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Al 90° matura un’altra sconfitta al ‘Friuli’

“Non avete le palle” ha tuonato Rino Gattuso ai suoi dopo la sconfitta patita alla Befana tra le mura amiche da parte dello Spezia.
Monica Tosolini

“Non avete le palle” ha tuonato Rino Gattuso ai suoi dopo la sconfitta patita alla Befana tra le mura amiche da parte dello Spezia. Si sono uditi addirittura urla e pugni sul muro in spogliatoio a seguito del pesante tonfo casalingo subito tra l’altro in superiorità numerica dai ragazzi guidati con coraggio da Vincenzo Italiano, allenatore emergente da tenere d’occhio per il futuro. Serve “cazzimma”, si dice in Campania, termine che evoca furbizia, opportunismo, cinismo, tutte qualità che serviranno anche ai ragazzi di GOTTI, chiamati in emergenza ad una grande sfida. Fuori causa ben 4 attaccanti oltre al perno di difesa NUYTINCK, mentre il COULIBALY bn chiuso in mezzo al campo da concorrenza agguerrita, ha raggiunto Castori alla Salernitana attraverso prestito con diritto di riscatto e controriscatto in favore dei bn, che dunque non perdono il controllo sul ragazzo.

GOTTI che nell’occasione schiera un 3511 con PEREYRA più a ridosso di KL15, si gioca molto, inutile girarci attorno; sui social si vocifera di rischio esonero in caso di risultato negativo. L’approccio alla gara, come la ricerca del vantaggio, saranno comunque determinanti per una valutazione complessiva. Il palo o l’errore individuale dei singoli, non dovrebbero mai determinare scelte radicali specie se ci si confronta con uno dei primi 3 organici della massima serie.

Si parte con gli ospiti che schierano l’ex Meret tra i pali, abili nel dimostrare sin dalle prime battute qualità e personalità indubbie. BONIFAZI agisce proprio nella zona di Petagna, la punta triestina cresciuta nel Donatello premiata titolare anche in virtù dell’assenza di Mertens e Osimhen fermato dal Covid, due marcantoni senza segreti uno per l’altro, in quanto la scorsa stagione compagni nella retrocessa Spal. Al quarto d’ora la gara si sblocca. Lozano è più rapido di BONIFAZI nell’arrivare su una palla in area di rigore ma il contatto avviene solo per uno spostamento d’anca e per una evidente differenza di fisicità; per l’arbitro Pasqua in un primo momento sembra tutto regolare, ma il Var inchioda ancora una volta l’Udinese. Un po’ ingenuo nell’occasione il comunque bravo centrale bn. Il rigore consente ad Insigne di battere MUSSO dal dischetto. Un Napoli in confidenza crea altre due importanti palle gol che MUSSO sventa con bravura tenendo in partita i suoi, pur concedendo dei contropiede molto pericolosi a RDP e soci. Fortuna vuole per i nostri colori che gli azzurri prima perdano Manolas, il più rapido tra i difendenti, poi subiscano un retropassaggio galeotto di Rrahmani al proprio portiere, che KL15 trasforma in rete anticipando lo stesso Meret. 1-1 forse arrivato un po’ a sorpresa, ma anche buone occasioni di ripartenza ad innescare KL15, mai purtroppo finalizzate con cinismo da killer. La frazione, piuttosto avvincente, si chiudeva con un pari tutto sommato equo.

Alla ripresa il Napoli, che sostituiva lo smarrito Rramhani con Mario Rui spostando in mezzo Di Lorenzo, si dimostrava essere la squadra con maggior volontà nella ricerca dell’intera posta. La manovra pur corale e coinvolgente in tutti i propri elementi non appariva comunque così pericolosa, consentendo alla difesa bianconera guidata da un gran MUSSO di poter arginare i diversi tiri scagliati dai vari Insigne e Zielinski. Qualche fallo di troppo – ecco i particolari che fanno la differenza – a centrocampo generava altresì punizioni potenzialmente pericolose in considerazione della forza aerea del Napoli che nel mentre aveva inserito Llorente al posto di un deludente Petagna. Ed era proprio in occasione di un fallo non indispensabile, che si generava una punizione dai 30 mt. Così come accaduto a Bologna su punizione da calcio franco, questa volta calciato da Mario Rai, una marcatura a dir poco disattenta su Bakaioko affidato in apparenza a MOLINA(!), preludeva all’ennesimo dramma sportivo. L’incornata prendeva una traiettoria a giro diabolica, andando a sbattere sul palo basso per poi insaccarsi alla destra di un incolpevole MUSSO, autore sino ad allora di almeno 4 grandi interventi. Con il solo recupero a disposizione, c’era poco da fare, scacco matto e 0 punti in graduatoria. DEULOFEU e OKAKA avrebbero forse dato una mano, peccato che anche ieri abbiano loro malgrado marcato visita! Secondo noi serve assolutamente un rinforzo, meglio se capace di vedere la porta con maggior lucidità degli uomini oggi a disposizione del mister, il quale secondo noi, non può e non deve essere messo in discussione nonostante i 16 punti ottenuti in 16 gare e i soli 3 nelle ultime 6, son risultati che narrano di una marcia affatto edificante.

La squadra ha una sua fisionomia basandosi prevalentemente sulle giocate di uno straordinario RDP; ora poi che ha recuperato anche MANDRAGORA, possiamo asserire che l’organico è caratterizzato da un centrocampo di spessore notevole. Purtroppo gli errori che si commettono davanti – è sufficiente analizzare il rapporto tra occasioni create e gol realizzati – associate alle disattenzioni dietro (manca NUYTINCK) oltre alle molteplici indisponibilità fisiche, sembrano penalizzare il gruppo oltre ai reali demeriti.

Mettere in discussione un tecnico che ci risulta godere di sufficiente considerazione nello spogliatoio, a nostro avviso sarebbe un errore grave. Allegri, Spalletti o Sarri per far qualche nome di spessore, non sono ingaggiabili per evidenti ragioni, meglio dunque evitare di avventurarsi su nomi che non solo non scalderebbero la piazza, ma che rischierebbero di dover far ripartire il progetto, azzerando gerarchie apparentemente consolidate. Ritorni indesiderati o tecnici reduci da annate deludenti, meglio rimangano laddove sono. Abbiamo un tecnico capace, diamogli una mano.

Piuttosto è preferibile profondere uno sforzo suppletivo alla ricerca di uomini adeguati che possano costituire un investimento per il presente e per il futuro, specie nel settore avanzato. Non servono fenomeni, ma giocatori che abbiano un “sano” fiuto del gol. Mentre la concorrenza ingaggia il 30.enne Kevin Strootman (Genoa), noi dovremmo poter dimostrare quale società esperta ed attenta, capace in passato di scovare i vari Bierhoff, Amoroso, Di Natale, che competenza e merito son rimasti cristallini, intatti! Non ci serve un Neymar, ci accontenteremmo in fondo di un Caputo o giù di lì, meglio se proprio dovessimo sognare, con qualche anno in meno.

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