Home » Quel che manca per l’Europa

Quel che manca per l’Europa

Nella classifica dell’anno solare 2020 saremmo dodicesimi con 34 partite giocate, contro quasi la totalità delle altre squadre che ne hanno giocate 35 o addirittura 36.
Monica Tosolini

Nella classifica dell’anno solare 2020 saremmo dodicesimi con 34 partite giocate, contro quasi la totalità delle altre squadre che ne hanno giocate 35 o addirittura 36. Abbiamo totalizzato 42 punti per una media a campionato di 47. Siamo, finalmente, dopo sette anni di patimenti, una squadra da metà classifica. Perché allora abbiamo perso contro il Benevento? Appena finita la partita, ma in verità anche il giorno dopo, ero furibondo.

Purtroppo le partite le sento molto e dopo Spezia e Benevento mi sono svegliato a notte fonda con la gastrite, ma il tempo porta giudizio e le due partite non sono minimamente paragonabili. Contro lo Spezia avevamo più di dieci infortunati, una squadra con le terze scelte; contro il Benevento ce ne mancavano due (Okaka e Nuytinck), ma bene o male la squadra era quella titolare. La differenza è stata tutta nel gioco, nella prestazione.

Mentre con lo Spezia non siamo stati mai in partita e lo ritengo l’unico match la cui sconfitta è responsabilità di Gotti, contro il Benevento, pur con vari giocatori stanchi, siamo arrivati ben sette volte da soli davanti al portiere. Sette, da soli, davanti al portiere senza avversari! Se ci pensate, nella partita giocata peggio da quando la squadra ha recuperato la maggior parte degli infortunati, abbiamo comunque creato sette limpide palle da gol… sette! Non tiri da fuori area, ma da dentro l’area da soli davanti al portiere. Se non sbaglio, quattro volte con Lasagna, la sforbiciata di Becao, il colpo di testa di Nuytinck e la traversa (l’ennesima, ormai è abbonato) di De Paul su punizione.

Allora, perché abbiamo perso? Qui devo fare un discorso che mi rincresce… Lasagna è un volenteroso, è innegabile che ce la mette tutta e sempre, ma negli anni di Udine non è mai cresciuto tecnicamente. Mentre Iaquinta migliorò moltissimo la tecnica di base, Kevin ha avuto anzi una involuzione più dovuta allo scoraggiamento che ad altro. Ormai da vari anni accuso la società di non comprare una punta da gol, qualcuno che sappia stare in area di rigore e metterla dentro. Non è vero che i giocatori costano. Se non sbaglio Caputo è costato 10 milioni, e fra serie A e specialmente B è pieno di giocatori da poca spesa da poter provare. Uno per anno; se non rendono, ciao. Abbiamo sbagliato vari acquisti a centrocampo e in difesa, perché non provare anche in attacco? L’unico filo che lega Spezia a Benevento sono i gol sbagliati da Lasagna, che ci salvò nell’anno di Oddo, che ha fatto 10 gol nella scorsa stagione quasi tutti nel post lockdown, ma che vive di momenti.

Una squadra come l’Udinese non può permettersi un attaccante che vive di momenti. Okaka è diverso perché, se in forma, è una sponda importante, ma nemmeno lui è un attaccante da gol. Nestorosky un buon rincalzo. Ci manca una punta. Ci manca come il pane.

Contro il Benevento abbiamo perso anche perché Musso non è in periodo buono. Lui è un altro giocatore che evidentemente risente dei periodi. Per dieci partite fa parate miracolose, nelle ultime tre abbiamo subito almeno tre gol per sue dirette responsabilità. Qua il discorso però è diverso, sia per un fatto di età, sia perché i periodi di alti e bassi si invertono con quelli di Lasagna. Musso è un patrimonio non solo per le casse della società, ma anche per la squadra in campo. Va preservato e aiutato.

Provate a immaginare con una punta che la sappia mettere dentro come sarebbe stata la partita contro il Benevento. Subisci un gol balordo (vero Arslan?), recuperi al massimo entro la mezzora del primo tempo e poi continui a fare azioni su azioni, arrivando spesso davanti al portiere. Lasciamo perdere le critiche alla squadra: con la rosa ai minimi per i molti infortuni e la preparazione iniziata male, visto il mercato gestito dalla società, era ovvio che contro il Benevento avrebbero corso di meno.

Ma se avessimo una punta, una punta che la sappia mettere dentro? Dove saremmo ora? E, per dirla con ciò che più interessa alla società, quanto varrebbero i nostri in ben altra posizione di classifica? De Paul che vale quaranta milioni e Chiesa sessanta? Stiamo scherzando? E’ Carnevale? Sono sempre stato dell’idea che prima degli investimenti ci deve essere la competenza e la stabilità. Ora la squadra ha competenza (fino alla trequarti siamo una squadra da alta classifica) e stabilità (la continuità nelle prestazioni quest’anno è molto migliore degli anni scorsi). Ora bisogna investire! ​ Non serve una punta da venti milioni, basta cercare anche in serie B, se ne trovano finché si vuole, ma è la società che ora deve dimostrare di essere all’altezza.

Questa rosa, questa squadra lo richiedono!

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia