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Sconfitta, ma con un punto

Chi avrebbe firmato per un buon pari a San Siro? La risposta è semplice, tutti.
Monica Tosolini

Chi avrebbe firmato per un buon pari a San Siro? La risposta è semplice, tutti. Contro il Milan, però, è sconfitta con un punto.

Può sembrare strano ma è la realtà dei fatti perchè l’Udinese nonostante il pareggio esce con il morale sotto ai tacchi. Una notte insonne per tutti i bianconeri con il costante pensiero a come le cose sarebbero cambiate se la partita fosse terminata al 95esimo esatto, senza quegli 8 secondi finali di follia. Invece si è dovuto convivere con la rabbia e il nervosismo che non si è assolutamente placato questa mattina.

Davvero un grande peccato perchè la vittoria era lì, ad un millimetro. Dispiace perchè l’errore finale ha messo in secondo piano la bella prestazione della squadra capace di chiudere ogni spazio agli avversari.

L’Udinese ha fatto la partita che ogni “piccola” fa quando gioca alla Scala del Calcio, attenta e senza sbavature. Si è chiusa alla perfezione concedendo al Milan la sola facoltà di palleggio, risultato però inutile e noioso perchè i pericoli sono stati 0. Neppure la rapidità dell’asse Hernandez-Rebic-Leao ha destato problemi, limitati perfettamente da Becao e Bonifazi, per la prima volta migliori di Nuytinck autore comunque di una partita tranquilla. L’equilibrio è stato merito anche della mediana che con Arslan ha funzionato in modo eccellente mentre con Makengo un po’ meno, ma i passi avanti si sono visti. Poi nella ripresa tutto è cambiato. Un’Udinese più spigliata e senza paura di spingersi in avanti costruendo il proprio gioco sulla destra grazie ad un Molina che definire sontuoso è dir poco. Corsa, velocità e un dialogo costante e perfetto con De Paul. Così ha surclassato il più blasonato Theo Hernandez. È servito anche il lavoro silenzioso di Llorente che con il suo ingresso ha alzato il baricentro della squadra.

Tutto ciò ha portato l’Udinese a creare pericoli culminati con il colpo di testa vincente di Becao. Nei 20′ finali ci si aspettava tanta sofferenza e invece questa è stata attenuata da un atteggiamento propositivo della squadra che non si è schiacciata dietro, come accadeva in tempi non sospetti e ha continuato ad attaccare. E nemmeno l’inferiorità numerica per l’infortunio di Samir a cambi esauriti ha scombinato troppo i piani mantenendo un buon assetto.

Infine l’episodio a sè del rigore che ha chiuso crudelmente i giochi. Un errore veramente clamoroso che a distanza di una giornata non trova ancora alcuna spiegazione logica. Ma accanirsi contro il calciatore crocifiggendolo è inutile. Jens l’ha proprio combinata grossa stavolta rovinando la notte a tutto il mondo bianconero, ha sbagliato ma il primo a esserne consapevole è proprio lui.

Guai però perdersi d’animo continuando a ruminare sui 3 punti che ormai erano nostri, l’occasione per la rivincita si presenta già sabato contro il Sassuolo, e questo è solo che positivo.

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