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La giusta distanza

L’Udinese è più forte di quello che credevo, ma non è da settimo posto.
Monica Tosolini

L’Udinese è più forte di quello che credevo, ma non è da settimo posto. Anzi, l’Udinese è allenata meglio, di quello che credevo: questa è la frase corretta da scrivere. Mi aspettavo due laterali di centrocampo che spingessero di più, ma non mi aspettavo i nostri uomini d’attacco e centrocampo che pressassero così decisamente i difensori del Torino. La partita è stata preparata alla perfezione e per un’ora abbondante la abbiamo giocata come una squadra da altissima classifica. Con attenzione, grinta quando serve, con i movimenti giusti di tutti. Poi poco importa se Deulofeu è ancora imballato… deve mettere minuti nelle gambe e l’unico modo è giocando. Si vede che vorrebbe fare il numero, ma quello riesce solo se si gioca a una certa velocità. E lui, quella velocità, ancora non la ha.

Sarebbe stata la partita perfetta per Lasagna, ma abbiamo visto un Pussetto contropiedista nella sua migliore a Udine. Mi ricordo quella splendida prestazione in Udinese Roma, quando vincemmo per 2 a 0 alla prima di Nicola. Ebbene, sabato sera ha bissato quella prestazione, supportato da una squadra che davvero giocava all’unisono. Quando giochiamo così bene non mi va di soffermarmi sui singoli, ma va dato merito a Gotti di far crescere Walace in maniera incredibile, così come a Bonifazi di essere un giocatore su cui si può contare.

Allora perché non siamo da Europa? Beh, le ragioni sono varie. Prima di tutto, per una carenza della rosa. Samir ultimamente ha giocato molto bene. Proprio quando mi stavo abituando a sue prestazioni di spessore, sabato sera ne ha combinate più di Pinocchio con errori pacchiani. Penso sia un limite caratteriale, non nel senso umano (non mi permetterei mai di giudicare il ragazzo), ma di capacità a mantenere la tensione agonistica a lungo. Già da qualche minuto pareva aver rallentato troppo e si sa, in seria A non puoi gestire il risultato. Ma l’errore sul primo gol è imperdonabile. Sul secondo poi, sempre contro Bonazzoli, lo marca difendendo la linea laterale invece che quella di porta. Partendo da una posizione non corretta, poi fa fatica a recuperare e si fa bere da un tocco del giovane attaccante italiano. Sono errori di base che in serie A non si possono vedere e che invece noi vediamo da troppo tempo.

Questa rosa non è stata costruita con giudizio, con programmazione, ma è stata raffazzonata per via di un mercato che non valutava giustamente alcuni giocatori della galassia Pozzo (specialmente del Watford). Verrebbe quasi da fare delle battute: per vedere giocatori forti, a Udine, deve venire un epidemia… ebbene sì. La crisi finanziaria che ne è derivata ha “svalutato” giocatori come Pereyra o De Paul che da noi stanno facendo la differenza.

In questa rosa, dicevo, mancano difensori di saggezza. Rotto Nuytinck, se è infortunato grave, chi lo sostituirà? A me piace molto De Maio, che a mio parere si è preso colpe non sue nell’avvio di stagione, ma sappiamo che Becao e Samir giocano in una certa maniera vicino all’olandese e in un’altra senza… Davanti manca un uomo d’area, ma va dato merito a Gotti di essere un allenatore con i controfiocchi (l’espressione giusta sarebbe un’altra, ma voglio essere fine…). Se non abbiamo un bomber, allora possiamo diventare una cooperativa del gol, dove al tiro vanno un po’ tutti. Fra campionato e Coppa Italia, hanno segnato finora otto giocatori, e molti sono gli infortunati.

Gotti, a mio parere, è l’emblema della mancanza di meritocrazia del nostro calcio, dove spesso buonissimi allenatori sono relegati in ruoli secondari. Vi ricordate Drago? Oppure l’impresa del Cosenza post lockdown. Di allenatori bravi in giro ce ne sono tanti, ma credo che il mercato lo facciano gli agenti e sempre più (deformazione bancario da anti riciclaggio) credo che uno degli interessi maggiori di vari attori nel calcio sia far girare soldi invece che vincere e creare ricchezza con plusvalenze. Pensateci un po’: il campionato italiano è pieno zeppo di stranieri, eppure i più forti sono italiani. Abbiamo una nazionale di livello superiore in Europa e forse nel mondo. Covid, infortuni? Ne arrivano degli altri e giocano anche meglio. Che senso ha tenere uno come Bonazzoli in panchina?

Mah… intanto mi godo l’Udinese, spero che contro il Crotone si possa fare un po’ di turnover e si stia più attenti rispetto al secondo tempo contro il Torino, dove la dea bendata, per la prima volta quest’anno, ci ha baciato sulla fronte. Tornando alla meritocrazia, la cui mancanza ho sempre rimproverato negli ultimi anni alla famiglia Pozzo, e che ora ritengo un problema risolto con l’arrivo di Marino e con lui Gotti, beh… al ​ Watford sono retrocessi tenendo in panchina o tribuna, negli ultimi anni, gente come Okaka, Sema, Zeegelar e Pussetto. Il mio unico commento è un grande, gigantesco, boh…

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