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Dove eravamo rimasti?

Quasi due mesi dopo la chiusura del campionato 2019/20, per l'Udinese ecco la ripresa con un ritmo da post lockdown estivo in occasione della prima settimana di campionato.
Monica Tosolini

Quasi due mesi dopo la chiusura del campionato 2019/20, per l’Udinese ecco la ripresa con un ritmo da post lockdown estivo in occasione della prima settimana di campionato. Il calendario prevede tre partite in sette giorni, tutte d’un fiato: Hellas domenica, Spezia mercoledì e Roma sabato. Il tutto a due giorni dalla chiusura della sessione estiva di mercato prevista per le 20 di lunedì 5 ottobre. 

Nell’arco di tempo dei 53 giorni trascorsi dalla fine della scorsa stagione, ci sono state le due settimane di vacanze per i giocatori e poi la ripresa graduale a gruppi, prima dell’allenamento collettivo: una situazione che non ha mai permesso a Gotti di lavorare con tutti gli effettivi a disposizione. La parte finale del campionato 2019/20 ha lasciato in eredità gli infortuni di Mandragora, Jajalo e Nuytinck. Il mercato ha tenuto costantemente agitate le acque, per la verità ancora mosse, attorno a De Paul; ha distratto altre pedine importanti come Lasagna e Okaka; come sempre, ha creato un clima di destabilizzante attesa, generando ansia tra i tifosi. Le amichevoli hanno purtroppo contribuito a diffondere perplessità: se le prime due uscite contro Vicenza e Legnago hanno fornito segnali confortanti in particolare da alcuni rientri (il neo gialloblu Barak, il capocannoniere estivo Coulibaly e Cristo Gonzalez su tutti) e dal Primavera Palumbo (unico Under 19 che dovrebbe rimanere agli ordini di Gotti), le successive due contro Venezia e Spal hanno palesato il momento critico dei friulani.

Mettici le difficoltà nella preparazione, piuttosto che la qualità di alcuni singoli o anche l’atteggiamento di certi interpreti, fatto sta che a pochi giorni dal via c’è poco da stare allegri. Siamo alle solite: bisogna sempre sperare nell’integrità di Musso e De Paul, i due riferimenti per questa squadra. Però, con l’aggravante delle cessioni di Fofana, Sema e Barak, che fanno pensare che si continua a perdere qualità. Per fortuna ci sono ancora undici giorni per tutte le correzioni del caso e il ventilato arrivo di Bonifazi è già una ‘buona nuova’.

Nel frattempo occhio al primo scoglio, l’Hellas Verona.

Juric, prima della gara con la Roma, lamentava il fatto di avere un organico ancora incompleto e in ritardo nella condizione fisica. Con queste premesse ha ottenuto un pari sul campo, che si è poi trasformato in successo grazie all’incredibile errore della società giallorossa nella compilazione della lista dei giocatori. Un colpaccio insperato per gli scaligeri che contro l’Udinese non abbasseranno certo la guardia.

Intanto in casa bianconera De Paul e Musso, sempre loro, hanno suonato la carica: nel derby, stavolta ancora di più, servirà gettare il cuore oltre l’ostacolo.

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