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Gara d’altri tempi a Marassi tra prodezze ed errori marchiani

Samp Udinese è gara che nei reciproci intenti societari dovrebbe chiarire se gli organici approntati, si dimostrano maturi per entrare in pianta stabile nell’emisfero più virtuoso della graduatoria
Monica Tosolini

Samp Udinese è gara che nei reciproci intenti societari dovrebbe chiarire se gli organici approntati, si dimostrano maturi per entrare in pianta stabile nell’emisfero più virtuoso della graduatoria ubicato notoriamente nella parte sinistra. 7 punti per i friulani, 5 per i doriani, marcano il carniere delle sfidanti alla vigilia della 7ª di campionato in programma a Marassi, gara che accoglie per l’occasione un ospite d’eccezione sugli spalti quale Liam Brady.

D’Aversa alla ricerca della prima vittoria in casa – affrontate 3 big – non dispone di Gabbiadini, giocatore che quando vede bianconero si esalta, ma recupera Audero portiere di gran valore. Due gli ex, Candreva e il sempre amato Quagliarella affiancato in avanti dall’immarcescibile Caputo. Gotti sull’altra sponda, dopo un confortante avvio di torneo, arriva da 3 sconfitte, una netta e due di misura, condite da diversi rimpianti. Vede nella Samp con cui ha perso 4 volte su 4 – “3 in maniera rocambolesca” – una sorta di bestia nera da esorcizzare, oltre a non aver nessun uomo in organico avente in carriera un gol insaccato ai blucerchiati; per questo si affida ancora ad uomini collaudati, nel novero di quel 352 oramai mandato a memoria dai suoi, ma che in molti gli imputano essere interpretato in ottica sin troppo cautelativa, sparagnina per dirla alla Pizzul.

MAKENGO in crescita di condizione viene preferito ad ARSLAN in mediana, BETO in avanti all’acciaccato PUSSETTO, mentre in merito agli esterni le scelte premiano STRYGER a destra e UDOGIE a sinistra.

Necessari dunque carattere ed attributi veri per una gara solida; assolutamente vietato uscire dal Ferraris a mani vuote o senza aver dato tutto, poiché in caso di debacle, non è da escludere la panchina possa subire una sorta di ultimatum.

Parte bene l’Udinese, desiderosa di dimostrare che anche i primi tempi si possono interpretare nel migliore dei modi. BETO dopo pochi minuti costringe la difesa di D’Aversa ad un rischiosissimo autopalo. PEREYRA sembra ritornato quello di iniziò stagione e DEULOFEU ispirato quanto basta, gioca sull’intero fronte d’attacco dispensando tocchi deliziosi, impreziosendo il glorioso numero portato sulle spalle. Al quarto d’ora è suo l’assist vincente per lo stesso Tucu che non ci pensa un attimo ad uccellare Audero dagli 8 metri, nell’occasione apparso affatto impeccabile nell’opporsi alla conclusione del centrocampista argentino. Partenza bn di indubbia efficacia arricchita per di più da diverse occasioni sfortunatamente non capitalizzate a dovere.

La Samp non è avversario troppo agevole specie tra le mura amiche, ne sa qualcosa l’Inter che a Genova non è riuscita ad andare oltre il pari. Passano altri 8 minuti e l’ex Candreva si trova un cioccolatino da Caputo solo da spingere in rete. La traversa si interpone alla marcatura, ma è solo questione di un attimo; il rimbalzo finisce disgraziatamente tra i piedi di STRYGER che non riesce a svincolarsi dalla traiettoria. 1-1 palla al centro.

La squadra di Gotti non si deprime affatto tornando a macinare gioco di qualità. SAMIR prima si vede negare la segnatura da pochi metri su prodezza di Audero, poi pochi secondi dopo sul palo incocciato di testa da corner, favorisce la conclusione ravvicinata e vincente di BETO, alla prima marcatura in bianconero. Qualche ragionevole timore a causa dell’intervento del Var deputato a valutare la posizione del portoghese, il quale esultava meritatamente una volta avuto certezza del vantaggio acquisito. Ottima presenza fisica e velocità esibita dal centravanti bn, spesso intento a cercare appoggi sul marcatore avversario per poi sfruttare le proprie doti tecniche in ripartenza.

Chiusura della frazione sul 2-1 con vantaggio ampiamente meritato oltre ad un MAKENGO a volte imperioso; sarà quasi impossibile lasciar fuori il francese il cui apporto cresce di gara in gara.

Alla ripresa la squadra anzichè esser galvanizzata dal risultato sembra entrare molle. È WALACE a combinare la frittata di giornata con un retropassaggio sciagurato verso NUYTINCK che Caputo capitalizza costringendo SILVESTRI al fallo di rigore. Continua la messe di rigori a sfavore, ma l’ingenuità del brasiliano è davvero grossa e in grado di costare davvero caro. Il siparietto del portiere bn che invita il “Quaglia” a calciare sulla sua destra non ha efficacia come avvenuto con Ibrahimovic l’anno passato; l’ex bn non perdona insaccando sulla parte opposta andando a segno in 17 campionati di fila. A noi ricorda sempre più un certo Totò di Natale le cui qualità non si affievolivano a dispetto dell’incedere del tempo. Al di là di tutto, grandi congratulazioni bomber!

Con l’inerzia che favoriva via via i padroni di casa, capitava che anche l’altro ex di giornata, il quale sistemicamente davanti ai friulani sembra esaltarsi che risponde al nome di Antonio Candreva, lasciava partire intorno al 70º di gioco, un missile terra aria calciato a 113 km/h con precisione certosina direzione “sette”. Imparabile per qualsiasi estremo al mondo, il siluro portava i suoi su un 3-2 maligno, evocando di colpo ogni tabù ricordato dai precedenti. La squadra poi dimostrava un evidente calo atletico, piuttosto preoccupante se correlato al peso di un attacco imperniato sul solo BETO, naturalmente affaticato, e destinato al recupero del punteggio, con l’aggravante dell’uscita ad inizio ripresa di un più che ispirato DEULOFEU.

Ma la fortuna di Gotti risiede nei potenziali cambi. Giocatori giovani, forti, motivati. Entrano nell’ordine ARSLAN, MOLINA, SOPPY SAMARDZIC e il redivivo FORESTIERI. Trovata nuova linfa vitale dai giovani virgulti, e ripristinato un carattere da battaglia, l’Udinese buttava il cuore oltre l’ostacolo per se e per il proprio tecnico, non meritevole di ulteriore delusione. La gioia arrivava a una decina di minuti dal fischio finale grazie ad un angolo splendidamente calciato da SAMARDZIC, spizzato dal capitano e finalizzato a qualche centimetro dalla linea di porta proprio dal piccolo argentino FORESTIERI. Ma anche qui la gioia veniva strozzata come nel gol di BETO a causa di un sospetto fuorigioco. Il brivido durava non oltre una quarantina di secondi prima della gioia definitiva che determinava il pareggio finale.

Pari assolutamente meritato dunque che pone tuttavia diversi interrogativi in merito ad errori gravi pagati pesantemente. Fortuna e capacità vogliono, che le qualità in possesso dei neo arrivati tranquillizzino un po’ tutti, ambiente, tifosi oltre al tecnico sempre più intenzionato a dare fiducia ai giovani talenti. La tecnica appannaggio di SAMARDZIC, la forza fisica di SOPPY oltre alla maturazione tattica di MAKENGO, la velocità di MOLINA e dello stesso BETO, inducono con moderato ottimismo, ad intravedere un futuro ammantato di soddisfazioni. L’esperienza dei senatori, o leader se si preferisce incarnati dalle figure di DEULOFEU, PEREYRA e NUYTINCK, diverrà assolutamente fondamentale nella crescita e maturazione dei nuovi innesti, ognuno in possesso a nostro avviso, di quei requisiti, di quei valori necessari a garantire nuova solidità alla causa bianconera.

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