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L’Udinese bagna le polveri alla favorita del torneo, negandole il titolo d’inverno

Si chiude il girone d’andata opposti all’Inter
Monica Tosolini

Si chiude il girone d’andata opposti all’Inter, club favorito dagli attuali pronostici per il raggiungimento dello scudetto ‘20-21, un titolo che maturerà inevitabilmente nel contesto di una fase pandemica per molti versi ingovernabile.

La squadra di Conte arriva in Friuli con la spavalderia derivante dal recente successo ottenuto con la Signora, confrontandosi curiosamente in sequenza con gli “altri bianconeri”, così come la squadra di GOTTI incrocerà le armi sempre tra le mura amiche, a distanza di sole 73 ore, con “gli altri nerazzurri”, a seguito della positiva gara infrasettimanale impattata con la Dea.

La squadra meneghina possiede individualità di spicco tra cui diversi ex quali Samir Handanovic – il portierone sloveno – o Alexis Sanchez, l’amato Nino Maravilla, le cui sorti ancora albergano nei cuori bianconeri, interprete unico e capace come pochi di deliziare la tifoseria friulana attraverso giocate da autentico fuoriclasse… bei tempi!

Sfida peraltro dal sapore argentino con gli ospiti guidati in società dalla figura carismatica di Javier Zanetti e in campo dal delantero Lautaro Martinez, ed i padroni di casa che calano per contro sulla contesa, i PEREYRA, i RDP, i MOLINA, i MUSSO. Fraterni compagni in Albiceleste, il Diez oltre alla 26.enne saracinesca di San Nicolas, vengono da tempo “attenzionati” in ottica ‘21/22 da un club prestigioso quale quello guidato dall’azionista di maggioranza Suning, le cui vicende societarie appaiono tuttavia poco tranquillizzanti in ottica investimenti futuri.

L’Inter schiera in un campo appesantito da una pioggia mai doma, per la prima volta la stessa formazione della giornata precedente, ovvero gli stessi 11 ammazza Juve, mentre l’Udinese inserisce rispetto agli 11 opposti all’Atalanta, un recuperato DEULOFEU a comporre nel 352 il tandem d’attacco con KL15. NUYTINCK confermato in panchina, sembrerebbe finalmente pronto all’utilizzo, mentre WALACE uscito malconcio dalla sfida di mercoledì si accomoda in panchina; permane l’indisponibilità di OKAKA (recuperabile tra una decina di giorni), oltre a quelle di JAJALO e PUSSETTO la cui stagione si è chiusa anzitempo.

Si parte con i padroni di casa abili nel muoversi con discreta personalità senza per questo subire il maggior tasso tecnico dei rivali. La partita non offre particolari spunti degni di nota, almeno sino a quando BECÃO, non nuovo ad “imprese” simili, si inventa un passaggio laterale verso ARSLAN che libera pericolosamente Lautaro posizionato a pochi metri da MUSSO. La frittata sembra fatta, ma tra i pali non c’è un portiere normale, staziona un super portiere capace attraverso riflessi felini, di neutralizzare un tracciante partito a colpo sicuro. L’attaccante nerazzurro non si capacita per la prodezza del connazionale e il risultato non si sblocca. ARSLAN meno efficace del solito e costretto a qualche fallo di troppo, viene richiamato da GOTTI che lo avvicenda alla mezz’ora con il brasiliano WALACE, mossa a nostro avviso alquanto tempestiva. La frazione si chiudeva senza scossoni con i portieri pressoché inoperosi, chiamati solo all’ordinaria amministrazione da qualche cross piuttosto leggibile.

La ripresa non vede sostituzioni in avvio. L’Inter cerca di intensificare la pressione alzando i 3 centrali di difesa. I ritmi tuttavia non si elevano e i ragazzi di GOTTI non sembrano soffrire le giocate degli uomini di Conte; solo le accelerazioni di Hakimi sulla destra d’attacco nerazzurro, forse l’unico a mettere in ambasce una difesa ben guidata da BONIFAZI, riescono ad impensierire SAMIR e compagni. Addirittura è la squadra di GOTTI a confezionare l’azione più pericolosa della gara a metà ripresa, quando un tiro di Rodri dal limite a seguito di un sontuoso assist del Tucu, lambisce il palo alla destra di Handanovic impietrito. Sudori freddi per l’Inter che mantiene inviolata la propria porta. A tre quarti gara BONIFAZI, ottimo sul temuto Lukaku, esce per un affaticamento e il suo posto è preso da DE MAIO. Conte allora ne cambia tre con un solo slot; entrano Perisic, Sensi e l’ex Nino Meravilla. Gli ospiti continuano a spingere, ma non trovano sbocchi salvo traversoni su cui Lukaku sembra non esserci. A 10’ dalla fine l’ingresso tanto atteso dal popolo bn, ovvero quello di MOLINA ma soprattutto quello di Bram NUYTINCK, che si posiziona sul centro sinistra difensivo. Con lui dietro non è facile perforare la difesa bn (solo il rigore di Immobile in 320’ di gioco), neanche per chi è sempre andato a rete ad ogni giornata, l’Inter appunto. L’olandese non smentisce la buona fama confermando la serie, l’Inter rimane a secco per la prima volta in campionato. Finisce 0-0, 4º clean sheet di stagione, con somma gioia per i ragazzi apparsi stremati dalla fatica, ma meritevoli del punto ottenuto. Meno per Conte, il quale ha apostrofato l’arbitro con “Maresca sei sempre te, sei sempre te” ed Oriali, che contavano sull’intera posta, ma che sul finale si vedono allontanare per proteste legate ad un recupero a loro dire inadeguato.

É tempo di campagna rafforzamento con un mercato sta entrando nella zona calda. La settimana entrante, salvo sorprese, porterà da subito in Friuli il 35.enne Fernando Llorente soprannominato “Re Leone”; partirà per contro LASAGNA direzione Verona. Il navarro di Pamplona, cresciuto calcisticamente nel paese basco di Bilbao, ha caratteristiche completamente diverse dal velocista mantovano. Il fatto che lo spagnolo per attitudine sia molto più simile ad OKAKA rispetto al quale vanta una superiore propensione al gol, induce a pensare che persino il colored nato a Castiglione del Lago, possa in definitiva partire per poi venire sostituito da un attaccante con caratteristiche più assimilabili alla seconda punta – si parla di Lammers dell’Atalanta – attaccante che andrebbe ad affiancare o alternarsi a DEULOFEU come supporto della prima punta. Qualora OKAKA partisse realmente, per il futuro centroattacco si pensa al 29.enne Davide Diaw in forza al Pordenone, elemento da scambiare magari con NESTOROVSKI, il quale a sua volta troverebbe lo spazio meritato con Tesser. L’attaccante nato a Cividale del Friuli, una volta ambientatosi in bn e carpito a dovere il mestiere dal più blasonato collega, raccoglierebbe idealmente il testimone lasciato da un Llorente vittima ineludibile di un’anagrafe galoppante. Ad oggi – partenti: LASAGNA (99%) – OKAKA (80%) – NESTOROVSKI (70%) In entrata: LLORENTE (95%) – DIAW (70%) – LAMMERS (50%)

In merito alla graduatoria, ieri si è chiuso il girone d’andata con 18 punti raccolti in 19 gare (media ahinoi da retrocessione), la vittoria manca da troppi turni, ma visto il buon punto ottenuto che fa tanto morale, e le peripezie vissute, l’ottimismo deve necessariamente ritornare in casa bianconera. Ovviamente ogni attenzione da domani va rivolta allo Spezia – 7 gol fatti e 6 presi senza Nzola alla Roma nelle ultime 2 gare – sorpresa del campionato assieme al Benevento, gruppo ottimamente allenato da Italiano, nonché squadra capace di segnare e subire al contempo, in modo copioso. Fare punti in Liguria – 3 sarebbero ideali – non solo è un obbligo, ma potrebbe rappresentare il giusto viatico per riprendere un passo idoneo al rango presunto.

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