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Juve troppo cinica per un’Udinese un po’ troppo spocchiosa

L’Allianz Stadium ospita la prima gara bianconera del ‘21, turno coincidente con il 15ª di stagione.
Monica Tosolini

L’Allianz Stadium ospita la prima gara bianconera del ‘21, turno coincidente con il 15ª di stagione. I ragazzi di GOTTI arrivano dalla “stecca” con il Benevento, ma anche da 12 punti ottenuti nelle ultime 7 gare, il che autorizza qualche moderata speranza. Il mister veneto annuncia una squadra “arrabbiata” e desiderosa di rifarsi dopo il passo falso pre natalizio, pur con assenze di rilievo quali NUYTINCK, BECÃO in difesa, OUWEJAN (che fine ha fatto?) tra gli esterni, OKAKA e DEULOFEU tra gli avanti.

Anche Pirlo arriva da una batosta niente male con i Viola in casa, e il desiderio di rifarsi è palpabile. Il 10º titolo consecutivo non è più così scontato; perdere ulteriori punti in graduatoria dalle milanesi anche ieri vincenti, potrebbe voler dire addio al titolo nostrano e concentrazione esclusiva sulla agognata Champions. Per la prima del ‘21 i padroni di casa rinunciano giocoforza a Cuadrado e Rabiot (squalifica discussa), perdono per affaticamento muscolare Morata, pur annoverando tra i rincalzi elementi del calibro di Arthur, Kuluseski, Demiral, Bernardeschi, non male…

GOTTI avendo scelte obbligate in difesa visti i soli 3 centrali disponibili, rilancia DE MAIO in mezzo, spostando BONIFAZI a destra, opta per WALACE come perno basso del centrocampo, e si affida al duo di velocisti Nacho-KL15 in avanti. Udinese in completo blu, Juve in divisa tradizionale.

L’avvio è incoraggiante, la squadra tiene botta ad un giro palla Juve non troppo pericoloso. Intorno al 10º minuto la squadra di GOTTI trova una grande azione tra RDP e KL15 con un tocco vincente sotto misura del Diez. Troppo bello per essere vero! Nessun giocatore juventino protesta, l’arbitro non fischia una spinta peraltro subita da RDP in partenza, contatto che manda a rimbalzare impercettibilmente il pallone sul braccio dell’argentino. Purtroppo però i tifosi bn, ingenui in tal senso, ignorano che laddove l’arbitro non vede, può sempre arrivare il lungo occhio del “grande fratello Var” , all’occorrenza pur sempre arbitro aggiunto da innescare. Non è difficile intuire cosa sarebbe successo a parti inverse… Il principio é che oramai nel calcio tecnologico non è più sufficiente garantirsi un arbitro serio, pure la tecnologia Var va “misurata”, poiché nell’intervenire o meno con propria discrezionalità, può rappresentare autentico indesiderato ago della bilancia.

La Juve non sfonda, ma è proprio l’Udinese a favorire il gol degli avversari alla mezz’ora. I bn sanno da tempo che quando la palla finisce tra i piedi del Diez è pressochè in cassaforte. Pur tuttavia, se viene servito nonostante l’avversario lo pressi alle spalle, avversario che ben conosce quanto lo stesso venga cercato dai propri compagni, allora il rischio dell’errore aumenta esponenzialmente. Certo, nella circostanza l’errore lo commette Rodri, ma concettualmente è STRYGER a non dover cercare reiteratamente un uomo marcato, quando in zona staziona un cobra come CR7. Detto, fatto! Ramsey mette il piedino galeotto, spinge quel tanto la palla sino ad innescare il portoghese che come è solito fare, non perdona. Come sarebbe stato più semplice LARSEN cercare semplicemente una punta con una rimessa in avanti consentendo alla difesa un posizionamento maggiormente idoneo… ma oramai…frittata fatta! Pochi istanti dopo un buon WALACE recupera sullo stesso Ramsey e prova il tiro; la palla con un rimpallo finisce a LASAGNA, che per quanto capace, non è mortifero quale il rivale più blasonato. La frazione si chiude con un preoccupante infortunio a Nacho non ce la fa a rientrare alla ripresa. Il rischio è che l’infortunio non sia di poco conto. Sarebbe una vera jattura vista la forma raggiunta e l’apporto dato dalla punta argentina.

La ripresa dopo pochi minuti sancisce il doppio vantaggio dei padroni di casa. Ronaldo trova in profondità Chiesa che quando vede Udinese si scatena quasi sempre. L’intelligenza tattica e l’esperienza di Bram NUYTINCK manca eccome, e nell’occasione si vede pienamente. Non è un caso che senza l’olandese i clean sheet stiano diventando fin troppo occasionali. Il terzo gol dei padroni di casa nasce con l’errore concettuale del primo. Ricerca ossessiva di passaggio verso RDP; il passaggio di SAMIR è corto a tal punto da innescare un contropiede che Ronaldo non ha alcuna difficoltà ad insaccare. Partita chiusa e necessità di interrogarsi su quali alternative si debbano adottare quando il buon Rodri entra nell’astuta morsa ideata dagli avversari, abili oramai nel capire, su quali linee si passaggio siano congegnate le virtù bianconere. Poco incidono in merito alle valutazioni finali, i 2 legni colpiti da STRYGER e ZEEGELAAR e i gol dello stesso olandese e quello finale di Dybala, sempre a segno quando vede Udinese.

Ora diventa necessario rialzare la testa sin da Bologna alla Befana. GOTTI ha parlato di errori commessi non adusi al patrimonio tecnico-tattico proprio dei ragazzi, che va riconosciuto, non hanno affatto sfigurato nei primi 45’ di Torino. Abbiamo scorto peraltro un ottimo WALACE, secondo noi irrinunciabile negli 11 di partenza. ARSLAN e MANDRAGORA possono e devono trovare comunque spazio nei 90’ per mantenere elevata intensità e tempi di gioco. RDP potrebbe in fondo anche giocare qualche metro più avanti, più vicino alla prima punta, senza sobbarcarsi quei carichi di lavoro che possono fargli perdere la necessaria lucidità di gioco. GOTTI dovrà valutare il piano B, se vorrà veramente evitare una prevedibilità di schemi oramai evidente si più. Una sorta di 3421, con i 2 argentini dietro alla prima punta, e FORESTIERI pronto a rimpiazzare uno dei due, potrebbe rappresentare una stimolante soluzione alternativa.

I 15 punti in 14 gare maturati sino ad oggi non sono molti, sia chiaro. Anzi sono forse pochini per il valore dell’organico allestito, riflettendo le ultime tipiche tristi medie stagionali da galleggiamento. Dobbiamo comunque ragionevolmente consentire a GOTTI, di lavorare con la rosa a completa disposizione. A noi la squadra non dispiace affatto, ma é ovvio che in prossimità di impegni ravvicinati come quelli che ci attendono, i punti non andranno dilapidati ritenendo di essere diventati fin troppo bravini. Speriamo che per PUSSETTO non ci sia nulla di grave, ma se così fosse l’innesto in organico di un’ulteriore punta, diventerebbe assolutamente necessario.

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