Come un fulmine a ciel sereno era arrivato a Udine sul tramontare del mercato estivo. Considerato da tutti il top player da sempre mancante nell’organico, sono bastate poche partite per far ricredere i tifosi. Macchinoso, impacciato nei movimenti e lento. Quel talento catalano che tanto bene ha fatto al Milan, una volta arrivato in Friuli sembrava scomparso. Ora, sempre all’improvviso, dopo un girone d’andata passato tra infermeria e panchina, si è scoperto trascinatore della squadra. Finalmente!
Già contro lo Spezia si era notato che qualcosa in lui aveva svoltato, grazie ad una giocata di classe degna del vero Deulofeu. Dribbling e sterzata improvvisa in area. Rigore e partita vinta. Domenica abbiamo avuto la conferma che quel giocatore è finalmente tornato. Nel primo tempo ha mandato in tilt tutto il Verona svariando sui due fronti, e solo un super Silvestri ha saputo dire di no al gol che lo avrebbe definitivamente sbloccato. Un gol che in un’opaca ripresa sembrava non poter più arrivare, ma quando la strada verso la X sembrava tracciata, un suo lampo ha propiziato l’autogol del portiere scaligero. Sull’onda dell’entusiasmo, è stata solo questione di minuti per vederlo nel tabellino dei marcatori, per la prima volta in campionato.
All’Udinese serviva come il pane ritrovare il miglior Deulofeu, un giocatore a cui basta un attimo per accendersi e risolvere la partita. Serviva perchè quelle caratteristiche sono sempre mancate in rosa e sono necessarie per esprimere un bel calcio. Velocità, tecnica e soprattutto la facilità di saltare l’uomo. Qualità, che dopo averle aspettate a lungo, stanno iniziando ad intravedersi nel talento scuola Barça nonostante una posizione in campo non propriamente sua. Anche se sarebbe affascinante vederlo nel ruolo a lui più naturale, ossia quello di esterno d’attacco in un 4-3-3, nel 3-5-1-1 di matrice “gottiana” pare aver finalmente trovato la sua dimensione. Nel giro di qualche settimana, l’Udinese si è trovata in casa l’arma in più per riprendersi nel girone di ritorno tutto ciò che ha perso all’andata, e una pedina su cui costruire la squadra del futuro.
Sbagliato fare valutazioni affrettate, ma con un Deulofeu così, si può ambire a qualcosa in più.
