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L’Udinese pensa in “Grande”

A Torino da qualche settimana si respira aria pesante.
Monica Tosolini

A Torino da qualche settimana si respira aria pesante. La classifica langue e la contestazione a Cairo pare alimentarsi giorno dopo giorno. In settimana i tifosi granata al Filadelfia hanno esposto uno striscione eloquente – ci avete rotto il c…o!

Gara decisiva dunque per il tecnico abruzzese d’adozione, con necessità estrema di far bottino, pena il rischio concreto di avvicendamento (Nicola e Semplici i possibili candidati). I bn in apparente salute, reduci da 3 buone prestazioni ma anche dal rinvio con la Dea, recuperano l’attaccante LASAGNA oltre a MANDRAGORA, due elementi importanti sullo scacchiere tattico di Mr. GOTTI, anch’egli liberatosi dal virus.

Torino, squadra che ha perso in rimonta ben 19 punti – sarebbe secondo se le gare si fossero concluse nei primi 45’ – rappresenta comunque un mini tabù da superare, visto il trend scarsamente favorevole ai colori friulani maturato nelle ultime stagioni. Giampaolo che vanta in organico elementi come gli azzurri Belotti, Sirigu e Izzo, Nkoulou e la sorpresa Singo, dispone di un gruppo che sembra valere molto di più dei 6 punti in 10 gare, maturati sino ad ora; ai granata dunque, squadra che ha un gioco ben definito nonostante difesa (24 gol subiti!) e corsa non rappresentino un vero e proprio punto di forza, il compito di tradurre in punti una qualità tecnica onestamente non da retrovia.

GOTTI al rientro, sceglie l’atteso DEULOFEU quale partner d’attacco di Nacho, confermando in partenza il 352 di riprovata applicazione con la novità BONIFAZI in luogo di BECÃO. In mezzo il dubbio della vigilia viene sciolto in favore di WALACE, più avanti di condizione rispetto a MANDRAGORA, per la sostituzione dello squalificato ARSLAN.

Si parte con il doveroso omaggio in raccoglimento, per la scomparsa di Paolo Rossi, il campione di noi tutti. Toro schierato con uno schema di fatto speculare (352) ai bn, che nell’occasione si presentano in giallo nero. Parte con personalità la squadra di Gotti imponendo ritmi e palleggio. PUSSETTO è come la mosca tzè tzè, abile nel dar noia ad ogni portatore di palla, mentre DEULOFEU funge da raccordo tra centrocampo e avanti. Il toro incapace di incornare, sembra piuttosto un bue spompato, molto lontano da quello che dovrebbe rappresentare il proprio dna. Una palla recuperata da WALACE a contrasto con Meitè, a metà frazione, favorisce una splendida giocata dello spagnolo che con un assist perfetto mette Nacho davanti a Sirugu. L’argentino non fallisce la ghiotta occasione portando i suoi meritatamente avanti.

I padroni di casa incassano apparentemente senza reagire, chiudendo la frazione senza impensierire una sola volta MUSSO. A due minuti dal break, arriva con perfidia la nota dolente: il condottiero della retroguardia, ovvero Bram NUYTINCK, è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un guaio muscolare che in prospettiva preoccupa non poco (con lui la difesa vanta score da record). Entra BECÃO con il reatino BONIFAZI che passa in mezzo a guidare la difesa.

Alla ripresa il capitano granata oltrechè bandiera indiscussa Andrea Belotti, pensa bene di radunare i suoi nel cerchio di centrocampo, data difficoltà e sorte che si andavano prospettando. L’Udinese appare tosta e serena, nonostante un RDP non esaltante come in altre occasioni. Pur tuttavia quando disponi in squadra di un certo PEREYRA, ecco allora che anche difficoltà presunte possono scemare di colpo. Il Tucu tratta il pallone come fanno solitamente i campioni, sbagliando quasi mai tempi di gioco e appoggi verso i compagni meglio piazzati. Al decimo della ripresa i palleggi a centrocampo favoriscono l’incursione del Diez, abile nel concludere con un piazzato vincente una caparbia azione di BONIFAZI, non solo tosto a destreggiarsi la dietro, ma anche proponendosi in appoggio; il 2-0 porta per larga parte meriti a lui ascrivibili. Scovato nel merito, un potenziale titolare più che affidabile. I granata che grazie a 3 cambi centrati sembravano in parte rinvigoriti, accusano il colpo tanto da sembrare tramortiti oltrechè in balia dell’avversario. I friulani paiono crogiolarsi persino su di una superiorità tecnico tattica, a tratti quasi imbarazzante. Tutto sembra filare liscio, almeno sino a quando un calo di tensione diviene esiziale.

SAMIR sino ad allora impeccabile e concentrato, esagera cercando di gestire palla nei pressi della propria porta. Un tocco di troppo basta a servire la frittata. Belotti da squalo dell’area, ne approfitta per ridurre le distanze. Il cambio di WALACE con MANDRAGORA poi, effettuato poco prima della segnatura dei locali, non aveva garantito ancora sufficienti equilibri. Un leggero disorientamento avvenuto solo pochi secondi dopo attraverso un disimpegno mal orchestrato, apriva le porte al patatrac, rinvigorendo la verve di un Toro dato prematuramente per morto. Ci pensava Bonazzoli inserito ad inizio ripresa al posto di un deludente Zaza, a riequilibrare inopinatamente le sorti grazie ad una conclusione ravvicinata cui MUSSO poco poteva. 2-2 inimmaginabile solo 60” prima…. Pochi scampoli di gara avevano avuto il potere di cancellare in un sol colpo 65’ di gioco pressochè perfetto.

Ma GOTTI come potrebbe ribadire il fido CIOFFI, non gli è affatto un bischero… Poco prima, sostituendo un DEULOFEU in progresso – l’assist vale da solo il 6.5 – con lo scalpitante NESTOROVSKI, inseriva di fatto un rapace d’area che tanto ci manca dai tempi di Totò. Ancora il Tucu, innescato splendidamente da MANDRAGORA, si involava sulla sinistra sino alla linea di fondo; dato che intelligenza calcistica e piedi non gli fanno difetto, si inventava un assist al bacio per il macedone. Gioco da ragazzi per Ilija riportare il risultato nei giusti binari. I festeggiamenti per il 30.enne di Prilep si sprecavano a dimostrazione che il gruppo c’è! Il forcing finale del Torino, migliore nella ripresa, ma orfano di due validi elementi quali Ansaldi e Verdi, non cavava nulla di più di una benedetta traversa colpita da Rodriguez a pochi minuti dalla fine su calcio franco. 4’ di recupero per sancire un 3-2 dalla portata storica e terza vittoria consecutiva con score esterno da primato.

Non accadeva da anni. Bene, molto bene questa Udinese capace di occhieggiare alla parte sinistra di classifica, e in grado di riempirci gli occhi quanto basta. 2’ di ordinaria follia non sarebbero stati comunque sufficienti a cancellare una prestazione a tratti dominante. Certo SAMIR, forte, gladiatorio, ma a cui di tanto in tanto si spenge la luce, si sentirà in obbligo di offrire al macedone qualcosa di più di una succulenta cena, in quanto uscire dal Grande Torino senza i 3 punti in saccoccia dopo una prestazione del genere, avrebbe lasciato a noi tutti che amiamo la squadra, un sapore segnatamente amaro.

Dispiace molto per l’infortunio di NUYTINCK, pedina inamovibile di una retroguardia condotta con serenità e grande personalità. Il sostituto naturale nel ruolo sarà BONIFAZI, e data la prestazione di ieri non si può certo dire costituisca un ripiego. Kevin2 ha qualità e siamo certi la saprà dimostrare a breve. Se potessimo regalargli un minimo di saggezza, gli consiglieremmo sommessamente di frequentare in settimana l’olandesone infortunatosi, proprio al fine di sottrargli un po’ di mestiere, poichè personalità e capacità nel comandare, non rappresentano attributi reperibili sul mercato. Il giovane centrale ex Siena, riteniamo sia intelligente e capace a sufficienza, per ritagliarsi un ruolo importante in questa Udinese che, diciamolo sottovoce, inizia vagamente a farci sognare.

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