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SI riparte.. anche sul mercato

A 12 giorni dal primo impegno ufficiale, l'Udinese prosegue con grande attenzione la preparazione con tre doppie sedute settimanali e tanta parte tecnico-tattica.
Monica Tosolini

A 12 giorni dal primo impegno ufficiale, l’Udinese prosegue con grande attenzione la preparazione con tre doppie sedute settimanali e tanta parte tecnico-tattica. Gotti è concentrato e a dargli man forte a tenere sul pezzo tutti i giocatori è arrivato anche lo psicologo: in estate si giocherà il momento cruciale dell’anno, in un mese e mezzo intensissimo c’è in ballo la A e nulla può essere lasciato al caso. 

C’è però un fattore che non è del tutto ‘controllabile’: la famosa ‘variabile impazzita’ costituita dal calciomercato. Poco conta, anzi nulla, che sia stato stabilito che la finestra riservatagli vada dal 1° settembre al 5 ottobre: le trattative si fanno durante tutto l’anno e, alla faccia del Covid, anche già adesso.

Succede così che l’attenzione non sia più catalizzata solo dalle questioni di campo, come una astinenza di oltre tre mesi dal calcio giocato farebbe pensare. Il calciomercato, in tempi in cui si deve ancora sciogliere il nodo dei contratti con scadenza al 30 giugno, riesce inaspettatamente ancora a farla da padrone. Soprattutto in casa Udinese.

Se i rumours su De Paul e Musso ormai passano quasi inosservati, in una sorta di rassegnazione a voci già trite e ritrite, quelle su Mandragora e Larsen no. Alla partenza del centrocampista napoletano dovremmo essere preparati in realtà già da un paio d’anni, esattamente dal momento in cui si è sottoscritto il contratto con la Juve. Che l’argomento torni fuori prepotentemente adesso, perchè rientra nelle operazioni future della società più scudettata d’Italia, dà parecchio fastidio. Mandragora, sulla cui professionalità nessuno ha dubbi, rischia di essere distratto da voci sul suo futuro che, a 22 anni, sono decisamente destabilizzanti. E questo non è il massimo in un momento del genere. 

Anche il futuro di Larsen è in discussione. Il danese da tempo ha pubblicamente ammesso di essere alla ricerca di nuovi stimoli lontano da Udine ma abbiamo visto che nonostante questo, il danese non si è mai risparmiato in campo. Si sa che ha diverse pretendenti anche in Italia, su tutte il Bologna. La cifra richiesta da Pozzo, 10 milioni, potrebbe scoraggiare i suoi corteggiatori ma la notizia che l’Udinese avrebbe già quasi sotto contratto il suo sostituto, tale Nahuel Molina, non fa bene a nessuno. E’ chiaro che avere già il nome del prossimo terzino destro può per certi versi rassicurare la società, ma per altri creare difficoltà al contesto di squadra attuale.

Sta di fatto che Gotti e tutto lo staff si trovano con un altro fattore in più da dover gestire. Tra l’altro uno di cui avrebbero fatto volentieri a meno.

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