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Che numeri, Rodri, prima dell’addio

A sorpresa, mentre tutti pensavano all’Europeo e alla Copa America come le due manifestazioni ‘propedeutiche’ al mercato, ecco arrivare la notizia del trasferimento di De Paul all’Atletico Madrid.
Monica Tosolini

A sorpresa, mentre tutti pensavano all’Europeo e alla Copa America come le due manifestazioni ‘propedeutiche’ al mercato, ecco arrivare la scorsa settimana la notizia del trasferimento di De Paul all’Atletico Madrid. Doveva succedere. Davanti a 35 milioni più 3 di bonus (più o meno la cifra sembra finale dovrebbe essere quella), la società ha ceduto, così come ha fatto De Paul per un quinquennale da 3,2 milioni a stagione.

Ma noi preferiamo ricordare altri numeri del ‘diez’, quelli  che lo hanno consegnato alla storia dell’Udinese. Numeri che giustificano quella specie di ‘affronto’ fatto al suo arrivo a Udine nel 2016, quando ha voluto indossare subito la camiseta che fu del grande Antonio ‘Totò’ Di Natale. Allora quella scelta fu vissuta da molti come un sacrilegio. Per lui significava una promessa fatta forse a se stesso, più che ad altri: la volontà di raggiungere certi alti traguardi, magari quelli che hanno permesso al bomber napoletano di trascinare l’Udinese per anni in giro per l’Europa. Lui non ce l’ha fatta a riportare il bianconero friulano dove Pozzo ancora sogna. Totò ha sempre giocato per la squadra, don Rodrigo, fino ad un anno fa, pensava più a sé, vittima di quel brutto vizio sudamericano di voler tener palla.

Il ragazzo è cresciuto davvero tanto e anche questa ‘generosità’ palesata ultimamente ne è una prova. Alla fine lascia con numeri importanti: ha vestito il bianconero friulano 184 volte tra campionato e Coppa Italia, totalizzando 34 gol, molti dei quali davvero da spot del calcio; 35 gli assist, 26 i cartellini gialli, una volta doppio (in occasione dell’espulsione con lo Spezia in questa stagione), 2 espulsioni.

Da vero highlander quale si è subito proposto, è rimasto in campo ben 14.531 minuti, 13.991 dei quali in campionato. L’ultima volta che è subentrato è stato alla prima della passata stagione, il 25 agosto 2019 in Udinese-Milan 1-0, entrando al 71’ per Pussetto. In particolare, nell’ultimo campionato ha saltato solamente una partita, quella del 7 febbraio al ‘Friuli’ contro il Verona, per squalifica. E’ sempre partito titolare ed è uscito anzitempo solamente contro lo Spezia, per l’espulsione per doppio giallo rimediata al 75’; e il 23 maggio, a San Siro quando è stato richiamato in panchina al minuto 68.

Sicuramente Gotti avrebbe voluto concedergli una standing ovation, ma ad applaudirlo c’erano solo i mille tifosi nerazzurri presenti al Meazza per festeggiare lo scudetto dell’Inter, che lo ha sempre avuto nel mirino, fino al cambio di allenatore. Ma prima che anche Inzaghi potesse pensare a lui, l’Atletico Madrid ha piazzato il colpo.

E a Udine non resta che ringraziare il suo capitano e augurargli solo il meglio. Se lo merita.

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