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A Parma risultato equo per un tempo a testa

Secondo lunch time consecutivo esterno per i friulani; dopo il rovescio di Roma si cercano punti pesanti a Parma.
Monica Tosolini

Secondo lunch time consecutivo esterno per i friulani; dopo il rovescio di Roma si cercano punti pesanti a Parma. Partita che può valere molto se rapportata alla classifica dei locali, obbligati a risalire la china, visto il solo punto ottenuto nelle ultime 10 partite. Non perdere significherebbe tenere la zona retrocessione a ben 10 punti e i ducali penalizzati negli scontri diretti.

D’Aversa affila le armi e chiede ai suoi di gettare il cuore oltre l’ostacolo, pretendendo l’innesco di scintilla per un gol che al Tardini manca da 4 mesi. Tra gli 11 dal primo minuto l’ex Pezzella, mentre Gervinho finisce tra gli indisponibili a causa di un presunto infortunio; al suo posto il 21.enne rumeno Valentin Mihăilă. In tribuna, quasi a fortificare la rincorsa degli emiliani, spicca la presenza del presidente italoamericano Kyle Krause, il tycoon dal business variegato, che di recente ha acquistato il Parma per circa un centinaio di milioni.

GOTTI, intravede il rischio trappolone in agguato e sceglie BECÃO per SAMIR acciaccato, spostando a sinistra BONIFAZI e confermando LLORENTE in avanti a far coppia con il rientrante PEREYRA. Indisponibile Gerard DEULOFEU senza dubbio l’attaccante più in forma.

L’inizio è da incubo. Nemmeno 3’ e l’Udinese è sotto. Roma evidentemente pare aver insegnato poco. Pezzella che, se una cosa sa fare sono i cross, sfonda sulla sinistra, STRYGER non riesce ad opporsi, e per Cornelius non sembra impresa propriamente titanica anticipare le belle statuine BONIFAZI e ZEEGELAAR, a due metri da MUSSO. Primo gol del danese in stagione e gara in salita.

Il Parma dimostra più ritmo e voglia dei bianconeri. Nei successivi 5’ crea altre due ottime occasioni su cui MUSSO, nella seconda, si oppone con capacità e mestiere. Tra i bianconeri non si segnala nulla sino alla mezz’ora, se non un tiraccio ampiamente fuori porta scagliato da ZEEGELAAR. Alla mezz’ora circa arriva l’altra frittata di giornata a dimostrare quanto l’approccio fosse discutibile; BONIFAZI che nell’occasione fa rimpiangere SAMIR, sbaglia un appoggio semplice per ZEEGELAAR sulla tre quarti. Ripartenza fulminea dei padroni di casa che innescano Mihăilă, il quale in velocità supera BECÃO che stende la veloce punta rumena. Penalty non contestabile che Kucka trasforma. La frazione termina senza uno straccio di reazione. Da evidenziare una moltitudine di cross, tutti di pessima fattura, alla vana ricerca di un LLORENTE che non c’è. 45 minuti di gara davvero disastrosi, con i ragazzi messi sotto pressoché in ogni situazione di gara.

In avvio di ripresa due cambi che sanno di bocciature. Fuori un incolore WALACE, ma anche BECÃO, non irreprensibile nella circostanza del rigore; dentro MOLINA con spostamento di STRYGER sulla linea dei 3 dietro, e innesto di NESTOROVSKI con arretramento del Tucu nei 3 di centrocampo. La nuova coppia d’attacco non sembra molto affiatata e allora GOTTI inserisce dopo un quarto d’ora l’ex OKAKA. Per il Re Leone c’é ancora molto da lavorare per trovare la forma migliore.

L’inserimento dell’attaccante di Castiglione del Lago sortisce in breve l’effetto sperato. É Rodri, ma guarda un po’…., ad inventarsi un assist al bacio che il potente numero 7 bn insacca di testa senza che Sepe possa opporsi con efficacia. La partita sembra riaperta a causa di un Parma che subisce la maggior qualità dei friulani prodighi nel pigiare sull’acceleratore e nel conquistare tutte le seconde palle. Il Parma rincula a difesa del gol di vantaggio mentre GOTTI butta nella mischia anche OUWEJAN per un ZEEGELAAR (ammonito sotto diffida salterà la Fiorentina come PEREYRA), autore di una gara non proprio memorabile. L’illusione del gol viene proprio da un colpo di testa vincente dell’olandese di Amstelveen che capitalizza un cross di RDP; peccato che la palla per il Var (la regia ha ignorato un replay quantomeno dignitoso) fosse uscita di quel poco apparso comunque sufficiente ad annullare il sigillo del possibile pari. Ci pensava per fortuna pochi istanti dopo mediante un gran colpo di testa, l’altro olandese, il prode Bram NUYTINCK che da buon combattente non accetta solitamente la sconfitta, lui che in campionato quest’anno ha abbassato il capo solo all’Olimpico di Roma. All’ 80° la sfida ritrova un suo giusto equilibrio sul 2-2. I 10’ più recupero rimanenti, dovrebbero servire a capire chi tra le due contendenti si accontenti del pari o chi si attivi per i 3 punti. Un paio di buone occasioni per parte in verità si concretizzano, ma la sensazione è che la volontà dei bn si limitasse al raggiungimento del pari, mentre quella dei ducali ad evitare l’ulteriore debacle stagionale. 2 soli punti in 6 gare per D’Aversa a questo punto di stagione, non sappiamo se saranno in grado di garantire al tecnico Italo-tedesco la salvaguardia della panchina, pur riconoscendo l’ottimo primo tempo dei crociati, e i buoni giocatori di cui dispone.

Il punto ottenuto dai ragazzi di GOTTI, sofferto e in fondo meritato, vale molto in relazione alla classifica, con i ducali che rimangono a 11 punti (con scontro diretto a favore dei nostri), e il Cagliari affidato da oggi a Semplici a -10, ad occupare la terz’ultima piazza in graduatoria. Pur tuttavia non è lecito far salti di gioia nonostante il raggiungimento del 5° risultato utile consecutivo (9 pt). La mancanza di DEULOFEU si é avvertita più del dovuto e nel reparto arretrato il solo NUYTINCK offre garanzie di affidabilità. BONIFAZI sino ad ora molto positivo e BECÃO non hanno vissuto una giornata irreprensibile, seppur l’ex Spal abbia mostrato segnali confortanti nella ripresa. Lo stesso WALACE non ha saputo armonizzare posizione e tempi di gioco con ARSLAN. Conferme dai due esterni di “presunta” riserva MOLINA e OUWEJAN meritevoli di ulteriore minutaggio data la qualità nei cross, e come sempre dal Diez, ispiratore di ogni manovra, inesauribile nella corsa, la cui possibile rinuncia in relazione alla stagione a venire, potrebbe pesare come un macigno.

È noto, nonché evidente, che si stia già programmando la naturale sostituzione; ciò che ci auguriamo comunque, è che si faccia tesoro di quanto accaduto con la sostituzione di ALLAN, ancora ad oggi mai realmente rimpiazzato. Perdere Don RODRIGO, ora che le campane da Liverpool iniziano a scandire rintocchi roboanti, rappresenterà senz’altro un affare economico, meno tecnico.

Fossimo in GOTTI inizieremmo a visionare per bene una serie di centrocampisti d’avvenire dotati di gran personalità (lo avevamo già in casa, il suo nome Antonin Barak). La serie A non è semplice, altrimenti il dotato BRAAF avrebbe già trovato modo di esordire, non tralasciando infine che servono diverse stagioni per formare un campione, mentre perderlo lascia sempre una gran delusione tra i supporter.

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