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Alla Roma bastano un tempo e un gol per raccogliere l’intero bottino

La vittoria strabordante del Napoli a Genova (Samp), riabilita in parte la prestazione del Friuli laddove la sensazione di differenza di valori in campo tra le sfidanti è parsa a tratti sin troppo marcata.
Monica Tosolini

La vittoria strabordante del Napoli a Genova (Samp), riabilita in parte la prestazione del Friuli laddove la sensazione di differenza di valori in campo tra le sfidanti è parsa a tratti sin troppo marcata. La sfida dell’Olimpico alla squadra di Mourinho indicherà verosimilmente al termine dei 90’ di gioco, quali saranno le ambizioni legittime del gruppo guidato da Mr.Gotti.

Il tecnico bianconero nell’occasione schiera un 532 confermando PUSSETTO-DEULOFEU in avanti ma avvicendando STRYGER con il rientrante UDOGIE e ARSLAN con MAKENGO. Mou cerca rilancio e conforto nel pubblico amico dopo la clamorosa stecca di Verona.

La Roma parte forte e trova 2 legni già nei primi minuti con Mkhitaryan e Zaniolo. L’Udinese si organizza meglio con il passare del tempo pur concedendo manovre importanti alla squadra di casa. Molto possesso sì, ma con realizzo di tiri mai troppo pericolosi. A 10’ dal termine è addirittura l’Udinese a confezionare una gran occasione con DEULOFEU e PUSSETTO nella veste rispettivamente di assistman e stoccatore; una ribattuta in contrasto all’argentino a pochi metri dalla porta vanifica la segnatura. Nel ribaltamento di fronte non passano 30” che una fase difensiva piuttosto allegra sull’out destro di MOLINA su Calafiori, porta il giovane romanista ad arrivare sulla linea di fondo è confezionare un assist perfetto per Abraham, da due metri si dimostra abile nel non ciccare la ghiotta occasione gol. 1-0. Il nazionale argentino, sempre positivo quando attacca, ha dimostrato una volta di più quanto debba crescere in merito alla fase di non possesso. Lunedì scorso beffato da Insigne, all’Olimpico da Calafiori… domenica speriamo non da Biraghi. Bello constatare come Gotti l’abbia consolato. Termina la frazione con la Roma meritatamente in vantaggio per aver condotto la partita per lunghi tratti.

La ripresa vede una Roma in gestione palla senza troppo spingere alla ricerca del gol sicurezza. 10’ giallorossi, poi la squadra di Gotti inizia a prendere coraggio cercando la porta avversaria con più intraprendenza. La squadra di Mourinho cala fisicamente lasciando sempre più campo ai bn che confezionano 3 ottime occasioni da gol con UDOGIE (ottimo rientro) che sfiora il palo, SOPPY e DEULOFEU sempre pericoloso nei suoi spunti. I padroni di casa ricorrono poi spesso ai falli tanto che i cartellini esibiti agli uomini di Mourinho sfociano con l’espulsione del capitano Pellegrini. Roma alle corde, Udinese padrona del campo per larghi tratti, ma incapace di realizzare la rete dell’agoniato pareggio, in fondo meritata.

Bene in generale un po’ tutti. A noi é piaciuto MAKENGO in costante crescita tecnica, ma anche DEULOFEU sembra avvicinarsi ai livelli che l’hanno consacrato giocatore di elevato livello. Meno bene MOLINA in calo atletico, che inizia a sentire il fiato sul collo di un emergente SOPPY. Buoni i cambi effettuati da Gotti, con elementi in grado di conferire linfa vitale all’undici in campo.

Domenica è la volta della Fiorentina a sole 65 ore di distanza con un trasferimento notturno da sostenere. Il rischio è quello di arrivare al match un po’ scarichi dopo due sconfitte, opposti peraltro ad una squadra che almeno per 50/60’ sa praticare calcio di pregevole fattura. Il risultato conterà, ma la prestazione a nostro avviso, lo sarà ancor di più in proiezione futura. Il gruppo sembra sano, i giocatori in evidente crescita di personalità, quasi coscienti delle proprie potenzialità.

Manca sicuramente la centralità incarnata da un De Paul, tuttavia scorgiamo segnali di rinnovati equilibri, comunque da plasmare sino alla completa radicalizzazione tecnico-tattica. Forse bisognerebbe evitare di soccombere 45’ in modo così netto, o regalare corsie a causa di condizioni atletiche inadeguate dei singoli, tenuto comunque in debito conto che l’avversaria di turno è stata allestita per lottare al vertice, guidata per giunta da un sornione pluridecorato, nonché composta da giocatori nazionali dalle indiscusse qualità tecniche.

La sensazione dopo 5 gare giocate, con percezioni inevitabilmente sommarie, tra molti alti e qualche basso, è proprio quella di vivere l’approssimarsi di un’alba avvolta da tinte sempre più rosa, tanto da rendere in chiave personale del tutto elettrizzante l’attesa.

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