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La quiete prima della ripartenza

Giornata di calma quasi piatta in casa Udinese.
Monica Tosolini

Giornata di calma quasi piatta in casa Udinese. Ieri la settimana di allenamenti al Bruseschi si è conclusa con la prima seduta collettiva della squadra bianconera, che oggi può beneficiare di un giorno di riposo. E mentre De Paul festeggia il 26esimo compleanno e i tifosi bianconeri rievocano lo storico gol di Gerolin che nel 1981 diede la salvezza dell’Udinese, c’è tempo per guardare agli appuntamenti imminenti che daranno maggiori certezze sulla ripresa del campionato.

Domani la Figc girerà al ministro dello sport le linee guida definite dalla Lega di serie A per la disputa delle partite. Linee guida che dovranno essere approvate dal Cts prima di giovedì 28 maggio, il giorno più atteso, quello in cui il ministro dello sport Spadafora incontrerà i vertici del mondo del calcio per tracciare il programma della conclusione del campionato 2019/20.

Si dovrà scegliere innanzitutto la data della ripresa. In ballo il 13 giugno, nel cui caso si rende necessaria una modifica al Dpcm che vieta le manifestazioni sportive fino al 14, e quella del 20 giugno, ancora utile per portare a termine la stagione il 2 agosto.

Ma non sono questi gli unici problemi da risolvere. Tante le questioni ancora in ballo. Giusto per citare quelle che potrebbero provocare le tensioni più gravi, ecco la grana dei contratti dei giocatori in scadenza il 30 giugno (la FIFA permette di prolungare gli accordi, ma poi la palla passa ai club e ai loro tesserati); quella delle riduzioni degli ingaggi dei calciatori (sono molte le società che devono ancora trovare l’intesa con i propri giocatori e l’Udinese è tra questi); la terza rata dei diritti tv (DAZN e IGM verseranno a breve quanto dovuto, ma Sky rimane ferma sulle proprie posizioni, visto che il prodotto offerto non sarà più lo stesso). E, non ultima, di nuovo anche quella della data di riavvio della stagione, per la quale le posizioni dei club sono diverse. L’Udinese, ad esempio, è stata chiara: a fine giugno sarebbe appena accettabile.

In sostanza, l’imperativo a tutti i livelli rimane quello di tenere ancora alta la guardia. Di strada per rivedere le squadre affrontarsi in uno stadio vuoto ce n’è ancora da fare..

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