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L’Udinese è bella da vedere

3 punti ottenuti nelle prime 6 gare - 1v e 5p - contro 11 nelle restanti 5, preluderebbero ad un reale e convincente cambio di passo.
Monica Tosolini

3 punti ottenuti nelle prime 6 gare – 1v e 5p – contro 11 nelle restanti 5, preluderebbero ad un reale e convincente cambio di passo. La trasferta nell’isola chiamata anticamente “ichnusa”, da cui il suo arcaico significato (impronta), dovrà chiarire a quali traguardi possa aspirare il gruppo di GOTTI, da oltre un mese abbondante, abile nell’esprimersi su livelli più che dignitosi.

Sull’altra sponda si schiera il Cagliari del tycoon Giulini ancor più che di Di Francesco, un presidente molto ambizioso che, tecnico incluso, non lesina ingaggi roboanti pur di elevare la qualità del gruppo di lavoro oggi affidato ad un tecnico molto stimato dalla critica. L’anno scorso venne ingaggiato dall’Inter Radja Nainggolan, in predicato tra l’altro di rientrare a breve in Sardegna, mentre in questa stagione sempre dai nerazzurri quella del 34.enne guerriero Diego Godin – El Faraon – ex Inter, un gladiatore uruguagio dal palmares di rilievo, cui il calcio nel suo complesso, ha davvero poco da insegnare.

Terza partita dunque in 8 giorni, organici sotto pressione e turn-over da non scartare per entrambi i tecnici, reduci da due sfide conclusesi a reti bianche, ma anche prossimi a rimisurarsi tra 72 ore, con ulteriori verifiche sul campo. Si andrà in tal modo a concludere un anno solare davvero anomalo, l’annus horribilis, un 2020 bislacco e bisesto da lasciarsi alle spalle quanto prima!

Di Fra non festeggia una vittoria in campionato dalla 7ª giornata (Samp 2-0, con 3 punti nelle restanti 5), mentre il “misurato” GOTTI dalla stessa data (post Milan 1-2), rieditando l’ormai “consumato” 352, ha intrapreso il proprio virtuoso cammino, fatto di storia, interpreti stimati, pragmatismo e cura nei dettagli. Ai numerosi scaramantici va riconosciuto che, tali contrapposte coincidenze astrali, non sempre appaiono foriere di buona ventura…

Sul piano tecnico-tattico, Eusebio di Francesco seppur avvantaggiato da una gara in più, chiede il sorpasso in classifica sui friulani, rilanciando il fisico Pavoletti, assai temibile in acrobazia tra gli avanti, preferendolo al guizzante cholito Simeone e al gigante Cerri. Dietro ad affiancare il giovane Carboni, rientra Godin che va a sostituire il forte polacco Walukiewicz, conferendo tanta esperienza in difesa. Ounas, ex Napoli, molto stimato anche da PPM, si accomoda in panchina dopo aver debellato l’innominabile Virus, il quale a sua volta ha appiedato Klavan (possibile alternativa in difesa) e i due portieri di riserva Aresti e Cabras.

Guardando in casa nostra, il piano tattico preparato dal tecnico veneto, che nella circostanza recupera solo DE MAIO per la panca, prevede lo stesso undici di partenza opposto al Friuli ai pitagorici, con l’eccezione di DEULOFEU, dentro dal primo minuto come a Torino, con WALACE confermato nel ruolo di vertice basso del centrocampo a 3. Mentre MANDRAGORA freme per rientrare, sono ancora fuori causa OKAKA, OUWEJAN, FORESTIERI (tutti recuperabili per la Juve), oltre a NUYTINCK il cui utilizzo purtroppo viene reiterato a fine gennaio.

Parte la gara con i padroni di casa a cercare di dettare i ritmi. Già al quarto d’ora però, la personalità dei bianconeri scesi in giallo-nero al Sardegna Arena, tendeva ad imporsi in virtù della qualità dei propri giocatori. Quando a metà frazione, sembrava materializzarsi una supremazia tecnico tattica piuttosto netta, ecco che qualche minuto dopo l’arbitro fischiava una punizione non troppo limpida attorno ai 25 m dalla porta difesa da MUSSO. Sulla sfera si appostava il laterale sinistro greco Lykogiannis, il quale lasciava partire un tracciante sul quale il pur bravo MUSSO, nulla poteva. Tiro forse non imparabile, comunque trattati di prodezza per il 27.enne nazionale greco, e sardi avanti.

La reazione degli uomini di GOTTI non si faceva attendere attraverso l’ottenimento di diversi corner a favore e pressing ulteriore. Il piglio e la personalità messa dai giocatori, uno per tutti Kevin BONIFAZI, chiamato nel non facile compito di sostituire un certo NUYTINCK, testimonia di come GOTTI stia completando un lavoro certosino, operando non solo sul campo, ma anche sulla testa degli uomini. Terminato il primo tempo con un parziale negativo, non si alimenta tuttavia delusione tra i tifosi, poiché la squadra appare sempre viva, e in almeno in due/tre circostanze in grado di poter violare la porta difesa da Alessio Cragno, da Fiesole, efficacissimo portiere dei rosso-blu.

Al rientro, nessun cambio per GOTTI. Il tempo di vedere dopo 10’ la miglior azione di DEULOFEU sino ad allora in chiaro scuro, con ennesima parata dell’ultimo difensore, che il tecnico di Adria immetteva nello scacchiere un elemento rapido, particolarmente stimato, Kevin LASAGNA.

Meno tecnica, più profondità per una squadra alla ricerca di un meritato pari. Passavano appena una manciata di minuti che il mantovano dava ragione al proprio allenatore; punizione rapida di RODRI che pescava sulla tre quarti il generoso Nacho, il quale non si faceva pregare nel fornire un assist al bacio all’accorrente freccia-rossa mantovana, il quale, udite udite, di destro, infilava con maestria il portiere di casa. Mai il pari fu tanto più meritato… 1-1 e gara da capire nella presunta evoluzione tattica.

Sembra siano proprio i friulani a cercare l’intera posta, con un RDP salito superbamente in cattedra. Le giocate si sprecano, manca forse quel sapido senso del gol delle punte che ad ogni buon conto, per generosità e applicazione, non meritano alcun appunto. PUSSETTO poi non finisce mai di stupire, attraverso recuperi preziosi in aiuto del centrocampo, oltre a scatti ripetuti con attacco degli spazi al fine di creare profondità – in sintesi, prezioso!

Anche i padroni di casa in verità generano qualcosa, il cambio di Pavoletti con Simeone non cambia il corso del risultato, ma va riconosciuto ad Eusebio si Francesco che, così come ottenuto con l’inserimento del difensore Ceppitelli al posto dell’attaccante livornese a pareggio subito, si sia rivelata una mossa azzeccata, dato che sino ad allora l’inerzia della gara era di fatto scandita dagli uomini di GOTTI.

Un buon pari, non c’è dubbio. Se si dovessero distribuire per merito i 3 punti a prescindere, né concederemmo 1 ai sardi, 2 ai nostri ragazzi, molto attenti ad interpretare la gara con applicazione. Bene WALACE, utilissimo nel coprire le sortite dei 2 interni argentini, bene GOTTI che sta coinvolgendo quasi tutti gli elementi in rosa, e sontuoso nel rilanciare al momento giusto KL15, un giocatore apparso anche piuttosto motivato, ed elemento che potrebbe diventare utilissimo quando si apriranno spazi nelle difese avversarie. Bene anche il progressivo recupero di Rolando MANDRAGORA, giocatore finalmente ritrovato, che andrà a rimpolpare un reparto in apparenza tra i più affidabili nella massima categoria.

6º risultato utile di fila con 12 punti raccolti (3v – 3n), a testimoniare che la strada imboccata è quella giusta. Il rimbalzo nella parte destra di classifica – ricordiamo la partita in meno – potrebbe essere solo parziale. Samp e Verona rimangono due squadra alla nostra portata, il Sassuolo di De Zerbi molto più complesso. Le prime 6, con la provinciale Atalanta seppur impegnata da una Champions logorante, non sembrano alla portata e dunque anche l’Europa con la Coppa Italia salutata, potrebbe dover attendere anche se RDP e compagni sembra abbiano chiesto alla società un premio qualificazione. Proprio quella gara ciccata con i Viola andrà purtroppo annoverata tra i rimpianti generati in stagione. Rimaranno puramente discorsi accademici scontato, ma siamo fermamente convinti che con un organico sano e disponibile sin da agosto, identità e personalità di gioco, si sarebbero manifestati ancor prima, aprendo scenari ancor più lusinghieri.

Godiamoci comunque questo bel gruppo a trazione argentina, che appare sano ad ambizioso quanto serve e che sembra divertirsi nell’interpretare i vari spartiti. Mercoledì a chiudere l’anno solare, arriva il Benevento, una squadra che ha maturato il carattere mai domo del proprio tecnico. E se è vero come è vero, che le squadre assumono quasi sempre il carattere del proprio “manico”, allora sarà l’occasione giusta per renderci conto di quanta autostima disponga e sappia trasmettere un saggio tecnico come Luca GOTTI, la cui mano tuttavia inizia a farsi notare significativamente.

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