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De Paul, Arslan, Becao e Zeegelaar gli highlander bianconeri

Il leitmotiv di questa stagione bianconera è stato il tema degli infortuni.
Monica Tosolini

Il leitmotiv di questa stagione bianconera è stato il tema degli infortuni. Tanti, pesanti, lunghi e decisamente penalizzanti per i singoli e per la squadra. Un tema che è stato sviscerato in ogni suo aspetto da inizio stagione ad oggi, anche perchè era una incognita temutissima, ancor più ai tempi di una pandemia che ha destabilizzato tutto e tutti.

Solo tra gli attaccanti, lo sappiamo bene, non se ne è salvato uno: tutti, prima o poi, hanno pagato dazio. Quando mancano 4 turni alla fine del campionato, Pussetto conta ben 20 giornate di assenza a causa della rottura del crociato rimediata ad inizio 2021; Deulofeu, tra edema osseo e successivi problemi al ginocchio che hanno portato all’intervento in artroscopia è stato fuori finora 14 partite (e sorvoliamo sulla sua parziale disponibilità iniziale, quando recuperava dall’intervento al crociato); Forestieri ha accumulato 13 defezioni per ko, Okaka 12 e alla fine anche Nestorovski (3) e Braaf (1) sono rimasti vittime di problemi fisici. Perfino Lasagna, il più continuo a livello di impiego, quando era all’Udinese ha saltato una partita per un acciacco. Llorente viene convocato per onor di firma, ma sono 3 le gare finora in cui non ha potuto dare la sua disponibilità.

A ben guardare, in effetti, quasi tutti i componenti della rosa ad un certo punto, per qualche magagna o cose più serie, si sono dovuti fermare. Per Jajalo il 2020/21 praticamente non è mai esistito: ha giocato solamente uno spezzone con la Lazio, per il resto è rimasto 33 giornate out per infortunio. In difesa l’assenza di Nuytinck in 9 gare è pesata tantissimo e forse, col senno di poi, rifletteremo anche sulle 10 giornate fuori per infortunio di Ouwejan. Walace ha marcato visita 7 volte, Larsen 5, tutte all’inizio. De Maio 3, Musso e Bonifazi 2. Pereyra, Molina, Samir e Makengo hanno alzato bandiera bianca una sola volta  ma, tranne il 37, sono stati tutti ‘gestiti’ nell’impiego. 

E poi ci sono quelli che, tocchiamo preventivamente tutti i ferri e quant’altro, non hanno mai ‘mollato’, non si sono mai dovuti piegare alla malasorte. Ed eccoli, gli highlander: De Paul, Arslan, Becao e Zeegelaar

Loro, a guardare i rispettivi percorsi stagionali, non sono mai stati assenti per infortunio. De Paul, capitano coraggioso, molto attento alla cura del fisico è stato fermato solo dalle squalifiche. Stesso discorso per Arslan, che oltre allo stop del giudice sportivo ha fatto i conti con scelte tecniche, così come Becao e Zeegelaar. L’olandese a Udine non è mai riuscito a trovare continuità di impiego e rendimento, complice la duttilità del jolly Larsen. E, al momento, pare difficile possa averla in questo finale.

Per gli altri tre, invece, si profila un finale impegnativo, con Gotti che difficilmente rinuncerà a loro. Nelle prossime quattro partite dovranno continuare a lottare, facendo attenzione a non farsi abbattere. C’è per tutti un obiettivo da raggiungere.

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