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Il dopo Musso lo abbiamo già in casa

Qualche settimana fa tutti lo davano già in partenza verso Roma, sponda giallorossa.
Monica Tosolini

Qualche settimana fa tutti lo davano già in partenza verso Roma, sponda giallorossa. Ora questi rumors si sono attenuati anche se Musso è sulla lista dei desideri di altri top club. Normale, perchè il nostro portierone è ormai ad altissimi livelli da tempo e, come giusto che sia, si merita palcoscenici più importanti che Udine non riesce a garantire.

È notizia di qualche giorno, che la società bianconera abbia sondato un suo possibile sostituto: Luis Maximiano dello Sporting Lisbona. Giovane (classe ’99), promettente che però ancora fatica a trovare spazio tra i grandi.

Ma siamo sicuri che sia proprio necessario acquistare un portiere se Musso decidesse di andare? Assolutamente no, il futuro lo abbiamo già in mano.

Apriamo gli occhi, alle spalle dell’argentino non troviamo gente qualunque ma due ragazzi che, oltre ad essere giovani, sono anche nostri conterranei e hanno l’Udinese nel sangue: Scuffet e Gasparini. Ci siamo già fatti scappare Meret e Perisan senza nemmeno farli debuttare con la maglia bianconera, non commettiamo lo stesso errore anche con Simone e Manuel.

Per Simone il tempo corre veloce, è passata una vita da quel 1 febbraio di ormai 7 anni fa, ma si fa presto a dimenticare che è solo un classe ’96. Da fenomeno con Guidolin a secondo del 40enne Bizzarri passando poi per una serie infinita di prestiti, il tutto nel giro di qualche anno. In questa stagione aveva l’occasione di mettersi in mostra visto l’infortunio di Musso ma inspiegabilmente gli è stato preferito il modesto Nicolas. Situazioni che non lo hanno di certo aiutato ma adesso, a quasi 25 anni, è il momento giusto per far rifiorire la carriera. Ripartire da capo e dimostrare a tutti che l’etichetta di “fenomeno” è ancora valida.

Per Manuel invece il discorso è diverso. Stiamo parlando di un ragazzo del 2002 senza alcuna esperienza tra i grandi ma di lui se ne parla un gran bene da tempo a livello internazionale. È vero, ha solo 18 anni ma pensiamo a Donnarumma, che ha debuttato a 16. All’inizio ha commesso errori di inesperienza ma la continuità di gioco e la fiducia del mister lo hanno fatto diventare quello che è adesso. Quindi perchè non seguire questo esempio e lanciarlo nella mischia? Forse per mancanza di coraggio, forse si ha poca pazienza; sta di fatto che anche l’Udinese negli ultimi anni si è annoverata a quelle squadre che sui giovani puntano poco o niente.

Invertiamo questa tendenza, diamo una chance a questi due portieri. Ne beneficerebbe il movimento regionale ma in generale tutto il calcio italiano e anche per i tifosi avrebbe qualcosa di speciale il fatto che la porta sia difesa da un friulano doc. Inutile avere un talento tra le mani, relegarlo in panchina e poi magari farselo anche scappare.

Abbiamo una tradizione di portieri che fa invidia al mondo intero e va continuata!

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