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Pazza Udinese: e il prossimo anno?

Per tifare Udinese bisogna avere un cuore allenato, un fegato sano (difficile per un friulano) e nervi saldi.
Monica Tosolini

Per tifare Udinese bisogna avere un cuore allenato, un fegato sano (difficile per un friulano) e nervi saldi. Dopo tre partite mediocri, le ultime due addirittura brutte, ecco che i nostri sfoggiano uno spettacolo che avremmo voluto vedere da tempo. Azioni d’attacco ficcanti, assist a non finire, gol su inserimenti.

Hanno segnato tre uomini di centrocampo, siamo al sedicesimo giocatore diverso che segna. Non hai attaccanti? Ti faccio segnare anche i terzini! Questa è proprio una pazza Udinese. I numeri dicono che Gotti sta facendo un lavoro egregio, il gioco delle ultime partite sembrava suggerire il contrario. Fatto sta che una squadra con una rosa di effettivi squilibrata (quest’anno, a mio avviso, non per colpa della società, ma della sfortuna), è facile agli alti e bassi. Per rendere, tutti devono dare il 100%, altrimenti “addio prodotti”…

Veniamo a qualche dato: Delofeu, Okaka, Pussetto, Nestoroski e Llorente. Su 7 attaccanti passati per Udine quest’anno, cinque hanno avuto infortuni piuttosto seri. Un’autentica ecatombe. Gli unici ancora sani sono Lasagna, poi ceduto al Verona, e Braaf (incrociate le dita e toccate ogni parte del corpo che riteniate consona). Se il ritiro e il mercato estivo hanno rappresentato il punto più basso di gestione organizzativa dell’Udinese, sempre a mio avviso, il mercato di gennaio e la scelta di confermare Gotti si sono dimostrate scelte oculate.

Sinceramente, che colpa ne ha la società se Pussetto e Delofeu, i due attaccanti titolari, si rompono e devono essere operati? A gennaio le scelte sono state fatte con ponderazione, sia sul fronte entrate che, specialmente su quello uscite. Tutto questo è testimoniato dai ventun punti VENTUNO in quattordici partite che ha riscosso la nostra (media punti 57 sull’intero campionato), pur essendo, di fatto, senza attaccanti titolari. Nessuno in serie A sta facendo o riuscirebbe a fare tanto.

Nel girone di ritorno saremmo ottavi, il posto, sempre a mio modesto avviso, che ci compete per la rosa che abbiamo. Il posto a cui ci avrebbero portato Gotti e i suoi anche senza l’attacco titolare, se il girone di andata fosse stato gestito diversamente… Quando passa la rabbia, e dopo Torino e Cagliari ce ne era tanta da smaltire, penso: se avessimo avuto Pussetto e Delofeu sani ed arruolati, come sarebbero finite quelle due partite?

Chissà se la società ha avuto un momento fortunato o se ha capito gli errori del passato e ha intenzione di programmare un futuro migliore. Un futuro, paradossalmente, che somigli al nostro passato. La conferma di Marino, di Gotti, almeno di Pereyra, Delofeu, Pussetto e Braaf per il prossimo anno. Il riscatto di un Bonifazi che contro il Benevento ha giocato una delle sue migliori, in un ruolo che proprio Gotti gli ha cucito addosso. L’Udinese è quella che ha pareggiato contro l’Atalanta solo e soltanto perché l’arbitro non ha dato un rigore solare a noi, o è quella svogliata vista contro il Cagliari? E’ entrambe, a causa di un attacco ancora da inventare, da rendere costante. Undicesimi per azioni e tiri, ottavi per cross, diciasettesimi per gol fatti.

E’ ovvio che determinate scelte non sono state opinate, specie la scorsa estate. C’è da lavorare per il futuro! La società in primis.

E mi pare strano, lo dico davvero, che proprio una parte dei commentatori “esterni” abbiano dato contro, negli ultimi tempi, a un allenatore che pur senza attaccanti sta portando l’Udinese all’ottavo posto nel girone di ritorno. Strano davvero…

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