praticamente perfetto, si allungava per respingere il tiro-cross del catalano, definendo però con il tocco, una traiettoria beffarda in grado di insaccarsi in rete. Grande la gioia del 9 bn, nel vedere concretizzarsi a titolo individuale la fine di un periodo poco generoso con lui, e a livello di squadra il coinvolgimento emotivo di un ambiente che impara giorno dopo giorno ad apprezzarne le indiscusse qualità professionali.

Per il Verona la rete aveva l’amaro sapore del colpo da ko, tanto che le seconde palle finivano tutte tra i piedi dei padroni di casa, i quali non ci mettevano molto a consentire al MVP di giornata, la realizzazione del gol d’autore al 91º, qualora la prima marcatura non gli venga attribuita. Tributo doveroso al ritrovato talento ispanico, qualità di cui il gruppo saprà senz’altro beneficiare nel prossimo futuro.

5º clean sheet ottenuto in stagione, terzo consecutivo con Bram NUYTINCK a guidare la retroguardia. L’olandese ritrovato ha consentito un cambio di passo conferendo esperienza e sicurezza al reparto. Se non subisci gol già non perdi, se subisci pochi tiri hai buone probabilità di incassare poche reti poiché possiedi un gran portiere, se poi ti giovi del talento massimo dei tuoi attaccanti e quel pizzico di sorte che serve, non ti fa difetto, ecco allora che puoi mettere sotto con pieno merito anche la sorpresa del torneo.

Bene LLORENTE abile nelle sponde sino a che ne ha avuta, bene la fase difensiva per organizzazione. Forse il solo il centrocampo ha un po’ sofferto quando il Verona ha riequilibrato il proprio scacchiere tattico. MAKENGO chiamato in causa nel quarto d’ora finale, è giocatore calatosi nella parte oltrechè elemento su cui la società ha deciso di credere, altrimenti non si sarebbe fatto partire un Mandragora forse più pronto all’uso. Il rientro di RDP, l’impiego di BRAAF, probabilmente risparmiato contro i gialloblù per esigenze tattiche, ci consentirà sin dalla prossima (Roma) di capire di quali variabili tattiche possa disporre mister GOTTI.

La squadra ammirata contro il Verona ha disputato un gran primo tempo con 7 conclusioni verso la porta segno che il valore del gruppo non dovrebbe essere affatto inferiore a quello dei veneti che in classifica di punti ne hanno ben 6 in più! 24 punti a questo punto di stagione, non sono né tanti né pochi, ma va detto che là dietro, in zona rossa, son poche le squadra incapaci di far punti, ora che diventano pesantissimi. Dunque 3 punti ottenuti dal valore capitale che diverranno tanto più importanti, qualora consentano di approcciare gli incontri con quel velato sussiego tipico da autostima, senza quella legittima preoccupazione derivante da una graduatoria non ancora completamente appagante.

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