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Pari d’esordio dal sapore galvanizzante

Il campionato ‘21/22 é decollato.
Monica Tosolini

Il campionato ‘21/22 é decollato. I campioni d’Italia dell’Inter calano per iniziare, un perentorio poker sul malcapitato Genoa, ma é la Juve di Allegri di scena al Friuli a rappresentare il benchmark per gli addetti ai lavori. 9 tornei vinti nell’ultimo decennio, interrotti dalla grande impresa targata Conte, hanno alimentato rinnovati stimoli alla società più blasonata in ottica tricolore.

Allegri orfano a centrocampo di Mckennie (squalifica) oltre ai due indisponibili Rabiot e Arthur, rinuncia in avvio anche al neo arrivato Locatelli non ancora pronto per i 90’. Il tecnico livornese presenta all’evenienza, un 442 con Chiesa e Kulusevski in panchina preferendo i più tattici Cuadrado e Bernardeschi. Ma la “bomba” del giorno è la presunta autoesclusione di Ronaldo, situazione in grado di divenire esplosiva; Dybala viene così affiancato da Morata, mentre il capitano azzurro di mille battaglie Giorgio Chiellini, siede in panchina.

Gotti è carico, ha visto la squadra crescere progressivamente con i giorni e brama nel testare il livello raggiunto dai suoi, almeno al cospetto dei favoriti del torneo. Il 352 (3511) appare ad oggi un dogma inattaccabile grazie forse a due esterni di gran prospettiva. Nei 23 convocati, FORESTIERI rimane fuori per una elongazione muscolare, tuttavia per contro vien recuperato STRYGER reduce da una botta, danese che finisce in panchina. In mezzo MAKENGO, da molti paragonato al primo Asamoah, sta scalando le gerarchie e trova la titolarità da interno assieme ad ARSLAN. Al Tucu PEREYRA, uno degli ex in partita, oltre che mvp con l’Ascoli 8 giorni fa, il mister chiede di agire sotto la prima e unica punta, ovvero Nacho PUSSETTO.

Parte la gara e in soli due minuti arriva la doccia gelata. Cuadrado sulla nostra fascia sinistra di difesa imbecca un libero Bentancur che solo soletto la mette in mezzo dove arriva come un rapace il nostro castigatore per eccellenza, Paolino Dybala detto la Joya. Il suo esterno di sinistro a pochi metri da Silvestri è una carezza emersa tra 8 gambe avversarie, incapaci di neutralizzare il colpo felpato ma ferale del nazionale argentino. Peccato però che in partenza – in chiave tattica – nessuno tra i centrocampisti di Gotti si curi dell’elemento dotato di maggior talento tra i torinesi. Passano poco più di una manciata di minuti e ancora l’asso argentino confeziona un lancio perfetto per il fuggitivo Cuadrado, il quale da buon ex “uccella” per benino NUYTINCK infilando con precisione l’angolo alla destra del portiere bianconero. 2-0 dai connotati di un investimento da treno-merci, nonostante le buona intraprendenza dei giocatori di casa costretti comunque a subire il maggiore tasso tecnico degli avversari. L’Udinese non si dava affatto per morta provando a confezionare qualche occasione per impensierire il portiere juventino, raramente operoso.

La frazione si chiudeva con un possesso palla, km percorsi e tiri verso la porta in sostanziale parità, con la differenza però che il distacco di realizzazioni rimaneva a due lunghezze nel tabellino delle reti. Fortuna vuole che ad inizio ripresa ARSLAN si sia inventato un gran scambio con PEREYRA. Sul triangolo il turco-alemanno effettuava un tiro verso la porta difesa da Szczesny; il portiere si avventurava in una presa non troppo plastica, ributtando di fatto la sfera tra i piedi dell’accorrente tedesco con il risultato di franargli addosso. Rigore sacrosanto (alla prima giornata contro la vecchia Signora.., ma è vero?!), e conseguente dimezzamento dello svantaggio dopo che il Tucu si incaricava con successo di realizzare il penalty assegnato.

L’Udinese acquisiva rinnovate sicurezze dimostrando di tenere il campo con discreta personalità. La ricerca del secondo centro, il quale avrebbe rimesso in discussione l’intera posta, non sembrava poi tanto agevole, seppur con una Juve che tendeva gradualmente a rinculare a salvaguardia del risultato. Nel corso di un retropassaggio verso il portiere ospite però, lo stesso si cimentava in un dribbling di troppo che consentiva ad OKAKA di intercettare la sfera favorendo l’intervento risolutore dell’accorrente DEULOFEU. L’iberico con l’abilità tecnica di cui dispone, non trovava particolari difficoltà ad insaccare con un lob una rete che aveva, dopo il consulto del VAR, il sapore di un intervento celestiale. 60” di consultazioni febbrili, e gioia che questa volta è tutta per i padroni di casa.

Un 2-2 raggiunto con merito a meno di 10’ dal termine autorizzava l’intera critica a riflessioni molto più benevoli. Peccato non si tenesse conto del fattore CR7, entrato a mezz’ora dal termine, ammantato di ovazione sin nel corso del riscaldamento, oltrechè ben intenzionato a cambiare le sorti della gara. E quasi ci riusciva il fuoriclasse di Madeira a pochi secondi dal termine, se un responso del Var non gli avesse strozzato la gioia in gola, intravedendo un fuorigioco seppur millimetrico. I tanti tifosi juventini presenti sugli spalti, i quali già avevano gioito alla prodezza su colpo di testa del portoghese, cadevano in un profondo comprensibile silenzio.

Finiva sul 2-2 la contesa, con un bel plauso ai ragazzi di Gotti capaci di rimanere in partita anche nei momenti più complessi seppur davanti ad un avversario dal superiore tasso tecnico. Dall’altra parte due pali alla ripresa oltre all’ingresso di Chiesa e Kuluseski non avevano sortito ciò che Allegri si sarebbe atteso.

Bene dunque il conseguimento di un risultato che infonde moderato entusiasmo e che dovrebbe servire quale adeguato viatico per la gara importantissima prevista alla prossima, sempre al Friuli, con il Venezia di Zanetti. La condizione già buona, dovrebbe crescere a sufficienza per affrontare a dovere una neopromossa capace di impensierire non poco il Napoli.

Ovviamente in relazione alla gara trascorsa, una sorta di “glorificazione” va anche al Var, strumento diabolico di natura però altamente democratica, sempre in mano agli uomini ovvio.., assai cinico nel sopire facili entusiasmi, ma senza il quale con ogni probabilità oggi staremo parlando di altra storia. Ve la immaginate qualche stagione addietro un gol vittoria di Ronaldo al 95º annullato dall’arbitro di turno alla Vecchia Signora per “sospetto” fuori-gioco? Noi no, e in fondo a buon intenditor….

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