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Il vero campionato

Quando Tommasi, a capo dell'AIC, ha scritto “Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d'emergenza” ho pensato che fosse la frase più vera, più reale e saggia da dire.
Monica Tosolini

Quando Tommasi, a capo dell’AIC, ha scritto “Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d’emergenza” ho pensato che fosse la frase più vera, più reale e saggia da dire. Così, se vi manca il campionato di calcio, provo a scrivere di quelli per i quali davvero dobbiamo tifare, le nostre punte, i nostri difensori, i nostri centrocampisti. C’è una classifica nella quale la squadra di tutti noi gioca per la salvezza, e non è questione di blasone o di diritti TV, ma di vita, nostra e dei nostri cari.

E’ la classifica degli infetti in Italia.

Chi mi segue sa quanto mi piacciano i numeri, quindi vi parlerò di questa sfida importantissima con numeri e statistiche, come se il mio fosse un piccolo report “post-partita”. A domenica scorsa gli infetti “attivi” registrati erano 6387 in Italia, ora sono 20603 (+222%).

Per formazione universitaria e lavorativa propendo per un analisi demografica-produttiva. Divido l’Italia in due zone: quella maggiormente produttiva e quella minormente. Non parlo di Pil, sennò dovrei considerare anche il Lazio nel primo gruppo. Parlo di produzione industriale in loco e conseguenti contatti umani (trasporti, densità abitativa etc etc..). Lungo quell’arteria immaginaria che è la Via Emilia propagata al Piemonte e scesa fin nelle Marche, più zone limitrofe, si dipana la maggior parte della produzione di merci e servizi e quindi anche il maggior numero di contatti umani. Non è un caso che il paziente uno lavorasse per una multinazionale che aveva contatti con altri Stati.

Così ho diviso l’Italia fra nord più Emilia-Romagna, Marche e Toscana e resto d’Italia. La divisione è puramente geografica-produttiva. Non voglio prendere in esame differenze culturali in quanto gli untori sui treni di Milano non sono diversi dai ragazzi in Spiaggia a Lignano o dalle persone in fila allo SkyPass sulle Alpi di tutto il nord. Altrettanto è il sud Italia a dare manodopera; la mia analisi è amorale.

In Italia c’è stato un aumento dei positivi del 222%, al Nord è stato del 216% e al Sud del 335%, segno che la capacità di infettare in una settimana è più di 2,6. Senz’altro i comportamenti irresponsabili hanno avuto un forte impatto e lo avranno ancora per una settimana (i sintomi si manifestano in 7/14gg). Va anche detto però che nel Nord la maggior parte dei casi sono stati in Lombardia che, prima di tutti, si è attrezzata per contenere il virus. La regione di Milano ha registrato un aumento del 198% su base settimanale, inoltre gli aumenti giornalieri sono scesi da un + 30% nei primi giorni per calare al +10% negli ultimi.

Sono loro gli eroi di questo particolare campionato. Le misure intraprese e l’autodisciplina (per la verità imposta dal Governo su spinta della stessa Regione) è servita. Ecco la strada maestra, il modulo giusto, l’atteggiamento da tenere in campo. Come nel calcio e come la nostra Udinese di calcio, anche l’Italia è un paese socialmente e produttivamente a “coperta corta”. Aver chiuso le scuole era assolutamente necessario, ma questo ha dato il via libera a chi ha portato in massa il virus nelle regioni del Sud. Avendo la produzione primariamente fra Lombardia, Veneto ed Emilia, una scelta di chiudere molte fabbriche porterebbe ad un espansione del virus.

Nessuno vuole proteggere le regioni del Sud da quelle del Nord, ma è come avere un attacco che fa acqua e una difesa forte. La squadra la basi sul settore migliore. Qualunque allenatore che si rispetti vi spiegherà che la miglior scelta difensiva è prima di tutto avere una squadra corta in fase di non possesso. Ecco, ora il possesso ce l’ha il Corona Virus, fino a che non si troverà il vaccino o che il mix di medicine provate a Napoli si confermerà meritevole. Speriamo che quel mix sia il Totò Di Natale, partenopeo come lui, che possa portare la squadra Italia a fare gol al Corona.

Ora dobbiamo difenderci e serrare le fila.

Regole, tattica. Senza tattica una squadra non vince. Perciò si gioca a zona, si sta in casa, si va a lavorare o fare la spesa, si evitano assembramenti per non permettere all’avversario di aggirarci e sfondare sulla fascia meno difesa. Trattenere il virus al nord, in particolare in Lombardia, è la prima misura per vincerlo, è logico. E qua medici e infermieri, prima dei politici di sicuro, stanno facendo un gioco di squadra basato su corsa e sacrificio. I dati della Lombardia in questa settimana mi fanno pensare a Tardelli, a Baggio, a Baresi. La Lombardia aveva 3,372 positivi alla domenica scorsa, sono aumentati del 198% contro una previsione “naturale” (cioè se non si facesse nulla) di oltre il 260%. E’ qua che si deve lottare, è qua che si deve tifare. E, come una curva, bisogna cantare all’unisono, bisogna criticare ciò che la squadra sbaglia e inneggiare a chi in campo si fa il mazzo!

C’è invece da agire fortemente sui dati del Sud, di sicuro “sporcati” da untori arrivati dal Nord (pur figli del Sud) per bloccare il Corona. Le norme ci sono, l’italiano medio è facile da colpire. Come ogni uomo sulla faccia della terra, se gli tocchi il portafoglio ne risente. Io aumenterei le multe, i controlli, coordinerei, se già non è fatto, tutte le forze dell’ordine e municipali. Allo stesso tempo bisognerebbe vietare anche gli spostamenti di treni ed autobus fra regione del nord e del sud, limitandoli ai soli casi eccezionali: licenziamento dei precari che rimangono senza lavoro e reddito o ritorni da viaggi all’estero.

Deve agire lo Stato, o le Regioni del sud con le quarantene? Spero entrambi. Come nel calcio, quando giochi contro quelli forti devi adottare un po’ di gioco maschio.

Ed ora i miei personalissimi voti:

GOVERNO 6,5 vorrei dargli un voto ben maggiore (un 8) per il coraggio di chiudere tutta l’Italia a livello di luoghi di aggregazione: la chiusura di tutti i bar e ristoranti. Bene anche le misure che pare abbia preso per chi economicamente verrò colpito (anche per le P.Iva). Male la gestione delle rivolte nelle carceri. Se davvero manderanno le mascherine a loro prima che a molti reparti di ospedale, il voto calerà.

CONTE 7,5 è sempre sul pezzo, siamo l’unico Stato in Europa che ha fatto tamponi e che ha reso pubblici e trasparenti i dati. Una giornalista di un noto giornale nazionale ha scritto un articolo dopo aver contattato tutti i ministeri della salute degli stati esteri: nessuno ha dato cifre esatte, qualcuno si è trincerato dietro un segreto che sa di colpevole.

OPPOSIZIONE 5 fra il 4 di chi si faceva video chiedendo agli stranieri di venire in ferie, chi inneggiava all’apertura di tutte le attività commerciali come nulla fosse e il 7 di chi, principalmente dalle Regioni, ha chiesto misure forti. Bene che finalmente hanno trovato un’unione di vedute, ma chiudere tutte le fabbriche porterebbe a ennesimi viaggi in treno della vergogna, a propagare il virus in un ambiente geograficamente più ampio e quindi a mettere in difficoltà la nazione. La marcatura giusta è quella stretta, la “gabbia” come si diceva una volta.

FEDRIGA 7 non lo conosco, non so cosa abbia fatto finora in Friuli, ma mi è parso, di tutti i capi di Regione, quello più sobrio, saggio, lineare.

I TRENI, gli SKYPASS e la MOVIDA DELLA VERGOGNA 3 ma come fai a portare il virus ai tuoi cari? Io è dal 18 febbraio che non vedo i miei. Abitano a un km da casa mia, per gli scambi mando mia moglie che è a casa da scuola, altrimenti ci sentiamo per telefono e facciamo due chiacchiere.

QUELLI CHE LAVORANO 7 a tutti, a quelli che come me che vanno a lavorare a contatto con il pubblico senza mascherina (lavoro in una filiale di banca), che magari sclerano perché c’è da aver paura, ma prendono tutte le precauzioni necessarie. A tutti gli operai ma ancora prima alla vera classe proletaria del paese, quella dei supermercati.

MEDICI e INFERMIERI 10 e lode. Sono loro gli eroi, sono il Tardelli che corre e grida dopo un gol. Sono morte 1809 persone. Quante ne sarebbero morte se questi lavoratori che rischiano la vita non avessero fatto tante ore di straordinario, non avessero combattuto con tutti i mezzi per oltre il loro umile contratto?

EUROPA 0 perché non ci hanno ascoltato, perché non ci hanno seguito, perché stanno sottovalutando uno tsunami, stando il riva alla spiaggia a fare stupidi castelli di sabbia.

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