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Basta piangersi addosso

L’Udinese vince contro il Genoa.
Monica Tosolini

L’Udinese vince contro il Genoa. L’illusione di un gol in fruorigioco può rendere meno netta la vittoria? Il fatto che Musso abbia fatto una grande parata nell’unico tiro che hanno fatto in porta può rendere meno importante la prestazione difensiva? Penso sia ora di smettere di piangerci addosso.

Sapete tutti quanto io stimi Pierpaolo Marino, ma questa volta devo criticare le sue parole a fine partite. Se ci fosse stata un po’ di fortuna, come lui ha sostenuto, la punizione di De Paul sarebbe finita in porta e non sulla traversa a portiere battuto. Se ci fosse stata un po’ di fortuna Lasagna avrebbe azzeccato il cross per Okaka solo davanti al portiere e sarebbe stato un altro gol. Se ci fosse stata un po’ di fortuna Larsen avrebbe superato Perin, evitato il fallo da espulsione ed avrebbe segnato.

Viviamo da troppo tempo del complesso di Calimero. Questa è una buona squadra che è scesa in campo piena di paure, anche imballata fisicamente, ma che ha vinto con un’azione stupenda, in velocità, come vogliamo vederne sempre di più. Questa Udinese, che pareva tornata un gruviera, nelle ultime tre partite ha giocato alla pari del Milan, ha annullato il primo attacco di serie A e vinto nella partita più difficile, quella che negli anni passati avrebbe certamente perso.

Allora perché piangersi addosso? Parliamoci chiaro. Le assenze di Nuytinck e Larsen hanno enfatizzato i difetti di determinati giocatori rispetto ai pregi. L’assenza di Musso ci è costata almeno un punto in quel di Firenze. Ora che questi giocatori basilari sono tornati, ecco che la squadra inizia a tenere le giuste distanze, le giuste posizioni e il rendimento ne consegue. Se dovessimo considerare fortunata la gara di domenica, allora le partite contro Verona, Roma, Fiorentina e Milan cosa sono state? Vogliamo parlare di cose serie.

Chiediamoci quante squadre in serie A hanno avuto dieci infortunati durante la preparazione, provocando un inevitabile slittamento del lavoro fisico fino ai giorni nostri. Chiediamoci quante squadre in serie A hanno avuto un mercato fatto a campionato iniziato, con vari giocatori sempre sul punto di partenza.

Gotti sta facendo lavorare intensamente la squadra, dal punto fisico. Lo si vede in campo: dopo l’ora di gioco le gambe sono sempre imballate. Gli errori della società non possono ricadere sull’allenatore né tanto meno sulla società. Gotti sta ricreando per l’ennesima volta una squadra che, quando avrà un situazione fisica congrua al sul modo di giocare, tornerà a stupirci, anche con moduli diversi dal 352, all’occorrenza. Sempre ammesso che serva cambiare modulo…

Sarà che durante le partite mi viene quella belvaggine alla Mazzone che corre sotto la curva degli atalantini, ma sul gol (in fuorigioco, lo sottolineo) del Genoa, ho pensato che il fato ci stava rubando, per l’ennesima volta quest’anno, il risultato.

Eravamo brutti in campo, embè? Ma chi se ne frega! Dovevamo vincere e lo abbiamo fatto, dovevamo mantenere inviolata la porta e lo abbiamo fatto. Punto! Il resto è fuffa, e perdonatemi i termini non proprio alti e nobili. Abbiamo la sesta difesa di serie A dopo infortuni a caterve. Abbiamo un gioco d’attacco che è ancora orfano di giocatori importanti o in ritardo di preparazione.

MA siamo lì e lottiamo ogni partita (tolto lo Spezia), ogni singola partita, ogni maledetta domenica!

Fuarce Udin, sempre!

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