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La sconfitta brucia

Perdere così fa male.
Monica Tosolini

Perdere così fa male. Un 3-0 che per chi non l’avesse visto penserebbe subito a una partita dominata dalla Roma, ma così non è stato. Il gol finale di Pedro ha reso il passivo ancor più pesante di quello che era, non rendendo merito alla voglia di provarci dell’Udinese.

Sia chiaro, la sconfitta è assolutamente meritata perchè gli errori sono stati tanti, ma il risultato non può e non deve cancellare quanto di buono fatto dalla squadra nelle ultime settimane. Anche ieri l’Udinese è stata per larghi tratti fautrice di un bel gioco che ha messo alle corde i capitolini. Dopo 4 risultati utili consecutivi un ko ci può benissimo stare soprattutto se rimediato con quella che, va ricordato, è la terza forza del campionato. Subire gol a freddo dopo soli 5′ non ha di certo favorito i bianconeri e nemmeno un po’ di fortuna ci ha assistito.

L’episodio del rigore è l’emblema di una giornata storta. Mkhitaryan non sarebbe mai e poi mai riuscito a riprendere quel pallone anche se Musso non l’avesse toccato, ma il regolamento non fa sconti. Quando, però, commetti tanti errori, parlare di sfortuna è assolutamente vietato. La Roma, per tutto il primo tempo, è sempre arrivata in area senza dannarsi esageratamente. In difesa e a metà campo le leggerezze commesse sono state troppe, i giocatori sono apparsi molli e con la testa altrove. Il merito bianconero è quello di un secondo tempo d’orgoglio con la voglia di riprendere una partita già compromessa.

L’Udinese ci ha provato, dimostrandosi squadra che può impensierire le big, e di non essere più quella che fatica pure ad entrare in area. Il solo tiro in porta nei secondi 45′ non toglie il bel gioco proposto e la qualità delle trame offensive. Nonostante non sia riuscito ad incidere, Deulofeu è stato ancora una volta una spanna sopra tutti per grinta, vivacità e pericoli creati. Lo spagnolo ha provato a portarsi su di sè tutto il peso del collettivo provandoci sempre e comunque. Non ha trovato il gol per un mix di imprecisione e bravura del portiere avversario, ma il giocatore ammirato nelle ultime settimane può davvero far sognare.

É mancato il gol (un classico), è mancata l’attenzione in difesa, è mancato Pereyra. Ieri si è potuta notare tutta l’importanza del Tucu per la squadra, un giocatore in grado di fare da collante tra centrocampo e attacco con qualità. La qualità che, per caratteristiche e modo di giocare, non hanno dato Arslan e Walace. E poi…no, non ci si può dimenticare di De Paul; è mancata la sua consueta prova sontuosa. Rodrigo ha giocato male, ma non malissimo. Semplicemente aveva abituato a prestazioni fuori dagli schemi e una giornata opaca ci sta.

In tutto questo Gotti può star tranquillo. La sconfitta pesa senz’ombra di dubbio, ma non è minimamente paragonabile a quella contro la Juve e nemmeno a quella contro il Napoli. Un 3-0 che ci fa ritornare con i piedi per terra e per quanto difficile sia, va preso positivamente. C’eravamo solo galvanizzati dalle ultime belle uscite ma anche noi tifosi possiamo stare sereni. La squadra c’è e le idee anche. La strada è quella giusta.

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