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Prova incolore, arrivati a 40 salvezza comunque in tasca!

Udinese e Bologna appaiate in classifica ed entrambe alla ricerca dei 3 punti necessari al raggiungimento della matematica salvezza, aprono la 35ª giornata del massimo torneo calcistico italiano.
Monica Tosolini

Udinese e Bologna appaiate in classifica ed entrambe alla ricerca dei 3 punti necessari al raggiungimento della matematica salvezza, aprono la 35ª giornata del massimo torneo calcistico italiano. GOTTI per l’obiettivo zona sinistra di classifica, Miha per infrangere il tabù che lo vede mai vincente alla guida dei felsinei contro i bianconeri, scaldano la vigilia con buoni propositi sportivi. Il calcio come noto non é scienza esatta, come le stagioni forse non appariranno esaltanti per le rispettive società, ma i due condottieri nonostante i rispettivi guai di stagione, dimostrano ampiamente di meritare il proscenio calcistico attuale.

GOTTI ripropone il classico 3511 con l’unica variante rispetto alla Juve del rientro di MUSSO. La sfida parte sotto ritmo con leggera prevalenza degli ospiti. Nel sonnecchiare condiviso, allo scoccare del quarto di gara, un fuoriclasse si accende ricordandosi di non essere appunto catalogabile tra i “normal-one”, ma piuttosto un talento fuori dall’ordinario; il suo nome è Rodrigo DE PAUL, oggi quasi per plebiscito, il miglior centrocampista della serie A.

La sua è una magia, come un quadro di Cézanne. Rodri conquista palla, si incunea tra le maglie della difesa avversaria, e quando Skorupski accorciando, sembra volergli chiudere il campo visivo, lui lo “uccella” con un esterno destro sul palo lontano – un capolavoro figlio di un patrimonio tecnico che in pochi possono vantare! Succede poco altro in frazione, salvo una doppia parata dell’altro fuoriclasse bn, in arte Juan MUSSO, su Soriano prima e Palacio poi, il tutto avviato da una brutta palla persa a centrocampo proprio dal Diez (anch’egli è umano). 1-0 per i bn, ma partita piuttosto equilibrata.

Alla ripresa il Bologna cerca il pari peraltro attraverso una una sterile supremazia territoriale. Per MUSSO pressoché ordinaria amministrazione, fatto salvo qualche angolo di troppo concesso. Il fattaccio oramai abituale sull’episodio a sfavore, si materializza a 10’ dal 90º. MOLINA compie un gran recupero sul connazionale Palacio partito in contropiede, appoggiando un po’ troppo debolmente verso MUSSO. Compresa l’opportunità, il 39.enne connazionale, si avventa come un falco sulla preda inducendo il portiere bn ad un colpevole fallo a seguito di una mancata tempestività: il portiere anziché temporeggiare vista la posizione defilata, tenta un intervento piuttosto maldestro con il risultato di cagionare il 12º rigore contro (un record). Stupisce per un portiere di tale portata, che la “sporca”dozzina sia finita interamente in fondo al sacco – MUSSO con un minimo di autocritica potrebbe esser conscio su quale area si possa intervenire per ottimizzare il proprio bagaglio tecnico.

Il pari ottenuto riportava in equilibrio un match che entrambi le contendenti non meritavano di perdere, sigillando il risultato finale sull’ 1-1 e portando i rispettivi club al raggiungimento di quegli agognati 40 punti, refrain di ogni stagione non troppo ambiziosa.

Sin da ora dunque, salvo risultati imprevedibili maturati negli altri campi, la salvezza consente di fantasticare in chiave mercato, ma è pur vero che si dovrà attendere quali saranno i club a poter beneficiare dei circa 80 milioni che deriveranno dalla prossima partecipazione in Champions League.

Ormai è certo che RDP non vestirà più il bianconero. È cresciuto esponenzialmente il giocatore per poter rinunciare ad un grande club capace comunque accontentare la fam. Pozzo, la quale per il talento di Sarandì, sino ad ora in campionato 9 centri e 8 assist, non esita a richiedere 40 milioni più bonus, valore da raggiungere nell’eventualità, anche con giocatori utili alla causa.

Il Milan in Italia (Hauge, Pobega, Brescianini i candidati) e Atletico Madrid (Nauhen Perez) sembrano le più interessate al 10 bn, ma non possiamo trascurare inserimenti di Inter (situazione finanziaria) Juve e Napoli, società legate agli esiti di qualificazione in CL.

Certo è che il peso di Don Rodrigo oltre a quello di MUSSO si è rivelato realmente determinante per le sorti della squadra guidata da GOTTI. Via RDP e JUAN i punti in meno potrebbero essere quantificati in almeno una quindicina. Questo per intendersi su quale peso rivestirà per gli equilibri di squadra la cessione del duo argentino. Serviranno coraggio e scelte attente al fine di iniziare il prossimo torneo con un 10 che possa reggere il peso in personalità, di una maglia che fu di Totò prima e di Rodrigo nelle ultime stagioni. Servirà poi un attaccante opportunista, che abbia il gol nel sangue, poiché è quasi grottesco che la nostra punta più prolifica chiuda il torneo con misere 3 reti o giù di lì. BAJIC dall’ Ascoli (oramai salvo) di nostra proprietà, potrebbe divenire un soluzione interessante quantomeno come primo cambio. Forza e intuizione poi, serviranno nella scelta di un centrocampista di talento che possa nel giro di un paio d’anni ereditare le capacità tecniche e tattiche oltre al potere carismatico di Don Rodrigo. Molti dei nostri destini, inutile nascondercelo, saranno legati l’anno venturo alla scelta della punta. Serve un centravanti da centro area che vada in doppia cifra, da reperire attraverso spesa congrua ma non in prestito, una volta esser passati all’incasso per i due nazionali dell’Albiceleste.

Per GOTTI, tecnico serio e preparato, forse non il top in motivazione, la nostra sensazione è che si vada verso un possibile divorzio. Si sono fatti i nomi di Italiano impegnatissimo nella salvezza dello Spezia, di un tecnico di provenienza spagnola dopo i successi di Munoz al Watford, ma noi personalmente riteniamo che una chance sia riservata anche a Mihajlovic, grande combattente, il quale alla vigilia ci ha narrato di esser stato vicino nel recente passato ad accordarsi proprio con i bianconeri friulani. GOTTI va detto, mantiene comunque un vantaggio non da poco nei confronti della concorrenza; ovvero quella di conoscere meglio di chiunque altro i giocatori della rosa, almeno una decina dei quali destinati a rimanere ancora in Friuli. E alla fine questo aspetto potrebbe pesare parecchio.

Infine concedeteci una visione al limite del virtuale..Ve la immaginate una squadra con Gotti responsabile della fase difensiva e Velazquez di quella offensiva? L’Udinese spesso ci ha abituato a essere rivoluzionaria. Hai visto mai?

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