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Sì, Udinese, ti vogliamo così

GODO!!!Questo è l’editoriale che si vorrebbe sempre scrivere. E’ facile, è bello! E’ la sintesi della gioia di domenica pomeriggio. Raramente capita nella vita che giustizia venga fatta. Chiunque di noi abbia superato ...
Monica Tosolini

GODO!!!

Questo è l’editoriale che si vorrebbe sempre scrivere. E’ facile, è bello! E’ la sintesi della gioia di domenica pomeriggio. Raramente capita nella vita che giustizia venga fatta. Chiunque di noi abbia superato l’età dell’innocenza sa che il mondo cambia talmente lentamente, ed a volte in maniera sbagliata, che vedersi riconoscere giustizia è cosa rara.

Ebbene: all’andata perdemmo contro il Verona quando anche il pareggio sarebbe stata una beffa, e non parlo solo di occasioni sprecate (conta la bravura) ma anche dei pali. Domenica abbiamo vinto con un autogol andato sul palo e finalmente entrato. All’andata giocammo la nostra peggiore contro lo Spezia (che lo so, mi sbagliavo, sta dimostrando sempre più di essere una buona squadra) perché avevamo dieci titolari fuori per infortunio ed invece abbiamo vinto anche là. Semplicemente, come era evidente e non difficile da sostenere, con il ritorno degli infortunati e un mercato fatto meglio sul fronte attacco, la squadra gira che è un piacere. Delofeu sta trovando la sua condizione e questo gli permette di fare giocate a una velocità che prima non aveva.

Nel calcio moderno, ma credo che sia sempre stato così, la velocità di esecuzione è importantissima. Llorente poi è stato magnifico. Regge solo un tempo, ma quello lo fa alla grande. Permette finalmente all’Udinese un calcio completo, sia in verticale che palla a terra. Sa fare sponde, proteggere la palla, dare fiato ad una difesa che con Nuytinck e Bonifazi è veramente qualcosa di grande. Ora… non voliamo e come diceva Guidolin “stin calmus”: incapperemo ancora in sconfitte e periodi no, ci saranno ancora infortuni (vedi Pereyra), ma finalmente una rosa ben costruita può permettere a tutti di dare il meglio.

Pensate solo se tutti i giocatori in rosa all’avvio del campionato avessero svolto la preparazione con l’Udinese, se fosse stato ceduto Lasagna dopo i tanti gol del ritorno ed avessimo preso subito un giocatore come Llorente. Dove saremmo oggi? In quale posizione e con quanti punti? Non è un caso che l’Udinese nuova abbia totalizzato un terzo dei punti dell’andata nelle prime due partite del ritorno. Siamo undicesimi per tiri in porta e terzultimi per gol fatti. Era evidente ormai da anni che qualcosa non andasse. Siamo la settima difesa del campionato… l’imperativo ora è finire dalla parte sinistra del campionato, dove questa rosa può arrivare.

Bene, possiamo anche dare merito alla società. Finalmente ha gestito il mercato e la situazione contingente come faceva anni fa, con competenza, con programmazione, con serietà. Arrivato un giocatore che può far emergere le potenzialità di chi gli gioca intorno (Llorente) e un giovane di buone speranze (Braff). Venduti due giocatori che qua non erano cresciuti e che probabilmente miravano ad andare altrove. Ma specialmente, non hanno esonerato Gotti. Fateci un pensiero: negli anni scorsi l’allenatore pagava per gli errori della società. Quest’anno la società ha rimediato ai suoi errori senza trovare capri espiatori. E questo ha fatto emergere, nelle ultime quattro partite, il grande valore di un mister, Luca Gotti, che non è mai scontato, è sincero nelle esternazioni, ma sempre con competenza e rispetto per tutti. E’ dai tempi di Guidolin che non avevamo un allenatore così bravo.

Chi mi segue sa che apprezzavo molto anche Delneri, Iachini e Nicola. Il primo è stato esonerato per la pochezza di qualcuno in rosa (senza fare nomi…), gli altri due hanno ottenuto risultati altrove (la Fiorentina di Prandelli pur con un Ribery tornato da infortunio ha una media punti inferiore a quella di Iachini, tanto per fare un esempio). Lo avevo detto quest’estate e sono felice che sia successo.

Se la società punta nuovamente sulle competenze, potremo divertirci tutti e, vaccinazione permettendo, tornare allo stadio a tifare. Sono sette anni, dall’ultimo di Guidolin, che aspettavo di poter fare un editoriale lodando la società per il modo di fare, e non solo per una singola virgola in un discorso. Oggi posso farlo e ne sono felice.

Fuarce Udin!

Fuarce Udin!!

Fuarce Udin!!!

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